Rinnovabili: domani le sorti (residue) del territorio pugliese

Le Commissioni del Consiglio Regionale valuteranno il provvedimento adottato dalla Giunta in attuazione delle Linee Guida quadro nazionali.

 Domani la V Commissione (Ambiente e Urbanistica) è convocata in seduta congiunta con la IV Commissione  (Industria e Agricoltura) per pronunciarsi sul regolamento regionale adottato dalla Giunta in attuazione del DM del 10.09.2010 (cosiddette Linee Guida nazionali) in materia di rinnovabili.

Sarà un passaggio delicato, la cartina al tornasole per verificare se l’occasione si trasformerà ancora nel solito gioco al ribasso firmato dalla miseria politica, subalterna ai poteri finanziari, che in questi anni ha determinato la più grande speculazione territoriale del Mezzogiorno. O se invece vi sarà una presa di coscienza e quindi l’immediata approvazione del provvedimento, con le integrazioni migliorative proposte dalla LIPU. Aleggia, infatti, tutto il peso della lobby delle società eoliche, del settore Energia di Confindustria regionale e dell’ANEV (Associazione dei produttori scandalosamente mascherata da Associazione Ambientalista !) che pretendono di continuare ad avere mano libera sull’assoggettamento indiscriminato del territorio, la vera eccellenza pugliese, malgrado i disastri visibili o in attesa di essere compiuti. La LIPU giudica abbastanza positivamente il provvedimento predisposto dalla Giunta seppur nei limiti imposti dal Decreto Nazionale e considerando, tuttavia, la pesantissima ipoteca di impianti indiscriminatamente disseminati, anche con logiche umilianti delle più elementari regole di governo urbanistico.  Basti pensare alla sconcertante deregolamentazione delle macchine eoliche da 1 MW con semplice DIA e a quella per il fotovoltaico fino a 15 MW con l’esclusione dalla Valutazione Ambientale. Azioni del recente passato ma che oggi si stanno evidenziando senza che nessuno sappia nemmeno quante centinaia di impianti si stiano aggiungendo ad un consuntivo già triste. La scomoda eredità dell’ex Assessore allo Sviluppo Economico Frisullo e dell’ex Assessore all’Ecologia Losappio, in realtà Assessore aggiunto all’industria, quella eolica, è stato il punto di partenza con cui hanno fatto i conti gli Assessori oggi protagonisti della stesura del provvedimento (Barbanente, Capone, Nicastro, Stefàno). Tuttavia la LIPU ha trasmesso agli Assessori interessati nonché alla Commissione Consiliare Ambiente una articolata nota per chiedere con determinazione integrazioni fondamentali per tutelare una serie di aree di pregio, in alcuni casi già intaccate da tali insediamenti, fino allo stop definitivo sulle aree già devastate da concentrazioni eccessive di impianti eolici e fotovoltaici (realizzati o in attesa di esserlo perché già autorizzati). Nella stessa richiesta la LIPU ha chiarito quanto gia espresso pubblicamente in occasione della presentazione della bozza delle Linee Guida Regionali: il provvedimento va semmai migliorato, qualunque trattativa al ribasso non può essere negoziabile perché determinerebbe un contesto ancor più intollerabile. Qualunque arretramento rappresenterebbe il colpo di grazia su un territorio già abbondantemente martoriato e su cui a breve sarà visibile l’ipoteca complessiva delle oltre 2000 torri eoliche per quasi 4000 MW di targa, tra centrali realizzate e in attesa ormai di esserlo grazie a pareri ed autorizzazioni già espresse. Sul fronte fotovoltaico invece pesano già la mortificazione di centinaia e centinaia di ettari agricoli scandalosamente regalati alla speculazione energetica ! Il tutto condito dalla cappa di immoralità che ormai permea un settore da sempre privo di griglie regolamentari selettive a fronte di incentivi sconsiderati. Foggia 14.12.2010                                        LIPU - Sezione regionale della Puglia

ALI in MOVIMENTO, “biciclettata” per osservare la Natura

 A Foggia domenica 14, ore 10.45, LIPU e Cicloamici-FIAB per la Settimana UNESCO del

Decennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile sul tema della mobilità. 

La mobilità è il tema scelto dal Comitato Italiano Unesco per l’edizione 2010 della Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Scopo dell’iniziativa è la diffusione di nuovi modi di vivere gli spazi collettivi che riescano a soddisfare le esigenze di spostamento senza compromettere la vivibilità dell’ambiente, quindi all’insegna della sostenibilità. La Capitanata è terra in cui appare in tutta la sua irruenza lo scollamento tra iniziative di carattere ambientale e la loro sostenibilità, basti pensare allo sviluppo delle fonti energetiche, rinnovabili ma non sempre sostenibili. In tale ambito l’invito lanciato dall’Unesco è stato raccolto in Capitanata dalla LIPU e dai Cicloamici-FIAB che per l’occasione organizzano una piacevole iniziativa di sensibilizzazione attraverso la visita di un’area dove è facile osservare la Natura selvatica e fare BirdWatching , raggiungendola però in bicicletta.volantino LIPU FIAB giornata Unesco 2010 Domenica 14 novembre p.v. le associazioni invitano appassionati e famiglie a visitare l’invaso di Torre Bianca, zona umida creatasi in seguito alla realizzazione della diga sul torrente Celone, gestita dal Consorzio di Bonifica della Capitanata. Con la formazione di habitat naturali, quest’area ha assunto importanza come rifugio per la fauna selvatica. Con la guida della LIPU sarà possibile osservare gli uccelli acquatici che fuggono i rigori invernali del nord Europa per svernare o per sostare nella migrazione verso sud in questa zona. L’appuntamento è alle ore 10.45 davanti alla Villa Comunale del capoluogo Dauno da cui si partirà con la passeggiata in bicicletta, mezzo di locomozione ecologico per eccellenza promosso dai Cicloamici-FIAB di Foggia. Al termine della visita sarà possibile pranzare nel vicino borgo S. Giusto. Per una puntuale organizzazione è d’obbligo la prenotazione: 327.6529998  --  348.8822041 Foggia, 09.11.2010 LIPU Sezione prov.le Foggia                                               Cicloamici Foggia FIAB ******** Qui di seguito puoi vedere alcune foto della giornata !!! *******   

 Durante la visita all'invaso sono stati osservati Svassi, Gabbiani reali e comuni, Germani, Mestoloni, Cormorani, Aironi cenerini, Poiane, Gheppi.  Un particolare ringraziamento va a Vincenzo De Martino, presidio del Consorzio di Bonifica presso l'invaso.

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CAMPANIA: DUE CENTRALI EOLICHE MINACCIANO LA RARA CICOGNA NERA E ALTRE IMPORTANTI SPECIE.

LIPU: “NOSTRI APPELLI INASCOLTATI, SI TUTELI NATURA E PAESAGGIO”cicognanera mendi Autorizzati impianti da 10 megawatt e da 38 megawatt. Appello LIPU alla nuova Giunta campana e alla Commissione Ambiente Regionale Una rara coppia di cicogna nera, una delle dieci presenti a livello nazionale, e altre numerose specie di rapaci, tra cui nibbio reale e bruno, biancone e lanario, tutte superprotette da leggi nazionali e direttive comunitarie, potrebbero essere minacciate da due impianti eolici di grande taglia autorizzati dalla Regione Campania in Irpinia, un territorio già da anni massicciamente colonizzato da insediamenti di questo tipo. La denuncia è della LIPU-BirdLife Italia: gli impianti sono quelli di Agro di Aquilonia, dove l’Ivpc10 Srl costruirà una centrale da 10 megawatt, e a Monteverde, dove Genco Srl realizzerà una centrale di 38 megawatt. Sezioni della LIPU Campana, Pugliese e Lucana sono infatti impegnate per scongiurare un grave degrado territoriale fra le tre regioni. “Si tratta – dichiara la LIPU - di aree ancora integre nelle quali, vista la presenza di specie selvatiche di grande importanza e rarità, non dovrebbero sorgere impianti simili a quelli proposti. Non capiamo dunque perché queste autorizzazioni siano state concesse”. Nel luglio 2009 la LIPU in una nota urgente a vari uffici della Regione Campania, all’Arpa Campania, alla Provincia di Avellino e al Ministero dell’Ambiente, chiedeva di intervenire per fronteggiare la proliferazione di pale eoliche. Tale rischio era annunciato dalla presenza, osservata dalla LIPU, di strumenti per studiare la direzione e l’intensità del vento (anemometri) a brevissima distanza dal sito di nidificazione della cicogna nera. Un’altra nota inviata dalla LIPU lo scorso 1° giugno non ha ottenuto, come la prima, alcuna risposta. “Ci appelliamo alla nuova giunta regionale e alla Commissione Ambiente del Consiglio regionale – prosegue la LIPU – affinché si intervenga in modo deciso per tutelare uno dei territori strategici per la biodiversità e area di grande interesse paesaggistico. “Chiediamo inoltre – prosegue l’associazione - che vengano adottate con urgenza le nuove linee guida regionali sulle rinnovabili, in attuazione a quelle nazionali appena emanate, per tamponare le conseguenze dello sviluppo di un settore che non è governato e che sta compromettendo paesaggio e ambiente in modo irreversibile”. 5 novembre 2010   UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA

Zone di Addestramento Cani aperte allo sparo tutto l’anno per i cacciatori

Giovedì 28 (domani) si valuteranno numerose richieste di istituzione in Provincia di Foggia

 La LIPU interviene perché almeno siano evitate in aree sensibili.

La normativa sulla Caccia prevede, tra i vari istituti faunistico venatori (Oasi di protezione, Riserve di caccia, Zone di Ripopolamento, ecc.) anche le cosiddette ZAC, Zone Addestramento Cani. Si tratta di aree dove i cacciatori vanno ad addestrare i propri cani alla caccia attraverso l’abbattimento di fauna appositamente liberata allo scopo, pagando il concessionario della ZAC. Esse sono istituite dalla Regione, dopo il parere della Provincia. Le ZAC si dividono in due categorie, una delle quali consente tutto l’anno l’attività di sparo e abbattimento, quindi senza limitazioni temporali come invece è per l’attività di caccia ordinaria circoscritta tra settembre e gennaio. La LIPU è in linea di principio contraria, quanto meno, a quest’ultima categoria di ZAC poiché lo sparo tutto l’anno concesso in queste aree incide sui territori di riproduzione e di alimentazione per la fauna selvatica a causa del disturbo cosi perpetrato anche oltre il periodo venatorio classico. E non è di poco conto, vista la gran quantità di tali istanze. La LIPU ha chiesto alla Provincia che le numerose richieste di tali ZAC risparmiassero le aree maggiormente sensibili e che si procedesse a una valutazione di insieme di tutte le richieste nel loro complesso. In passato si è assistito a concessioni discutibili in zone di particolare interesse, a ridosso di aree protette o vincolate, pur con la contrarietà espressa dalla LIPU ed altre associazioni, ma a volte anche da parte di alcune organizzazioni di cacciatori. Infatti queste ZAC, aperte a interessi particolari tutto l’anno, sono invece interdette alla caccia ordinariamente effettuata nel solo periodo consentito e dovrebbero destare nel mondo venatorio non poco sconcerto, soprattutto quando si tratta di ZAC di notevole estensione o su terreni pubblici, dove, quindi, convergono interessi di ambientalisti e cacciatori, interessi collettivi per quanto di diversa natura. E’ il caso delle ultime sedute del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio della Provincia di Foggia, dove sono in discussione varie ZAC in agro di Candela, Lesina, Orsara, Manfredonia, Alberona e che si aggiornerà in merito proprio giovedì 28 p.v. (domani ndr). La LIPU aveva salutato con soddisfazione il rigetto di una delle richieste in agro di Manfredonia, loc. Salinetri, a ridosso delle Zone umide e del Parco Nazionale del Gargano, poiché ricadente all’interno della ZPS (Zona di Protezione Speciale) e SIC (Sito di Importanza Comunitaria), oltre che dell’IBA (Important Bird Areas) ivi presente. Per contro una ulteriore ZAC in agro di Manfredonia, loc. Roncone, è individuata anch’essa a qualche centinaio di metri dalle zone umide e dal perimetro del Parco Nazionale del Gargano,  del SIC e della ZPS ma ricade pienamente all’interno dell’area IBA, con presenza di specie protette che verrebbero cosi “sfrattate” dalla perenne attività di sparo. Come se non bastasse, un’altra delle ZAC proposte è individuata sul Bosco Mezzana, agro di Alberona, anch’essa in una area IBA (“Monti della Daunia”). In questo caso si aggiunge la circostanza della naturalità del sito, della notevole estensione (circa 50 Ha) e della proprietà pubblica del territorio che l’Amministrazione di Alberona ha incredibilmente reso disponibile allo scopo, sottraendolo di fatto agli interessi collettivi. Proprio per questo il Comitato aveva espresso parere negativo ma ancora contestato dal richiedente, rappresentante di una locale associazione di cacciatori. Quanto sopra è stato oggetto di una accurata e articolata missiva che la LIPU, ha trasmesso il 18 ottobre scorso agli uffici della Provincia, per altro ribadendo quanto già evidenziato nel marzo 2009. In base a precise sentenze della Corte di Giustizia Europea le IBA (individuate in Italia dalla LIPU e in Europa da altre associazioni ornitologiche) rappresentano il riferimento scientifico nella designazione delle ZPS e sono giuridicamente equiparate ad esse. In tale ottica devono essere “…adottate misure idonee a prevenire (omissis) il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose gli uccelli….” . Mentre le proposte di ZAC citate sono sprovviste perfino di Valutazione di Incidenza, strumento di verifica ambientale d’obbligo per gli interventi che possono avere effetti significativi all’interno o a ridosso dei SIC e ZPS. Per la LIPU, quindi, la prossima seduta di giovedì (domani) del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio presso la Provincia sarà la cartina al tornasole con cui emergerà chiaramente se vi sarà il favore di pochi a scapito dei tanti o se saranno accolte le tesi evidenziate nell’ottica del buon governo del territorio. Foggia 27.10.2010                                          LIPU – Sezione prov.le Foggia

Rinvenuta dalla LIPU una Lontra morta

Il ritrovamento nel corso di monitoraggi su biodiversità e territorio.   Antropizzazione eccessiva e frammentazione dell’ambiente le cause da arginare.

[caption id="attachment_782" align="alignright" width="300"]IMG_1403 Lontra deceduta 26.9.2010- ph LIPU Fg[/caption] Il corpo senza vita di un raro esemplare di Lontra (Lutra lutra) è stato purtroppo rinvenuto nella giornata di domenica scorsa da attivisti della LIPU impegnati in attività di monitoraggio sulla biodiversità e per la tutela del territorio. L’esemplare (video su http://www.youtube.com/watch?v=0LAStBvW2IM) è stato individuato lungo l’arteria stradale Foggia – Potenza, all'altezza di Candela (Fg), e le cause dirette del decesso sono risultate del tutto evidenti e riconducibili ad un investimento automobilistico. La LIPU ha provveduto ad interessare direttamente gli organi preposti per le specifiche competenze in relazione al vigente protocollo stabilito con il Piano d’Azione Nazionale sulla specie che, è opportuno ricordarlo, è particolarmente protetta da leggi nazionali e direttive comunitarie. La carcassa è stata conferita presso l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata a Foggia per le analisi necroscopiche mentre campioni di tessuto saranno inviati all’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ex Istituto Nazionale Fauna Selvatica) per analisi genetiche. Il rinvenimento è stato altresì comunicato alla Regione Puglia, Ente provvisorio del neo Parco Regionale dell’Ofanto, al Ministero Ambiente e all’Osservatorio Faunistico dell’Ufficio Caccia della Provincia di Foggia nonché ad esperti deputati a gestire il database nazionale di tali segnalazioni in Italia nell’ambito del citato protocollo. La presenza della specie nel comprensorio Ofantino non meraviglia, infatti la distribuzione della pur esigua popolazione era stata già conclamata in passato da varie ricerche. Già tra il 1998 e il 2001, proprio la LIPU con una articolata indagine sul bacino dell’Ofanto, finalizzata alla verifica e tutela delle specie faunistiche di maggior interesse, ne aveva verificato la distribuzione e le principali minacce, continuando ad interessarsi del comprensorio fino ai giorni nostri [caption id="attachment_789" align="alignleft" width="160"]habitat tipico della Lontra con un escremento per marcare il territorio habitat della Lontra sul f.Ofanto- ph LIPU Fg[/caption] per tutelarlo da usi “impropri” e sostenendo la nascita del Parco Regionale dell’Ofanto. Ma evidentemente l’istituzione di un’area protetta non è sufficiente di per sé a garantire la tutela della biodiversità (e del paesaggio) se poi viene assediata dalla proliferazione di ragnatele stradali, opere idrauliche, recinzioni, centrali fotovoltaiche o eoliche, sottostazioni elettriche e ogni sorta di trasformazione insostenibile. In altri termini il “consumo” sempre più esasperato di territorio causato da una sua disordinata antropizzazione e artificializzazione non fa che frammentarne l’integrità, compromettendo la mobilità e il rifugio della fauna selvatica sempre più confinata in ambiti circoscritti. Già nel 2000 la LIPU, anche sulla scorta di analoghe deduzioni di esperti nazionali per simili aree, teorizzava la possibilità che localmente la specie potesse interagire con altri bacini idrici confinanti e colonizzarli, a patto che questa dinamica non venisse sempre più compromessa da interventi urbanistici aggressivi. Oggi questa triste testimonianza sembra confermare ancor più l’esigenza di una corretta gestione del territorio che salvaguardi le reti ecologiche e le sue interconnessioni. La Lontra è stata rinvenuta fra il torrente Carapelle, oggetto di recente frequentazione della specie, e il citato fiume Ofanto, all’altezza di un affluente fossile probabilmente utilizzato in questi giorni di pioggia come traccia per un improbabile corridoio ecologico, rivelatosi drammaticamente sbarrato da una superstrada. Foggia, 28.09.2010                                     LIPU – Sezione prov.le Foggia

ogni giorno salviamo una parte di natura: la Tua