Smaltimento illecito di rifiuti nelle campagne

Il Prefetto incontra le associazioni ambientaliste

Hanno chiesto e ottenuto un incontro in Prefettura le Associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, LIPU e ARCI, per rappresentare la crescente preoccupazione delle comunità di Capitanata rispetto ai reiterati episodi di smaltimento illecito di rifiuti nelle campagne del foggiano. Facendo seguito alle denunce depositate da Italia Nostra in Procura e DDA, consapevoli dell’apertura di un fascicolo di indagine recentemente aperto dalla procura, gli esponenti delle Associazioni hanno enumerato una serie di illeciti verificatisi  già da tempo (fanghi contaminati da rifiuti speciali), ma accentuatisi negli ultimi tempi, con abbandono di ecoballe, inerti edilizi, scarti di produzione agricola, all’interno dei quali non si escludono rifiuti speciali. Alla luce della loro decennale esperienza nel monitoraggio e presidio del territorio, a danno del quale da gran tempo denunciano gli attacchi, sia a livello di consumo di suolo, diventato dissennato con la proliferazione incontrollata di  impianti industriali di energie rinnovabili, sia a livello di sversamenti di reflui nei terreni, nei canali e negli alvei dei fiumi, hanno esposto un ampio dossier delle emergenze che attanagliano le comunità riguardo al rischio di pesante contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo. Si paventa, infatti, che la deprecabile pratica di smaltire rifiuti nelle campagne e ai bordi delle strade rurali rischia di replicarsi, diventando una pratica ricorrente e diffusa, senza che si possa ragionevolmente ipotizzare un controllo a tappeto, notte e giorno, da parte delle forze dell’ordine su un territorio di enormi dimensioni quale è la piana del Tavoliere. Gli ambientalisti, dopo aver richiamato i fenomeni simili verificatisi nel passato da cui sono derivati diversi procedimenti penali, che, purtroppo, non hanno impedito agli stessi soggetti di proseguire le attività di raccolta rifiuti grazie a un semplice cambio della ragione sociale dell’azienda, al contempo, hanno inteso esporre le loro proposte di soluzione che, inevitabilmente vanno nella direzione della prevenzione, atteso che ogni intervento di repressione è compito della Procura che sta già procedendo anche per risalire agli autori degli sversamenti, partendo dall’esame della tipologia di rifiuti, senza escludere traffici transregionali di probabile matrice mafiosa. Tra le ipotesi prospettate quella avanzata dal rappresentante della LIPU, Enzo Cripezzi, che suggerisce di potenziare il controllo del territorio con l’ausilio più estensivo e preventivo delle nuove tecnologie di monitoraggio (foto/video trappole) per agevolare le indagini in caso di illeciti nelle aree rurali, anche a garanzia di una maggiore sicurezza nelle campagne e per gli agricoltori, nonché attraverso un monitoraggio più esteso su webgis per mezzo di droni, chiedendo il coinvolgimento dell’aeronautica militare della base di Amendola in occasione dei momenti di esercitazione di volo di questi particolari mezzi. Ad avviso di Pino Maccione, Legambiente, e Tonino Soldo, Arci “Maria Schinaia”, atteso che la provincia di Foggia è tra quelle maggiormente interessate da fenomeni di illeciti in campo ambientale, lo stato di insicurezza delle campagne risulta tanto più inquietante in quanto rispecchia lo stato di degrado della città e dintorni, dove l’accumulo di rifiuti sparsi intorno ai contenitori o sversati nella periferia ha raggiunto ultimamente livelli insostenibili. Questo accade perché non si riesce a chiudere il ciclo dei rifiuti e ad attuare finalmente una seria raccolta differenziata che comprenda anche la frazione organica. In conclusione, Pina Cutolo, Consigliere Nazionale di Italia Nostra, ha richiamato la specificità e rilevanza del territorio di Capitanata per le sue eccellenze nella produzione agricola, oltre che per il suo paesaggio agrario,  la cui peculiarità è stata rimarcata in una recente pubblicazione curata dalla stessa; un paesaggio che rischia di sparire sotto un cumulo di rifiuti e una distesa nera di pannelli fotovoltaici e agrovoltaici che sottraggono suolo fertile a un territorio vocato da secoli all’agricoltura. Foggia 26.10.2022 Pina Cutolo, Consigliera Nazionale e Presidente Italia Nostra Foggia Enzo Cripezzi, responsabile LIPU Capitanata Pino Maccione, Legambiente Circolo Gaia Tonino Soldo, ARCI “Maria Schinaia”

Eolico. Puntata Imma Tataranni realistica e fondata !

Da Anev attacchi intollerabili.   LIPU alla RAI:  solidarietà alla fiction, basta 20 anni di omertà mediatica.

Nell’ultima puntata (13 ottobre) della  serie TV su Rai1 “Imma Tataranni – Sostituto procuratore (disponibile su RaiPlay ), è riportato magistralmente in chiave romanzata e sintetica (4 minuti – link) un frammento realistico dei caratteri invasivi dell’eolico, emblematico dell’agonia paesaggistico territoriale, dell’ingiustizia e dell’inquinamento morale con cui questa tecnologia colpisce vaste aree del Mezzogiornofoto tataranni eolico
Modalità aggressive e senza concertazione sociale degli insediamenti eolici, rumore assordante per quanti lavorano o addirittura sono costretti a viverci in prossimità, bellezza del territorio rurale trasformato in una “via crucis”, uccelli colpiti dai rotori eolici…. sono stati il dialogo descrittivo degli attori. Un passaggio di verità più unico che raro sullo schermo TV, considerando 20 anni di omertà dei grandi media e del servizio pubblico RAI sullo scempio del Sud, con un qualunquismo imperante nei talk nazionali, estromettendo dalla parola chi è costretto ad ospitare questi impianti. Un contesto falsificato in nome della “energia pulita” usata (a torto) come ricatto per imporre centinaia e centinaia di questi impianti industriali, con annessi sbancamenti, elettrodotti, stazioni elettriche. Sconcertante, quindi, la reazione scomposta dell’Anev (l’Associazione degli industriali del vento) che, per una volta (!), ha visto minato il condizionamento mediatico che esercita e ha attaccato la serie televisiva RAI sciorinando ipocrisie a sostegno dell’eolico, addirittura con la pretesa minacciosa di “… provvedimenti in modo tale da riparare a quanto trasmesso”. Una richiesta di censura intollerabile! Altro che le bufale dell’Anev! Non c’è che l’imbarazzo della scelta per constatare di progetti eolici, massivamente autorizzati e in autorizzazione a danno delle comunità rurali, con procedimenti privi delle più elementari attenzioni in materia di tutela territoriale e della biodiversità, o con piani paesaggistici, cosi come pianificazione di “Aree non idonee”, tenuti in ostaggio.  E questa NON E’ FICTION ! Quella dell’ANEV è un’offesa per una situazione inqualificabile che dilaga in tutto il Sud grazie a una iper deregulation regalata dalla mala politica, è la reazione di chi ha le mani nella marmellata e difende un business lucrosissimo (tra sussidi ed extra profitti) irrispettoso di una crisi economica senza precedenti. Per di più con la maschera da “salvatori del mondo”, a dispetto di una analisi energetica sull’eolico che in Italia è impietosa: gli 11.000 MW di capacità eolica contribuiscono per circa l’1,5% di tutto il fabbisogno energetico complessivo della Nazione (elettrico, termico, trasporti, ecc). E di scarsa qualità poiché intermittente, con costi aggiuntivi per compensarne la produzione aleatoria. “Esprimiamo gratitudine per i 4 minuti che hanno interpretato la realtà e il diffuso risentimento delle popolazioni meridionali sull’eolico – dichiara Enzo Cripezzi, referente LIPU per Puglia e Basilicata -, nonché piena solidarietà a regia, sceneggiatori e interpreti della fiction di Imma Tataranni per il deprecabile attacco dell’ANEV”. “Anche noi – concludono alla LIPU - per ragioni opposte all’ANEV, chiediamo un riscontro urgente ai vertici RAI e alla prossima Commissione parlamentare di Vigilanza della TV pubblica : paradossalmente quella tratteggiata nella fiction è stata solo una goccia di verità, troppo poco nell’irrispettoso mare di narrazione fiabesca sull’eolico, con le conseguenze che oggi presentano il conto”. Foggia, 18.10.22                         LIPU odv – coord Puglia e Basilicata

Dal 1° ottobre caccia anche ad allodole e acquatici. Oltre al bracconaggio

LIPU: 3 Oasi di Protezione per la ZPS del manfredoniano

[caption id="attachment_3124" align="alignright" width="284"]appostamento di caccia appostamento di caccia[/caption] Con la cosiddetta “pre-apertura”, in Puglia la caccia è iniziata per diverse specie già al primo di settembre. Ai sensi del Calendario Venatorio, dal 1 ottobre è aperta la caccia anche ad Allodole e uccelli acquatici (anatre in particolare). La ZPS (Zona di Protezione Speciale) Paludi presso il Golfo di Manfredonia, definita ai sensi delle direttive comunitarie, ospita zone umide tra le più importanti del Mediterraneo ed  è particolarmente esposta  a questo genere di attività venatoria, sia a carico delle specie interessate che di molte altre che subiscono disturbo, se non caccia di frodo. Sebbene la politica delle istituzioni sia tutt’altro che all’altezza delle necessità di tutela (link) delle emergenze faunistiche, la ZPS e la Capitanata può ora beneficiare di 3 Oasi di Protezione richieste ed ottenute dalla LIPU nel Piano Faunistico Venatorio regionale (link). Si tratta di 3 aree caratterizzate da grandi potenzialità faunistiche e per contro da intensa attività di caccia, oltre che di bracconaggio. Le zone sono strategicamente individuate sul territorio della ZPS nell’ambito della pianificazione della gestione faunistico venatoria , da anni invocate dalla LIPU alla Regione.  Precisamente si tratta di : Oasi di Protezione Lago Salso (link) -  per circa 589 Ha, realizza una fascia di rispetto ampia fra 300 e 650 m sui versanti sud ed est  della omonima zona umida, funzionale a prevenire il fenomeno del bracconaggio sull’area Parco del lago Salso ma anche a tutela di mosaici agrari  e dell’area costiera (al netto delle urbanizzazioni turistiche), particolarmente frequentati in inverno da aironi, anatre, Allodole, Gru e Chiurli. L’Oasi era stata prevista su iniziativa dalla stessa Regione già nella bozza di Piano Faunistico Venatorio (maggio 2018) ma con un perimetro inadeguato e modificato (bozza di Piano rev maggio 2019) sposando la proposta della LIPU. [caption id="attachment_2509" align="alignright" width="284"]Moretta tabaccata zapponeta Moretta tabaccata uccisa da bracconaggio[/caption] Oasi di Protezione Foce Carapelle (link) -  per circa 82 Ha. L’area è caratterizzata da un ambiente lagunare costiero con acqua salmastra e pantani retrodunali a sud del villaggio Ippocampo. Annovera specie faunistiche nidificanti (Fraticello, Fratino, Cavaliere d’Italia, Gabbiano roseo, ecc) di prioritario interesse oltre che molte specie di passo e svernanti (limicoli, anatre, fenicotteri). La presenza faunistica purtroppo è sempre stata  precaria a causa della caccia di frodo con appostamenti fissi sulla spiaggia, oltre che disturbo e alterazioni delle preziose praterie di salicornia (habitat di interesse comunitario). Oasi di Protezione Canale Regina (link) -  per 237 Ha a sud di Zapponeta, contigua alle Riserve Naturali Statali “Combattenti” e “Saline di Margherita di Savoia” e alla Azienda Faunistico Venatoria “S. Floriano”. Di assoluta importanza sia per strategica posizione nella prevenzione del pesante bracconaggio alle zone umide confinanti che per la spiccata vocazione faunistica annoverando, a seconda dei periodi, falchi di palude, grillai, anatre, occhioni, chiurli e centinaia di Gru. La ZPS e queste Oasi di Protezione ricadono in uno dei peggiori Black Spot italiani del bracconaggio (Coste e zone umide pugliesi), individuati nel  “Piano d’azione Nazionale per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli selvatici” (sottoscritto in conferenza Stato Regioni). Non a caso anche i Carabinieri Forestali (Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Ufficio Comando di Roma), impegnati nella gestione delle Riserve dello Stato e in attività di controllo e repressione degli illeciti contro la biodiversità, nel 2018 si esprimevano autorevolmente a favore della protezione di tali aree nei confronti della Regione, evidenziando tra l’altro che queste “…costituiscono territori cruciali per la tutela dell’avifauna presente nelle Riserve di eccezionale valore zoologico. L’istituzione delle oasi di protezione renderebbe più efficaci i controlli e le azioni per prevenire il bracconaggio e avrebbe cosi sensibili ricadute positive anche sullo stato di conservazione delle aree protette.”. “Un risultato di estrema importanza per la biodiversità in Capitanata, - commenta Enzo Cripezzi della LIPU pugliese - frutto di un impegno volontaristico, qualificato e decennale con cui sono state ricercate, istruite e trasmesse le argomentazioni, dimostrando il valore esponenziale delle aree sul piano conservazionistico oltre che le minacce da bracconaggio e usi impropri”. Sebbene non sia giuridicamente vincolante ai fini del divieto venatorio (il cacciatore è tenuto a conoscere i confini delle aree protette) si spera che al più presto sia realizzata la tabellazione perimetrale di tali aree. Foggia, 4.10.22                                       LIPU OdV – sezione prov.le Foggia

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE 2022

Finanziato il programma sperimentale ambientale IN.F.E.A. (Informazione, Formazione ed Educazione ambientale)

presentato dal Coordinamento del Volontariato della Protezione Civile della provincia di Foggia in co- programmazione con il CE.S.EVO.CA di Foggia e con il supporto tecnico – scientifico dell’associazione ambientalista LIPU

Sono 20 i posti disponibili, in provincia di Foggia, per i giovani tra i 18 e 28 anni che intendono diventare operatori volontari di servizio civile ambientale. Fino alle ore 14.00 di venerdì 30 settembre 2022 è possibile presentare domanda di partecipazione ai progetti del Programma IN.F.E.A.  che si realizzeranno tra il 2022 e il 2023 in Capitanata. I progetti hanno durata di 12 mesi. Il 50% dei posti è riservato ai giovani con difficoltà economiche (ISEE< 10.000). Il Programma IN.F.E.A. nasce dalla volontà del Coordinamento del Volontariato della Protezione Civile della provincia di Foggia di FOGGIA di promuovere la cultura del volontariato ambientale, attraverso interventi di educazione ambientale e di monitoraggio e sorveglianza di habitat ad elevato indice di biodiversità. “Attivare iniziative di tutela e cura del territorio puntando ad aumentare la consapevolezza nei volontari e nella cittadinanza delle responsabilità nei confronti dell’ambiente è uno dei punti, inderogabili, della programmazione 2021 – 2025 del Coordinamento provinciale dei Volontari della protezione Civile di Foggia. In questo senso l’accreditamento al Servizio Civile Universale (la ns rete è l’unica accreditata, a livello nazionale, nel sistema del volontariato della protezione civile, ndr) rappresenta uno strumento operativo fondamentale nonché una grande esperienza di senso civico e partecipativo” dichiara il Presidente Matteo Perillo. “E' un progetto di grande interesse: il coinvolgimento dei giovani nel volontariato ambientale è una delle basi imprescindibili per costruire un senso civico attivo che li riconnetta ai valori europeisti e di solidarietà sociale con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente. A beneficiarne saranno i giovani ma, ovviamente, anche la Natura a rischio in Capitanata. Infatti sono previste attività in favore di specie e habitat minacciati per i quali da tempo la LIPU ha cercato di moltiplicare gli sforzi di protezione. Questo progetto aggiunge sinergie preziose tra associazioni e istituzioni per conseguire interessi collettivi di grande valore”, afferma Enzo Cripezzi, responsabile LIPU per la Puglia. Il programma IN.F.E.A. è realizzato in co- programmazione con il CESEVOCA di Foggia. E’ sostenuto dai partner: Ente Parco Nazionale del Gargano, CIA CAPITANATA Foggia, Comune di Manfredonia; iGAL Meridaunia, GAL Gargano, Consorzio CONFAT, la rete di imprese FOREST FOR FOOD. Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, attraverso un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale candidarsi. Ai giovani selezionati, che saranno poi avviati al servizio civile, è riconosciuto un assegno mensile pari a € 444,30. Nella sezione “Per gli operatori volontari" del sito politichegiovanili.gov.it sono consultabili tutte le informazioni utili alla presentazione della domanda nonché del bando, da leggere attentamente.

 PER INFO : www.cvpc.foggia.it        scu@cvpc.foggia.it

ogni giorno salviamo una parte di natura: la Tua