EuroBirdWatch 2016

poster EBW 2016 + testoIn arrivo l’Eurobirdwatch  :  Decine di migliaia di persone con gli occhi rivolti al cielo, per assistere alla meraviglia della migrazione e contare gli uccelli.

In Capitanata il 2 ottobre con la LIPU alla Riserva delle Saline.

E’ l’Eurobirdwatch 2016, il più importante evento dedicato al birdwatching in Europa, in programma l’1 e il 2 ottobre 2016 in 37 paesi europei, organizzato da Birdlife International e in Italia dalla Lipu.

Teatro dell’evento saranno il sistema delle oasi e riserve della Lipu e numerose aree di interesse ornitologico : parchi, coste, fiumi e zone umide dove ammirare la garzetta e il falco di palude, pettirossi, fringuelli e luì.  In tutto quasi 300 specie, tra nidificanti, erranti o in migrazione. Anche quest’anno, i dati raccolti dalla Lipu e dagli altri Paesi europei partecipanti all’Eurobirdwatch saranno trasmessi a BirdLife International e in particolare Birdlife Svizzera che coordina l’edizione 2016, allo scopo di ricavare un dato complessivo sulla migrazione degli uccelli selvatici durante il loro epico viaggio verso zone di svernamento nel Mediterraneo e nel continente africano. In Capitanata la LIPU prevede, per la sola mattinata di domenica 2 ottobre, la visita presso la Riserva Naturale “Saline di Margherita di Savoia”, le più grandi d’Europa, con l’osservazione della fauna selvatica tipica delle zone umide in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato. 4000 ettari di zone umide e Salicornie, una distesa che attira migliaia di uccelli acquatici (fenicotteri, anatre, aironi, limicoli) e, in questo periodo, i migratori provenienti dalle zone del nord Europa. “L’Eurobirdwatch – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipuè un grande evento europeo che offre un contributo tecnico alla conoscenza della migrazione ma rappresenta anche una bellissima occasione di birdwatching collettivo, di coinvolgimento delle persone, di promozione del birdwatching come attività avvincente. Detto con tutto il rispetto, c’è chi cerca i pokemon virtuali e chi invece crede nello spettacolo concreto della natura, che mai smetterà di sorprendere e di affascinare, specie se la trattiamo bene”. Per la visita si potrà fare riferimento alle informazioni predisposte dagli organizzatori. Foggia, 28.09.2016                          LIPU sezione prov.le Foggia INFO PROGRAMMA e organizzazione DOMENICA 2 ottobre: -          h 09.15 raduno c/o stazione Corpo Forestale, SS. 159 delle Saline, Km. 34.244 Margherita di S. (incrocio tra la litoranea e la Trinitapoli/mare) INFO e registrazioni:  mail  lipu.fg@tin.it    -   tel. 339.5852908 I partecipanti dovranno essere auto muniti.  La visita è gratuita ma è necessaria la registrazione. (EQUIPAGGIAMENTO: la visita non presenta difficoltà di sorta, si consigliano: scarpe da ginnastica, abbigliamento comodo e di colore in sintonia con l’ambiente naturale. Non necessari ma si suggerisce cappello, zainetto, borraccia, guida tascabile per le piante e gli animali, taccuino e matita, binocolo, macchina fotografica).

Colpo di grazia alla palude S. Floriano con nuovi roghi

L’importante è che sia utile solo per le mattanze di caccia.

Dalla stoppie alla preziosa zona umida, la pessima consuetudine degli incendi nelle campagne. 

In Puglia si assiste purtroppo ogni anno alla classica bruciatura delle stoppie già tra fine Giugno e Luglio: una pratica tanto vietata quanto impunita in questo periodo e totalmente interdetta nelle ZPS (Zone di Protezione Speciale). stoppie bruciate Una pratica devastante per questi importanti ecosistemi agricoli dove viene spazzata via la nidificazione e la sopravvivenza di Allodole e Calandre, Formicaleoni e Ortotteri, Grillai e Ghiandaie marine... Fino a distruggere il concentrato di biodiversità nei preziosi, residuali incolti ai margini di strade e tratturi. Una pratica spinta da una tradizione sbagliata e pericolosa di “pulizia” dei terreni ma che in realtà contribuisce all’impoverimento degli stessi terreni con l’incenerimento della componente organica, oltre a mettere a repentaglio anche boschi e infrastrutture antropiche.  A questa triste consuetudine si aggiunge una variante ancora più scandalosa e deleteria. Non bastava il rogo che il 20 luglio scorso aveva avvolto i canneti della palude S. Floriano colpendo la fauna selvatica e affumicando la vicina cittadina di Zapponeta. La scorsa Domenica sera il colpo di grazia: un ulteriore incendio ai danni della stessa zona umida a completare la distruzione della vegetazione (e della fauna!) di questa importante zona. Si tratta di un’area di proprietà della Amadori e “Azienda Faunistico Venatoria” per 570 Ha, su concessione della Regione Puglia (istituzione nel 1988, ampliamento nel 1989, fino all’ultimo rinnovo nel 2014).S. Floriano bruciata 1Sono proprio qui  i termini della contestazione mossa dalla LIPU nei confronti del settore Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione – accusa Enzo Cripezzi della stessa associazione -: la normativa di settore fino allo specifico RR n.4/2000 (e ai provvedimenti di concessione che ne derivano) prevedono che una Azienda Faunistico Venatoria, dove cioè i proprietari rendono disponibile l’area per cacciatori a pagamento, sia gestita con prescrizioni tali da garantire il mantenimento, l’organizzazione e il miglioramento degli habitat per fini faunistici, anche durante il periodo di caccia chiusa”. Nel caso della zona umida S. Floriano, quindi, anzitutto mantenendo l’acqua ed evitando devastazioni come quella dei giorni scorsi. Invece, in barba a queste prescrizioni e alle norme di gestione della ZPS, non solo negli anni passati l’Azienda ha addirittura bonificato parte della palude (!), determinando una vertenza della LIPU in sede regionale e comunitaria, ma nel periodo estivo non mantiene nemmeno le condizioni minime per garantire un habitat utile agli uccelli selvatici durante il periodo riproduttivo. Anzi, favorendo gli incendi e cancellando la vegetazione, rendendo di fatto l’area funzionale solo alla prossima stagione venatoria, quando le valli saranno allagate con le prime acque attirando centinaia di migratori in superfici “scoperte”, a vantaggio di cacciatori paganti e della stessa Azienda !S. Floriano bruciata 2 Ciò legittima ancor più il sospetto sul dolo e sulla paternità di tali incendi, utili per una sommaria “pulizia” del canneto. Incendi che in ogni caso andavano prevenuti con una gestione puntuale dell’area. “E allora – conclude Cripezzi - sarebbe ora che la Regione chiedesse conto sulla concessione rilasciata all’Azienda Faunistico Venatoria S. Floriano dove si  sfrutta pesantemente un bene dello Stato ma platealmente si disattendono i doveri”. Foggia, 02.08.2016                                LIPU Onlus – sezione prov.le Foggia

Q8/Energas: Foggia come Viareggio ?!

Trascurati i rischi del trasporto GPL e i condizionamenti urbanistici in area Parco.   Dopo il ricorso contro il parere VIA, la LIPU interviene presso il MISE.

29 giugno 2009, ferrocisterne cariche di Gas di Petrolio Liquefatto (GPL), entrano nella stazione ferroviaria di Viareggio. Un incidente coinvolge il convoglio con la fuoriuscita dell’idrocarburo che prende fuoco devastando lo scalo ferroviario ma anche le aree abitate che lo circondano. Quell’evento tragico entrerà tristemente nella storia con la sua pesante contabilità di vittime e distruzione. 2016, al Ministero dello Sviluppo Economico è in corso la procedura autorizzativa per il gigantesco impianto di stoccaggio e movimentazione GPL della società Q8/Energas, presso Manfredonia, sul confine del Parco Nazionale del Gargano. Una procedura che fino ad ora fa acqua da tutte le parti, a cominciare dallo scandaloso parere di VIA positivo rilasciato dal Ministero Ambiente. Poi altri pareri sostanziali: quello positivo con prescrizioni del CTR, organismo deputato al vaglio della sicurezza ai sensi delle Direttive comunitarie in materia recepite dall’Italia, oltre a quelli negativi di Regione e Comune, per aspetti urbanistici. La LIPU evidenzia come i rischi esponenziali derivanti da incidenti rilevanti siano tutt’altro che correttamente valutati! A cominciare dal notevole traffico annuo relativo al trasporto del GPL in uscita dall’impianto: fino a 50 navi gasiere da 2000 tonnellate, 7.300 autobotti da 18 tonnellate, 4000 autocarri da 5 tonnellate in bombole e, in particolare, 200 convogli da 480 tonnellate in 12 ferrocisterne. Quest’ultima movimentazione, per tutte le direzioni, si concentrerebbe nel passaggio obbligato tramite le aree ferroviarie di Foggia, circondate da aree residenziali densamente abitate, inevitabilmente coinvolte in caso di incidente ! A ciò si aggiungerebbe il condizionamento sul piano urbanistico di queste aree contermini ai tracciati ferroviari. Analogamente, l’area del Parco Nazionale del Gargano confinante con l’impianto subirebbe un compromettente e paradossale condizionamento negativo sul piano della gestione territoriale. Dovrebbe essere invece il progetto Energas a sottostare alla strumentazione urbanistico - territoriale rispetto ale necessità dell’area protetta ! “Perfino la banale osservazione di Cicogne o di orchidee in zona da parte di gruppi e appassionati – accusa Cripezzi della LIPU -, dovrebbe subire restrizioni e limitazioni in ordine al rischio di incidenti, cosi come l’invasività dell’impianto determinerebbero un pesante effetto detrattore e quindi un depotenziamento nella pianificazione e valorizzazione territoriale sull’area Parco”. La LIPU è quindi intervenuta con una articolata nota, indirizzata al MISE, significandone risvolti di carattere legale, nonché al Comune di Foggia e all’Ente Parco del Gargano, affinché questi ultimi Enti siano coinvolti nella procedura e in ogni caso affinché Parco e Comune di Foggia assumano posizione in tal senso. Con la stessa nota la LIPU ha sollecitato anche la Provincia di Foggia (Presidente e dirigente Assetto del Territorio). Infatti, malgrado coinvolta nella procedura, la Provincia non pare aver partecipato attivamente alle conferenze di servizi, pur essendo un Ente deputato al governo del territorio coinvolto con il proprio strumento urbanistico (PTCP).  appello contro Energas Contro il pessimo parere ambientale rilasciato dal Ministero dell’Ambiente, la LIPU ha recentemente presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato, allo scopo di ampliare la sfera di motivazioni da eccepire. E’ di qualche giorno fa la richiesta di Energas, di trasporre il predetto ricorso presso il TAR Puglia. “Invitiamo – prosegue Cripezzi - a sostenere la LIPU in questa impegnativa battaglia legale, e non solo legale. Non possiamo permettere l’ennesima aggressione dopo decenni di vilipendio territoriale”. Una slide riassuntiva dell’appello circola sui canali web e social a sostegno dell’associazione. Foggia, 20.07.2016                                            LIPU Onlus – sezione prov.le Foggia

Immobilismo al Parco del Gargano

BILANCIO 2015 DEL PARCO DEL GARGANO: SOSTANZIALE IMMOBILISMO E NON CONSIDERAZIONE DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE PROGRAMMAZIONE

Un sostanziale immobilismo nelle attività del Parco del Gargano ed una preoccupante non considerazione degli strumenti di pianificazione e programmazione dell'Ente. È quanto emerge, secondo le associazioni CSN, CAI, Legambiente, LIPU,  Pronatura, WWF, dall'analisi del bilancio consuntivo 2015 che sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio direttivo dell'Ente parco di domani. Le floride casse dell'Ente, che ha chiuso il bilancio con un avanzo di amministrazione nell'anno di quasi 800 mila euro ed un avanzo cumulato di circa 6 milioni di euro di cui il 90% senza vincolo di destinazione e con un fondo di cassa di quasi 15 milioni di euro, invece che essere un segno di buona salute per il Parco, rivelano una sostanziale incapacità di utilizzare le risorse disponibili per affrontare i numerosi problemi che ha l'area protetta. Ne sono testimonianza gli oltre 10 milioni di euro di residui passivi, cioè di somme impegnate negli anni ma non spese, che vengono inseriti a bilancio a fine 2015. Dall'analisi delle voci di spesa per il 2015 emergono situazioni che fanno riflettere e richiederebbero qualche spiegazione. A fronte di introiti annui per circa 2,6 milioni di euro, in massima parte derivanti dal contributo del Ministero dell'Ambiente, vi sono uscite per circa 1 milione per gli stipendi, quasi 600 mila euro per servizi, 600 mila per oneri diversi di gestione e solo 500 mila euro derivanti da ammortamenti per investimenti. Tra le spese per servizi, nel rendiconto finanziario gestionale 2015 spicca la voce per attività di divulgazione, informazione e promozione per oltre 250 mila euro, mentre zero euro sono stati destinati e spesi per i centri visita del Parco, affidati quasi cinque anni fa a varie associazioni e poi abbandonati al loro destino. Nessuna notizia si ha invece del dettaglio delle spese per la gestione della riserva marina delle Tremiti, per le quali si conoscono solo i totali pari a circa 350 mila euro di spese previste nel 2015 a fronte di poco meno di  40 mila euro di spese effettivamente pagate, che aggiungono altri residui passivi a quelli degli anni precedenti per un totale a fine anno di oltre 630 mila euro. Desta curiosità la spesa di 100 mila euro prevista per il solo 2015 per il funzionamento della cabina di regia, di cui fortunatamente risultano effettivamente impegnati a fine anno solo 13 mila euro. Nella categoria di beni di uso durevole ed opere immobiliari delle spese in conto capitale, cioè quello che dovrebbe essere il cuore degli investimenti dell'Ente parco, i totali parlano da soli. A fronte di 490 mila euro di spese previste per l'anno di competenza ne sono stati effettivamente pagati solo 30 mila; il resto è andato ad aumentare lo stock di residui passivi che, solo per questa voce, a fine 2015 ammonta alla mostruosa cifra di 7'750'000 euro. Tra questi vi sono ancora circa 800 mila euro derivanti dal Piano triennale per le aree protette degli anni 1991/1996. Nessuna somma, per il 2015, è stata stanziata e spesa per interventi di recupero, miglioramento e salvaguardia ambientale, per interventi prioritari nelle Isole Tremiti, per studi e interventi di rinaturalizzazione e ripristino aree boschive e di interesse vegetazionale. Per gli interventi di demolizione delle opere abusive, dei 500 mila euro disponibili da almeno 10 anni, lo scorso anno ne sono stati spesi solo 188 mila, meno del 40% del totale. Di fronte a questa gestione con risultati a dir poco deludenti desta stupore l'iniziativa della giunta esecutiva del parco che, scavalcando il consiglio direttivo ed ignorando totalmente sia il piano del parco che il piano pluriennale economico e sociale, entrambi approvati dall'Ente parco e dalla Comunità del Parco sotto la presidenza Pecorella, ha deliberato l'appoggio alla proposta di completamento della strada a scorrimento veloce del Gargano. A parere delle associazioni CSN, CAI, Legambiente, LIPU,  Pronatura, WWF, invece di occuparsi di questioni che contrastano nettamente con lo scopo di tutela del parco, l'Ente e chi lo gestisce dovrebbe occuparsi prioritariamente di fare le cose per cui il parco è nato e che, a fronte delle enormi risorse disponibili, non sono state fatte in questi anni. E i risultati si vedono: dalla continua perdita di biodiversità, all'abbandono della sentieristica, dal proliferare dell'abusivismo edilizio all'assenza di investimenti per il patrimonio naturalistico, il Gargano continua a lanciare il suo grido di dolore, finora rimasto inascoltato. Foggia, 13.07.16                                         Centro Studi Naturalistici Foggia

Club Alpino Italiano Foggia

Legambiente Gargano

LIPU prov.le Foggia

Pronatura

                                                                                                                            WWF Foggia

Riecco il “Cicogna Day”

In Capitanata con la LIPU per conoscere i segreti della Cicogna.

Nell’ambito dei “Cicogna Days” previsti dalla LIPU in tutta Italia, anche in Capitanata l’associazione invita alla visita dei siti di nidificazione della specie presso il comprensorio di Monte Aquilone (Manfredonia).  cicogna bianca by Mendi 2016 I volontari accompagneranno i partecipanti a osservare da vicino, senza disturbare, la nidificazione della Cicogna bianca. Uno spettacolo che mescola emozione e scienza, passione e conoscenze, sullo sfondo di simbologie dalle origini antichissime. Tra i significati simbolici vi è l’apprezzamento per il fatto che si nutra di serpenti e cavallette. Per questo è nell’effige del comune di Cerignola, dove per altro nidificò la prima coppia pugliese a fine anni ’90 e dove la leggenda vuole che questi uccelli salvarono la comunità da una invasione di rettili in epoche remote. Oggi sono quasi 300 le coppie nidificanti, e almeno un migliaio i giovani esemplari “involati” in natura negli ultimi due anni.                      La Cicogna bianca è prevalentemente migratrice, trascorre l’inverno in Africa a sud del Sahara, migra in primavera lungo gli stretti del Bosforo, di Gibilterra e in numeri inferiori lungo lo stretto di Messina. In Europa nidifica soprattutto nei paesi orientali e in Spagna. In Italia è tornata a nidificare negli anni ottanta grazie all’ormai famoso Centro di Racconigi (Cn), che per altro sta provvedendo alla laboriosa reintroduzione in natura delle 11 cicogne detenute discutibilmente presso il lago Salso di Manfredonia, poste sotto sequestro dalla Magistratura l’inverno scorso e affidati in custodia giudiziaria alla LIPU con il fine di tentarne, appunto, il recupero alla vita selvatica. L’osservazione della cicogna sarà l’occasione per avvicinarsi al mondo della natura accompagnati da esperti della LIPU che cercheranno anche di far comprendere come sia importante mantenere un ambiente sano e un territorio non degradato , anche per la specie umana. Saranno spiegate le abitudini e la distribuzione di questa specie affrontando alcuni temi quali l’habitat necessario alle cicogne per alimentarsi e nidificare ma anche i rischi che questi ambienti stanno correndo a cominciare dallo scandaloso e gravissimo progetto industriale della Q8-Energas previsto proprio su queste zone. Il ritrovo è per la mattinata di questa Domenica 19 giugno alle ore 09.00, con raduno dei partecipanti sulla SS89 (Fg – Manfredonia) presso distributore Camer (i partecipanti da Foggia si raduneranno già nel capoluogo), per poi recarsi sui vicini siti di osservazione. La partecipazione è gratuita ma occorre comunicarla per motivi organizzativi (339.5852908 o lipu.fg@tin.it). Per info o chiarimenti vi è anche il sito www.lipucapitanata.it   Foggia, 16.06.2016                                                                                     LIPU – Sezione prov.le Foggia SCHEDA    ------   LA CICOGNA BIANCA (Ciconia ciconia) Ordine: Ciconiiformes Famiglia: Ciconiidae Prevalentemente migratrice – i quartieri di svernamento sono posti oltre il Sahara – nel vecchio continente la Cicogna bianca è presente soprattutto nei Paesi orientali e nella regione iberica, mentre ulteriori aree di nidificazione vanno dal Nord Africa al Medio Oriente, fino all’Asia centrale e orientale. Inconfondibile per il suo piumaggio candido e per le notevoli dimensioni – anche 115 centimetri di lunghezza per un’apertura alare superiore ai 160 centimetri – la Cicogna bianca, in piedi, può essere alta oltre 1 metro. Particolarmente lunghe le piume del collo e del petto, e importante è anche il becco, che può misurare anche 20 centimetri e risulta particolarmente adatto alla cattura di vari tipi di prede – insetti, piccoli mammiferi o uccelli, rettili e anfibi. I SIMBOLI DELLA CICOGNA La cicogna ha sempre evocato, fin dall’antichità, forti significati simbolici. Uno di questi è l’amore coniugale, oppure quello della pietà (in latino pietas) verso i genitori nel momento in cui essi diventano anziani e non più in grado di procurarsi il cibo. Questa sensibilità suscitò rispetto verso questi animali da parte degli Egizi, mentre nell’antica Roma le monete consolari riportarono rappresentata una cicogna insieme al busto allegorico della pietas. Questo simbolo della cicogna resistette a lungo attraverso Medioevo e Rinascimento. In altri Paesi, come Cina e Giappone, la cicogna ha ispirato il simbolo della longevità. Le cicogne sono inoltre apprezzate fin dall’antichità perchè danno la caccia ai serpenti. I Tessali, popolo dell’antica Grecia, punivano per questo motivo con la morte chi uccideva le cicogne.

ogni giorno salviamo una parte di natura: la Tua