La denuncia di LIPU, VAS e WWF
Grave pericolo per la Duna di Lesina a causa di un mostro che dorme nel mare e che inaspettatamente si decide di eliminare. Si tratta della rimozione del relitto navale “Eden V” con progetto dell’assessorato all’ambiente della Provincia di Foggia da promuovere con finanziamenti dello stesso Ente e a mezzo bando di gara pubblico, già discusso e stilato nell’ambito di una conferenza di servizio tra Enti a vario titolo coinvolti.
Le Associazioni ambientaliste della provincia di Foggia LIPU, VAS e WWF intervengono sulla vicenda, considerando la cura così come concepita, ovvero la rimozione della nave naufragata, più nociva della malattia ovvero della presenza del relitto stesso. Le Associazioni ambientaliste hanno, pertanto, inoltrato un atto di diffida, con richiesta d’accesso agli atti, all’Assessorato Ambiente della Provincia di Foggia, Parco Nazionale del Gargano, Capitaneria di porto di Manfredonia, Comune di Lesina, Ispettorato Forestale, Settore Ecologia della Regione Puglia e Corpo Forestale dello Stato. Le associazioni denunciano il grave impatto su fauna, flora e paesaggio determinato dal cantiere di non poco conto che sarà realizzato sulla spiaggia finalizzato ufficialmente a favorire la rimozione graduale del relitto navale. Ma aspetto di gran lunga più grave è la frequentazione e l’incremento della mobilità viaria determinata, quanto meno, dai mezzi pesanti interessati dal cantiere che dovranno trasportare lungo il delicato istmo dunale la nave pezzo per pezzo. Senza contare, evidenziano ancora LIPU, VAS e WWF, le conseguenze, gravissime determinate dalla prevista “stabilizzazione” e “consolidamento” delle attuali piste che si sviluppano sul cordone dunale sabbioso e che così diventeranno delle vere e proprie carreggiate. È evidente che a margine di tale intervento, già di per sé deleterio, vi sarà una nuova esposizione dell’istmo dunale, del tutto incontrollabile e ingestibile, al turismo di massa nel cuore della spiaggia più integra, per non parlare del bracconaggio, diurno e notturno, paradossalmente con un danno ben superiore rispetto alla presenza del relitto navale. Il tutto si traduce, denunciano LIPU, VAS e WWF, in una vera e propria modifica permanente dell’assetto territoriale, con la realizzazione d’opere finalizzate alla mobilità, per altro di mezzi pesanti, vietate nelle “Zone 1” dalle misure di salvaguardia del decreto istitutivo del Parco e a nulla può valere la secondaria utilizzazione come piste taglia fuoco allo scopo di giustificare speculativamente le opere. L’iniziativa si tramuterà in un irreversibile colpo al cuore di una delle aree più integre e meglio conservate del Parco Nazionale del Gargano e per questo in gran parte ricompresa come Zona 1 dello stesso. L'intervento proposto, evidenziano le Associazioni ambientaliste, non rispetta neanche le prescrizioni del regolamento d’attuazione del piano di gestione del pSIC "Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore" approvato dal Parco del Gargano nel 2002 che vieta <<qualsiasi intervento che possa provocare la perdita o la diminuzione delle caratteristiche naturali delle aree>>. Il piano di gestione è anche a conoscenza dell'Unione europea in quanto era stato realizzato nell'ambito di un progetto Life attuato dal Parco. LIPU, VAS e WWF ritengono che il Piano di rimozione del relitto possa contemplarsi esclusivamente via mare e con l’insediamento di un cantiere nei pressi del relitto, dal carattere assolutamente temporaneo e che contempli il perfetto ripristino dello stato dei luoghi alla fine dei lavori. Il tutto non senza aver rispettato le vigenti normative di riferimento dell’area protetta e dei siti Natura 2000 presenti, ovvero del SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale) che insistono proprio sull’area d’intervento, e rispetto ai quali Regione ed Ente Parco assumono particolari responsabilità nei confronti dell’Unione Europea. Per LIPU, VAS e WWF un progetto con tali conseguenze ambientali non può essere affrontato e risolto nella sconcertante disinvoltura di conferenze di servizio. Secondo un copione tipico dell’improvvisazione, il piano di rimozione del relitto in questione appare definito senza prevedere le prescrizioni derivanti dall’assoggettamento dell’intervento alla “Valutazione d’Incidenza”, prevista e non aggirabile dalla attuale normativa. Per questi motivi, le Associazioni, riservandosi di adire alla Autorità Giudiziaria in caso di prosieguo dell’iniziativa, hanno chiesto all’Ente Parco e all’Ente Provincia di Foggia i verbali e le risultanze delle sedute della conferenza di servizio relativa alla rimozione del relitto, alla Capitaneria di Porto di Manfredonia di sospendere la pubblicazione dei bandi per i lavori, al Corpo forestale dello Stato la verifica e la vigilanza preventiva dei luoghi allo scopo di prevenire ogni manomissione dell’ecosistema dunale, all’Assessorato Ecologia della Regione Puglia di conoscere le istanze dei procedimenti di Valutazione d’Incidenza che saranno eventualmente intrapresi dai proponenti l’intervento di rimozione del relitto. Foggia, 10.10.2006 LIPU- Sez. di Foggia VAS– Sez. di Foggia WWF- Sez. di Foggia