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Speciale EuroBirdWatch 2011

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1 e 2 OTTOBRE L’EUROBIRDWATCH, EVENTO EUROPEO DEDICATO AL BIRDWATCHING. EBW11_logos_colour1

LA  LIPU  PROPONE  LE  AREE  NATURALI  AL  PUBBLICO

 In Capitanata, domenica 2 ottobre, visita alla zona umida delle SALINE di Margherita di Savoia 

Torna questo fine settimana l’“EuroBirdwatch”, il più grande evento europeo dedicato al birdwatching. La manifestazione, che si svolgerà contemporaneamente in tutti i paesi europei, si terrà anche in Italia in molte aree naturali del Paese. La giornata dell'EuroBirdwatch è patrocinata dal Corpo Forestale dello Stato, da FederParchi e dal Ministero Ambiente e mira a far conoscere al grande pubblico il miracolo della migrazione degli uccelli, a sensibilizzare sui gravi pericoli che li minacciano e far maturare la consapevolezza che tutti insieme possiamo e dobbiamo salvarli.EuroBirdwatch2011_Poster_hr Le osservazioni ornitologiche effettuate nel corso delle visite saranno raccolte all’interno di un database europeo ed elaborate per fornire indicazioni sulle specie. L’EuroBirdwatch, coordinato da BirdLife International, la più grande rete mondiale di associazioni per la tutela della natura e degli uccelli selvatici (LIPU è il rappresentante italiano), prevede il coinvolgimento di partecipanti nell'osservazione diretta della fauna selvatica. Protagonisti in questo periodo sono ovviamente gli uccelli migratori che si spostano dal nord europa verso sud transitando e sostando anche in Italia: Fenicotteri, Falchi di palude, Anatre, Aironi saranno quindi tra gli animali osservabili nelle zone umide. Per l'occasione la LIPU di Capitanata rinnova l'allarme per l'escalation di aggressioni al patrimonio naturale della nostra provincia ad opera di smisurati interventi di sfruttamento del territorio oltre ogni sostenibilità. Il degrado dell'ambiente mina la sopravvivenza dei migratori e pregiudica la qualità della vita dell'uomo. La manifestazione si svolgerà contemporaneamente in 35 Paesi europei, si terrà in Italia nelle 32 Oasi e Riserve gestite dalla LIPU e, inoltre, in altre decine di siti naturalistici (parchi, riserve, siti di Rete Natura 2000, aree importanti per gli uccelli “IBA”). Durante l’edizione 2010, 33 Paesi europei ospitarono quasi 70mila persone in oltre mille eventi. In Capitanata, la LIPU propone la visita presso una zona umida riconosciuta di valore internazionale dalla Convenzione di Ramsar: DOMENICA 2 alle ore 9.00, la visita è prevista alla Riserva Naturale delle Saline di Margherita di Savoia con il Corpo Forestale dello Stato. Le osservazioni ornitologiche effettuate nel corso delle visite saranno raccolte all’interno di un database europeo ed elaborate per fornire indicazioni sulle specie. INFORMAZIONI  e AVVERTENZE PER I PARTECIPANTI: 2 ottobre 2011 - ore 9.00   Durata 3 ore circa Raduno presso Centro percorsi Cultura-Natura, Via Africa Orientale, 50 a Margherita di Savoia e successivo accesso alla Riserva alle ore 09.30 Muniti di mezzo di trasporto La visita è gratuita ed è necessaria la prenotazione INFO cell.                       - mail: lipu.fg@tin.itwww.lipucapitanata.it -  www.lipu.it (EQUIPAGGIAMENTO: Scarpe da ginnastica, abbigliamento comodo e di colore in sintonia con l'ambiente naturale. Si suggerisce cappello, zainetto, borraccia, guida tascabile per le piante e gli animali, taccuino e matita, binocolo, macchina fotografica)

Perché la Regione Puglia ha smantellato l’Ufficio parchi?

La denuncia di LIPU, Pro-Natura e WWF

 Da un anno e mezzo l'Ufficio parchi della Regione Puglia è privo del proprio dirigente. Lo denunciano le sezioni regionali di LIPU, Pro-Natura e WWF.

Da quando infatti, all'inizio del 2010, l'ing. Francesca Pace è passata a dirigere il Servizio Assetto del Territorio, il posto vacante non è stato più stabilmente ricoperto, a parte due iniziali brevi periodi nei quali si sono rapidamente succedute nel ruolo l'ing. Caterina Dibitonto e l'avv. Lucia Anna Altamura. Al seguito dell'ing. Pace si sono trasferiti altri due funzionari, tanto che oggi all'ufficio parchi lavorano solo dei professionisti con contratti temporanei, peraltro il più delle volte occupati per altre mansioni. Questa situazione di precarietà è poi aggravata dal fatto che anche il servizio ecologia, a cui gerarchicamente afferisce l'ufficio parchi, è privo di dirigente da quando l'ing. Antonello Antonicelli ha assunto il ruolo apicale di dirigente d'area. Da ciò consegue che il dirigente d'area è costretto a svolgere anche le due funzioni sottostanti (servizio ecologia ed ufficio parchi) con immaginabili ripercussioni sui carichi di lavoro e sulla tempestività delle decisioni. Le conseguenze negative di questa situazione non si sono fatte purtroppo attendere. Sono ormai lontani gli anni della spinta propulsiva che, seppur con alcune contraddizioni e lacune, aveva dato la prima giunta Vendola alla tutela delle aree protette con lo sblocco degli iter istitutivi dei parchi regionali previsti dalla legge, con l'ampliamento della rete Natura 2000 e con l'avvio dei piani di gestione di SIC e ZPS. Oggi lo stallo dell'ufficio parchi rappresenta lo specchio dello stallo nella politica regionale di tutela delle aree protette e la scommessa fatta dall'ex assessore Losappio di affidare la gestione delle aree protette regionali agli enti locali si può dire persa. Infatti i parchi istituiti da Vendola sono finora rimasti solo sulla carta, non avendo ancora approvato alcuno strumento di programmazione e mostrando una totale incapacità di spendere i (pochi) fondi che la regione ha loro attribuito, o in altri casi rimangono allo stadio embrionale sotto lo schiaffo di opposizioni strumentali e speculative, fino ad arrivare all'esempio eclatante del parco regionale dell'Incoronata che, sotto la fallimentare gestione del comune di Foggia oberato dai debiti, rischia di vedersi spuntare accanto una distesa di 200 ettari di pannelli fotovoltaici su terreni di proprietà comunale che per questo saranno trasformati da agricoli a industriali. Ma vi è anche il caso del parco del Medio Fortore, un fantasma che ha visto solo l'individuazione e l'adozione delle misure di salvaguardia e che da un anno e mezzo è in attesa della definitiva approvazione in consiglio regionale. O ancora il parco dell'Ofanto, ancora senza organi di gestione dopo un'istituzione travagliata, mentre nessun ufficio parchi vigila su una situazione indefinita. Anche la delega affidata alle province sulle valutazioni di impatto e di incidenza ambientale sta mostrando tutti i suoi limiti, con l'approvazione di decine di progetti, soprattutto in campo energetico ed edilizio, che di sostenibile non hanno nulla e che contraddicono palesemente le linee programmatiche propugnate dal Governatore Vendola. Di pari passo con la cessione delle competenze agli enti locali e la loro responsabilizzazione nella gestione dei territori protetti ci doveva essere, a parere di LIPU, Pro-Natura e WWF, un analogo rafforzamento delle capacità di controllo da parte delle strutture regionali che, libere dalla quotidiana gestione delle pratiche, avrebbero potuto concentrarsi sulla programmazione di livello regionale e sulla verifica delle attività svolte dalle strutture delegate. La seconda giunta Vendola è andata invece nella direzione opposta optando per lo smantellamento dell'ufficio parchi che negli anni scorsi rappresentava un punto di riferimento per tutte le regioni meridionali. Se si proseguirà su questa strada, lo Stato Italiano si troverà a dover affrontare una nuova ondata di procedure di infrazione comunitaria poiché l'unica possibilità che resterà alle associazioni per tutelare le aree protette regionali sarà quella delle denunce alla Commissione europea. Bari, 18/07/2011     LIPU Puglia                                    Pro-Natura Puglia                              WWF Puglia

CAMPANIA: DUE CENTRALI EOLICHE MINACCIANO LA RARA CICOGNA NERA E ALTRE IMPORTANTI SPECIE.

LIPU: “NOSTRI APPELLI INASCOLTATI, SI TUTELI NATURA E PAESAGGIO”cicognanera mendi Autorizzati impianti da 10 megawatt e da 38 megawatt. Appello LIPU alla nuova Giunta campana e alla Commissione Ambiente Regionale Una rara coppia di cicogna nera, una delle dieci presenti a livello nazionale, e altre numerose specie di rapaci, tra cui nibbio reale e bruno, biancone e lanario, tutte superprotette da leggi nazionali e direttive comunitarie, potrebbero essere minacciate da due impianti eolici di grande taglia autorizzati dalla Regione Campania in Irpinia, un territorio già da anni massicciamente colonizzato da insediamenti di questo tipo. La denuncia è della LIPU-BirdLife Italia: gli impianti sono quelli di Agro di Aquilonia, dove l’Ivpc10 Srl costruirà una centrale da 10 megawatt, e a Monteverde, dove Genco Srl realizzerà una centrale di 38 megawatt. Sezioni della LIPU Campana, Pugliese e Lucana sono infatti impegnate per scongiurare un grave degrado territoriale fra le tre regioni. “Si tratta – dichiara la LIPU - di aree ancora integre nelle quali, vista la presenza di specie selvatiche di grande importanza e rarità, non dovrebbero sorgere impianti simili a quelli proposti. Non capiamo dunque perché queste autorizzazioni siano state concesse”. Nel luglio 2009 la LIPU in una nota urgente a vari uffici della Regione Campania, all’Arpa Campania, alla Provincia di Avellino e al Ministero dell’Ambiente, chiedeva di intervenire per fronteggiare la proliferazione di pale eoliche. Tale rischio era annunciato dalla presenza, osservata dalla LIPU, di strumenti per studiare la direzione e l’intensità del vento (anemometri) a brevissima distanza dal sito di nidificazione della cicogna nera. Un’altra nota inviata dalla LIPU lo scorso 1° giugno non ha ottenuto, come la prima, alcuna risposta. “Ci appelliamo alla nuova giunta regionale e alla Commissione Ambiente del Consiglio regionale – prosegue la LIPU – affinché si intervenga in modo deciso per tutelare uno dei territori strategici per la biodiversità e area di grande interesse paesaggistico. “Chiediamo inoltre – prosegue l’associazione - che vengano adottate con urgenza le nuove linee guida regionali sulle rinnovabili, in attuazione a quelle nazionali appena emanate, per tamponare le conseguenze dello sviluppo di un settore che non è governato e che sta compromettendo paesaggio e ambiente in modo irreversibile”. 5 novembre 2010   UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA

Rinvenuta dalla LIPU una Lontra morta

Il ritrovamento nel corso di monitoraggi su biodiversità e territorio.   Antropizzazione eccessiva e frammentazione dell’ambiente le cause da arginare.

[caption id="attachment_782" align="alignright" width="300"]IMG_1403 Lontra deceduta 26.9.2010- ph LIPU Fg[/caption] Il corpo senza vita di un raro esemplare di Lontra (Lutra lutra) è stato purtroppo rinvenuto nella giornata di domenica scorsa da attivisti della LIPU impegnati in attività di monitoraggio sulla biodiversità e per la tutela del territorio. L’esemplare (video su http://www.youtube.com/watch?v=0LAStBvW2IM) è stato individuato lungo l’arteria stradale Foggia – Potenza, all'altezza di Candela (Fg), e le cause dirette del decesso sono risultate del tutto evidenti e riconducibili ad un investimento automobilistico. La LIPU ha provveduto ad interessare direttamente gli organi preposti per le specifiche competenze in relazione al vigente protocollo stabilito con il Piano d’Azione Nazionale sulla specie che, è opportuno ricordarlo, è particolarmente protetta da leggi nazionali e direttive comunitarie. La carcassa è stata conferita presso l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata a Foggia per le analisi necroscopiche mentre campioni di tessuto saranno inviati all’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ex Istituto Nazionale Fauna Selvatica) per analisi genetiche. Il rinvenimento è stato altresì comunicato alla Regione Puglia, Ente provvisorio del neo Parco Regionale dell’Ofanto, al Ministero Ambiente e all’Osservatorio Faunistico dell’Ufficio Caccia della Provincia di Foggia nonché ad esperti deputati a gestire il database nazionale di tali segnalazioni in Italia nell’ambito del citato protocollo. La presenza della specie nel comprensorio Ofantino non meraviglia, infatti la distribuzione della pur esigua popolazione era stata già conclamata in passato da varie ricerche. Già tra il 1998 e il 2001, proprio la LIPU con una articolata indagine sul bacino dell’Ofanto, finalizzata alla verifica e tutela delle specie faunistiche di maggior interesse, ne aveva verificato la distribuzione e le principali minacce, continuando ad interessarsi del comprensorio fino ai giorni nostri [caption id="attachment_789" align="alignleft" width="160"]habitat tipico della Lontra con un escremento per marcare il territorio habitat della Lontra sul f.Ofanto- ph LIPU Fg[/caption] per tutelarlo da usi “impropri” e sostenendo la nascita del Parco Regionale dell’Ofanto. Ma evidentemente l’istituzione di un’area protetta non è sufficiente di per sé a garantire la tutela della biodiversità (e del paesaggio) se poi viene assediata dalla proliferazione di ragnatele stradali, opere idrauliche, recinzioni, centrali fotovoltaiche o eoliche, sottostazioni elettriche e ogni sorta di trasformazione insostenibile. In altri termini il “consumo” sempre più esasperato di territorio causato da una sua disordinata antropizzazione e artificializzazione non fa che frammentarne l’integrità, compromettendo la mobilità e il rifugio della fauna selvatica sempre più confinata in ambiti circoscritti. Già nel 2000 la LIPU, anche sulla scorta di analoghe deduzioni di esperti nazionali per simili aree, teorizzava la possibilità che localmente la specie potesse interagire con altri bacini idrici confinanti e colonizzarli, a patto che questa dinamica non venisse sempre più compromessa da interventi urbanistici aggressivi. Oggi questa triste testimonianza sembra confermare ancor più l’esigenza di una corretta gestione del territorio che salvaguardi le reti ecologiche e le sue interconnessioni. La Lontra è stata rinvenuta fra il torrente Carapelle, oggetto di recente frequentazione della specie, e il citato fiume Ofanto, all’altezza di un affluente fossile probabilmente utilizzato in questi giorni di pioggia come traccia per un improbabile corridoio ecologico, rivelatosi drammaticamente sbarrato da una superstrada. Foggia, 28.09.2010                                     LIPU – Sezione prov.le Foggia

Speciale EuroBirdwatch 2010

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IL 2 e 3 OTTOBRE L’EUROBIRDWATCH, IL PIU’ IMPORTANTE EVENTO EUROPEO DEDICATO AL BIRDWATCHING.

LA  LIPU  PROPONE  LE  AREE  NATURALI  AL  PUBBLICO In Capitanata appuntamento alla zona umida delle SALINE di Margherita di Savoia 

Torna questo fine settimana l’“EuroBirdwatch”, il più grande evento europeo dedicato al birdwatching. La manifestazione, che si svolgerà contemporaneamente in tutti i paesi europei, si terrà anche in Italia in molte aree naturali del Paese. A livello nazionale EuroBirdwatch è patrocinata dal Corpo forestale dello Stato, da FederParchi e dal Ministero Ambiente e mira a far conoscere al grande pubblico il miracolo della migrazione degli uccelli, a sensibilizzare sui gravi pericoli che li minacciano e far maturare la consapevolezza che tutti insieme possiamo e dobbiamo salvarli. L’EuroBirdwatch, coordinato da BirdLife International, la più grande rete mondiale di associazioni per la tutela della natura e degli uccelli selvatici (LIPU è il rappresentante italiano), prevede il coinvolgimento di partecipanti nell'osservazione diretta della fauna selvatica. Protagonisti in questo periodo sono ovviamente gli uccelli migratori che si spostano dal nord europa verso sud transitando e sostando anche in Italia: Fenicotteri, Falchi di palude, Anatre, Aironi saranno quindi tra gli animali osservabili. La manifestazione, che si tiene nell’ambito del 2010 Anno Internazionale della Biodiversità e si svolgerà contemporaneamente in 32 Paesi europei, si terrà in Italia nelle 32 Oasi e Riserve gestite dalla LIPU e, inoltre, in altre decine di siti naturalistici (parchi, riserve, siti di Rete Natura 2000, aree importanti per gli uccelli “IBA”). Grazie al supporto delle decine di migliaia di persone che aderiranno all’Eurobirdwatch (nell’edizione dello scorso anno i partecipanti in Europa furono quasi 70mila) BirdLife International chiederà ai leader dei Paesi della Convention sulla Diversità Biologica (CBD) di Nagoya (Giappone) un impegno forte e concreto per salvare la biodiversità. In Capitanata, la LIPU propone la visita presso uno dei comprensori naturali tra quelli di maggiore interesse nel Mediterraneo: >  SABATO 2 e DOMENICA 3 alle ore 9.00, la visita è prevista alla Riserva Naturale delle Saline di Margherita di Savoia. Questo evento gode del patrocinio del Comune di Margherita di Savoia e di AtiSale e della guida del Corpo Forestale dello Stato, gestore della Riserva. Le osservazioni ornitologiche effettuate nel corso delle visite saranno raccolte all’interno di un database europeo ed elaborate per fornire indicazioni sulle specie. Alle Saline le osservazioni saranno elaborate anche dal Corpo Forestale dello Stato - Ufficio della Biodiversità, per la stesura della statistica nazionale relativa alle specie di uccelli acquatici migratori. INFORMAZIONI  e AVVERTENZE PER I PARTECIPANTI: 2 e 3 ottobre 2010 - ore 9.00   Durata 3 ore circa Raduno presso Centro percorsi Cultura-Natura, Via Africa Orientale, 50 a Margherita di Savoia Muniti di mezzo di trasporto La visita è gratuita ed è necessaria la prenotazione presso il Museo della Salina Tel/fax 0883 657519 cell. 338 6216349 - mail: info@museosalina.it  www.museosalina.it Informazioni sull'evento: lipu.fg@tin.itwww.lipucapitanata.it -  www.lipu.it (EQUIPAGGIAMENTO: Scarpe da ginnastica, abbigliamento comodo e di colore in sintonia con l'ambiente naturale. Si suggerisce cappello, zainetto, borraccia, guida tascabile per le piante e gli animali, taccuino e matita, binocolo, macchina fotografica)