Archivi categoria: Aree protette, SIC, ZPS, IBA

Speculazioni edilizie a S. Cesarea (Le)

Valutazioni ambientali scadute e irrispettose della Natura si aggiungono a iter autorizzativi ambigui.

  LIPU: giuste le rivendicazioni di “Save Salento” e comitati. Basta oltraggi al territorio !

La LIPU pugliese condivide le proteste di Save Salento e comitati locali ed esprime l’apprezzamento per l’impegno ambientalista delle parlamentari Zamparutti e Sbarbati. Le lottizzazioni del comparto 13 e del comparto 14 nel comune di S. Cesarea sono incompatibili con il territorio, intollerabili moralmente e contro un serio sviluppo turistico. A corollario di un iter urbanistico all’insegna dell’ambiguità, sul progetto Comparto 13 denominato “Onda Vitae Residence” (loc. porto Miggiano) emergono anche carenze in ordine alla valutazione ambientale. Al di là dei contenuti di merito opinabili, il parere ambientale fu reso dalla Regione nel 2005 e, in ossequio alla normativa regionale in materia, esso ha perso di efficacia essendo abbondantemente trascorsi i 3 anni di validità. La procedura deve essere pertanto rinnovata ! Nello stesso atto, inoltre, la Valutazione di Incidenza per verificare gli effetti a carico di una sola parte del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) ivi presente non è stata invece espletata per verificare gli effetti sull’IBA (Important Birds Area) n.147 “Costa da Capo d’Otranto a Capo S. Maria di Leuca” su cui la lottizzazione ricade interamente. Le IBA sono aree fondamentali per le specie di uccelli a rischio. Secondo la giurisprudenza comunitaria ma anche secondo le interpretazioni del Ministero Ambiente, ampiamente rese da tempo in numerosi casi analoghi, le IBA sono equiparabili alle ZPS (Zone di Protezione Speciale) e soggette al loro stesso regime di tutela ai sensi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, ovvero con la Valutazione di Incidenza. Pertanto, i proponenti devono anche presentare istanza di Valutazione di Incidenza in relazione agli effetti di tutta la lottizzazione sull’IBA. (vedi ortofoto area lottizz S. Cesarea) Inoltre, gran parte dell’area interessata dal progetto edilizio comparto 13 risulta percorsa dal fuoco nel 2002, integrando la vincolistica di cui alla L353/2000 che precisa : (……) È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l’incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione. Sebbene l’area sia stata tipizzata per “nuove espansioni turistiche” dal PRG comunale nel lontano 1971 (!), non risulterebbero essere state emesse “autorizzazioni o concessioni” specifiche per il progetto antecedenti il 2002 per questo progetto. Per di più ecco un aggravio della situazione con l’avanzata di un nuovo progetto cementizio, il cosiddetto comparto 14s. E’ palese allora la elusività insita in questi passaggi: le valutazioni, soprattutto quelle di carattere ambientale e territoriale, non possono essere effettuate separatamente su più progetti frammentati ma devono avere un carattere complessivo per verificarne correttamente gli effetti cumulativi. La LIPU ritiene quanto mai opportuno un determinato intervento della Regione in ordine alla tutela di questo tratto di costa pugliese, la cui bellezza e importanza non appartiene solo ai pochi avvantaggiati dagli interessi economici del mattone ma a tutta la comunità Salentina e non solo. Progetti simili appartengono a una logica speculativa e vetusta che si richiama ai peggiori interessi edilizi di vecchia memoria, già oltraggio delle coste più belle. Foggia, 30.07.2011                                LIPU - coord. regionale Puglia

Perché la Regione Puglia ha smantellato l’Ufficio parchi?

La denuncia di LIPU, Pro-Natura e WWF

 Da un anno e mezzo l'Ufficio parchi della Regione Puglia è privo del proprio dirigente. Lo denunciano le sezioni regionali di LIPU, Pro-Natura e WWF.

Da quando infatti, all'inizio del 2010, l'ing. Francesca Pace è passata a dirigere il Servizio Assetto del Territorio, il posto vacante non è stato più stabilmente ricoperto, a parte due iniziali brevi periodi nei quali si sono rapidamente succedute nel ruolo l'ing. Caterina Dibitonto e l'avv. Lucia Anna Altamura. Al seguito dell'ing. Pace si sono trasferiti altri due funzionari, tanto che oggi all'ufficio parchi lavorano solo dei professionisti con contratti temporanei, peraltro il più delle volte occupati per altre mansioni. Questa situazione di precarietà è poi aggravata dal fatto che anche il servizio ecologia, a cui gerarchicamente afferisce l'ufficio parchi, è privo di dirigente da quando l'ing. Antonello Antonicelli ha assunto il ruolo apicale di dirigente d'area. Da ciò consegue che il dirigente d'area è costretto a svolgere anche le due funzioni sottostanti (servizio ecologia ed ufficio parchi) con immaginabili ripercussioni sui carichi di lavoro e sulla tempestività delle decisioni. Le conseguenze negative di questa situazione non si sono fatte purtroppo attendere. Sono ormai lontani gli anni della spinta propulsiva che, seppur con alcune contraddizioni e lacune, aveva dato la prima giunta Vendola alla tutela delle aree protette con lo sblocco degli iter istitutivi dei parchi regionali previsti dalla legge, con l'ampliamento della rete Natura 2000 e con l'avvio dei piani di gestione di SIC e ZPS. Oggi lo stallo dell'ufficio parchi rappresenta lo specchio dello stallo nella politica regionale di tutela delle aree protette e la scommessa fatta dall'ex assessore Losappio di affidare la gestione delle aree protette regionali agli enti locali si può dire persa. Infatti i parchi istituiti da Vendola sono finora rimasti solo sulla carta, non avendo ancora approvato alcuno strumento di programmazione e mostrando una totale incapacità di spendere i (pochi) fondi che la regione ha loro attribuito, o in altri casi rimangono allo stadio embrionale sotto lo schiaffo di opposizioni strumentali e speculative, fino ad arrivare all'esempio eclatante del parco regionale dell'Incoronata che, sotto la fallimentare gestione del comune di Foggia oberato dai debiti, rischia di vedersi spuntare accanto una distesa di 200 ettari di pannelli fotovoltaici su terreni di proprietà comunale che per questo saranno trasformati da agricoli a industriali. Ma vi è anche il caso del parco del Medio Fortore, un fantasma che ha visto solo l'individuazione e l'adozione delle misure di salvaguardia e che da un anno e mezzo è in attesa della definitiva approvazione in consiglio regionale. O ancora il parco dell'Ofanto, ancora senza organi di gestione dopo un'istituzione travagliata, mentre nessun ufficio parchi vigila su una situazione indefinita. Anche la delega affidata alle province sulle valutazioni di impatto e di incidenza ambientale sta mostrando tutti i suoi limiti, con l'approvazione di decine di progetti, soprattutto in campo energetico ed edilizio, che di sostenibile non hanno nulla e che contraddicono palesemente le linee programmatiche propugnate dal Governatore Vendola. Di pari passo con la cessione delle competenze agli enti locali e la loro responsabilizzazione nella gestione dei territori protetti ci doveva essere, a parere di LIPU, Pro-Natura e WWF, un analogo rafforzamento delle capacità di controllo da parte delle strutture regionali che, libere dalla quotidiana gestione delle pratiche, avrebbero potuto concentrarsi sulla programmazione di livello regionale e sulla verifica delle attività svolte dalle strutture delegate. La seconda giunta Vendola è andata invece nella direzione opposta optando per lo smantellamento dell'ufficio parchi che negli anni scorsi rappresentava un punto di riferimento per tutte le regioni meridionali. Se si proseguirà su questa strada, lo Stato Italiano si troverà a dover affrontare una nuova ondata di procedure di infrazione comunitaria poiché l'unica possibilità che resterà alle associazioni per tutelare le aree protette regionali sarà quella delle denunce alla Commissione europea. Bari, 18/07/2011     LIPU Puglia                                    Pro-Natura Puglia                              WWF Puglia

CACCIA, saldi di fine anno nel Consiglio Regionale pugliese !

 
Colpo di mano sulla Legge Regionale al Bilancio : via libera alla caccia nel PARCO delle GRAVINE.
Le Associazioni preannunciano battaglia.
E’ stata votata ieri la Legge Regionale per il Bilancio ma si è trasformata nell’occasione, tanto grave quanto immorale, di colpire il Parco Regionale delle Gravine attraverso un pessimo emendamento che ne modifica la Legge istitutiva. Dalle norme di salvaguardia, infatti, viene cancellato il divieto di caccia e quello di accesso con mezzi motorizzati sulle strade non segnate. Quindi si configurerebbe un assurdo controsenso per cui in un’area protetta i cacciatori sarebbero liberi di sparare e scorazzare a destra e a manca. L’obiettivo è ovviamente quello di regalare territorio libero ai cacciatori, in ossequio a una mercificazione elettorale, approfittando del ricatto dell’approvazione di una legge di notevole importanza.

Cui prodest ?

La genesi dell’emendamento si riconduce evidentemente a qualche Consigliere regionale che ha il proprio bacino elettorale tra i cacciatori. Ma non hanno fatto mancare il disinvolto appoggio consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. A breve sarà nota la “blacklistdi coloro che hanno votato l’emendamento. Le Associazioni in difesa del Parco Regionale preannunciano che non staranno con le mani in mano e, intanto, mettono in luce la grave ignoranza alla base dell’iniziativa normativa e le pesanti conseguenze che potrebbero derivare proprio per gli stessi cacciatori. La legge regionale sulle aree protette, infatti, prevede il divieto di caccia all’interno dei Parchi. Divieto confortato anche dalla Legge quadro nazionale (e sovraordinata !) n.394 sulle aree protette. La goffa iniziativa degli estensori dell’emendamento, quindi, porrà imbarazzo tra le Istituzioni regionali e le Autorità (es. Corpo Forestale dello Stato, altri organi di PG e Magistratura) che avranno comunque l’obbligo di perseguire penalmente quei cacciatori sorpresi a esercitare attività venatoria nell’area protetta. Questo produrrà situazioni di confusione che non gioveranno né ai cacciatori e tanto meno all’intera comunità del Parco. Rimane comunque tutta la gravità di una iniziativa politica cui le Associazioni chiedono conto e contro la quale si mobiliteranno. Intanto è da registrare il voto contrario dei membri di Governo Regionale, a cominciare dall’Assessore Barbanente che ha immediatamente e pubblicamente preso le distanze da questo maldestro “contributo” alla Legge regionale di Bilancio. Tale posizione rispecchia etica politica e riscuote il pieno apprezzamento dell’Associazionismo che, ora, però, chiede a Vendola e ai Partiti (di maggioranza e opposizione) se intendono porre rimedio o pensano di mantenere agli occhi dell’opinione pubblica questo vero e proprio esempio di MALAPOLITICA.
Bari, 29.12.2010
Coordinamento provinciale del Parco delle Gravine          
Federazione Speleologica Pugliese
Italia Nostra Puglia
Legambiente Puglia
LIPU Puglia
Società Speleologica Italiana
WWF Puglia

CAPOVACCAIO: LIBERATI TRE ESEMPLARI ALL’OASI LIPU GRAVINA DI LATERZA (Ta)

LIPU: “L’OBIETTIVO E’ EVITARE L’ESTINZIONE DELLA SPECIE” Il progetto è della LIPU e del CERM, con finanziamento della Provincia di Taranto.FB_hacking_2010_4 Due esemplari su tre sono già partiti per la migrazione. Avvistato in Puglia il capovaccaio Arianna, liberato quattro anni fa nell’oasi pugliese e migrato nel Mali, in Africa  Tre giovani esemplari di capovaccaio, un avvoltoio che in Italia è gravemente minacciato di estinzione, sono stati liberati nei giorni scorsi nello splendido scenario dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, grazie a un progetto della LIPU-BirdLife Italia e del CERM (Centro Rapaci Minacciati) di Rocchette di Fazio (GR), diretto da Guido Ceccolini. Il delicato progetto ha potuto contare su un contributo dalla Provincia di Taranto, Assessorato Ambiente e Aree Protette, presso cui è anche l'Ente Gestore del Parco Regionale Terra delle Gravine, in cui ricade l'Oasi, e ha ricevuto il patrocinio dell'Ufficio Parchi della Regione Puglia. Due esemplari su tre hanno già lasciato l’Oasi per intraprendere il lungo viaggio migratorio verso l’Africa. E a dare man forte al progetto che aiuta questa specie in grave difficoltà arriva la notizia che Arianna, il Arianna con radiocapovaccaio liberato nel 2006 all’Oasi LIPU Gravina di Laterza, è stata individuata quest’estate tra la Puglia e la Basilicata, dopo essersi recata nel Mali a svernare il primo anno e dopo vari spostamenti migratori tra Nordafrica e Sahel, a Sud del Sahara, negli anni successivi. Arianna, che in questi giorni sta volando verso l’Africa dove trascorrerà l’inverno, è stata osservata e filmata da Matteo Visceglia, ornitologo di Matera: lo straordinario evento è visibile su You Tube alla pagina www.youtube.com/watch?v=vCUjHifBjmk <<Dopo tre o quattro anni passati in Africa  – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca LIPU - questi animali ritornano verso il quinto anno di vita nei luoghi di origine, nel Mediterraneo, per nidificare. Lo scopo di questo progetto è quello di ricostituire nel tempo , dopo vari rilasci, una popolazione importante che impedisca a questa specie di estinguersi>>. Dei tre giovani capovaccai liberati, Sirio e Teo sono nati da una coppia che si riproduce nel CERM, mentre Brandy è nato da una coppia del Parco zoologico e botanico di Jerez de la Frontera (Andalusia, Spagna) che lo ha donato all’Italia per contribuire al programma di ripopolamento in natura. Nati nello scorso mese di maggio, i capovaccai hanno trovato nell’Oasi LIPU, spettacolare canyon nei pressi di Laterza, in provincia di Taranto, l’ambiente ideale per muovere i primi voli in libertà per poi prepararsi al viaggio migratorio. Per i capovaccai è stato utilizzato il metodo Hacking: gli animali sono stati ospitati nei primi giorni all’interno di una cavità di una delle pareti di roccia presenti nell’oasi, e riforniti di acqua e cibo dai ricercatori. Una rete li ha trattenuti all’interno della cavità fino a quando, tolta la protezione, i giovani capovaccai hanno iniziato a spiccare in autonomia i primi voli. Per seguire il loro viaggio e ottenere dati costanti sulla loro posizione, Teo e Brandy sono stati dotati di radio satellitare di soli 25 grammi, un dispositivo in grado di fornire informazioni ai ricercatori anche per cinque o sei anni grazie a una cellula fotovoltaica che alimenta costantemente la batteria. Per questi uccelli è fondamentale aggregarsi ad altri capovaccai adulti, preziosi compagni di viaggio che li condurranno con loro attraverso il Mediterraneo fino all’Africa sub sahariana. I rilasci di capovaccai, specie ridotta in italia ormai a sole sette coppie, sono cominciati nel 2004 con la liberazione del capovaccaio Laerte, seguita nel 2005 da Ali e Turchino. Nel 2006 fu rilasciato il capovaccaio Arianna: questo esemplare è stato rintracciato quest’anno nella zona tra Puglia e Basilicata, proprio grazie ai dati trasmessi dalla radio satellitare che gli fu applicata al momento della liberazione. Con questi tre esemplari salgono a159618 12 i giovani capovaccai sinora liberati in Italia. Grazie a questa tecnologia, si è potuto studiare il tragitto migratorio di questo esemplare, che è poi comune a tutta la popolazione italiana di capovaccaio: partito a fine agosto 2006 dall’Oasi LIPU Gravina di Laterza, l’animale ha percorso 4mila chilometri fino al Mali, paese africano a Sud del Sahara. La radio ha trasmesso ai ricercatori gli spostamenti effettuati da Arianna negli anni successivi fino a quest’anno, quando ne è stata accertata la presenza in Puglia (dettagli su www.capovaccaio.it). Nei giorni scorsi Arianna era segnalata tra l’isola di Marettimo (Egadi) e Capo Bon in Tunisia, impegnata nella migrazione verso l’Africa. LIPU-BirdLife Italia - 1° settembre 2010

BENVENUTO PARCO !

Dopo anni di sforzi congiunti, LIPU e Amministrazione di S. Paolo Civitate danno il benvenuto all’Area protetta approvata dalla Regione.Locandina liberazione S.Paolo

La LIPU esprime soddisfazione per un altro obiettivo raggiunto: la nascita dell’area protetta regionale Parco del “Medio Fortore. In un panorama complessivo non proprio edificante e in un contesto di governo del territorio da parte degli enti locali non proprio all’insegna della sostenibilità delle risorse naturali, l’Amministrazione di S. Paolo di Civitate, fin dal primo momento, ha invece sostenuto con vigore il percorso istitutivo di un importante strumento urbanistico promosso dalla LIPU, con cui valorizzare le risorse endogene del suo territorio: il Parco. Una eccezione, quella di San Paolo, partita dal basso e che non mancherà di generare valore aggiunto a questa realtà e a beneficio della popolazione locale. La LIPU e il Comune di S. Paolo danno il Benvenuto all’area protetta con una simbolica presentazione alla collettività che si terrà il prossimo sabato 20 mattina presso la cittadina dell’alto tavoliere che si affaccia sul Fortore. Alle 10.30 presso la sala consiliare del Comune si alterneranno l’Assessore Comunale all’Ambiente Fausto Campanozzi e il delegato regionale della LIPU Enzo Cripezzi con una breve presentazione dell’area protetta. Interverranno quindi il Direttore dell’Osservatorio Faunistico della Regione Puglia, Pino Inglese e la Dirigente dell’Ufficio Parchi e Biodiversità della Regione Puglia, Lucia Altamura. Concluderà il Sindaco Generoso Perna. Alle 12.00, a qualche km dalla cittadina (loc. Coppa Mengoni – Torrione), si terrà quindi una liberazione pubblica di uccelli rapaci, curati e riabilitati dal Centro Recuperi di Bitetto (Ba) della Regione Puglia e dal vicino Centro Recuperi LIPU di Casacalenda (Cb).  Un contatto diretto con un pezzetto di Biodiversità che caratterizza le nostre campagne. La collettività, la società civile, le scuole e gli organi di informazione sono invitati a partecipare all’evento, con l’auspicio che questo sia solo il primo passo di un processo di “adozione” dell’area protetta, nel segno dell’armonia tra l’Uomo e la Natura e del rispetto tra l’Uomo e il proprio Territorio. Foggia, 18.03.2010                                             LIPU – Sezione prov.le Foggia Per informazioni: (Comune di S. Paolo) ---------- (LIPU) ------------- www.lipucapitanata.it