Speciale EuroBirdwatch 2010

Clicca sull'immagine a sinistra se vuoi vedere il video della giornata dell' EBW su youtube

 

IL 2 e 3 OTTOBRE L’EUROBIRDWATCH, IL PIU’ IMPORTANTE EVENTO EUROPEO DEDICATO AL BIRDWATCHING.

LA  LIPU  PROPONE  LE  AREE  NATURALI  AL  PUBBLICO In Capitanata appuntamento alla zona umida delle SALINE di Margherita di Savoia 

Torna questo fine settimana l’“EuroBirdwatch”, il più grande evento europeo dedicato al birdwatching. La manifestazione, che si svolgerà contemporaneamente in tutti i paesi europei, si terrà anche in Italia in molte aree naturali del Paese. A livello nazionale EuroBirdwatch è patrocinata dal Corpo forestale dello Stato, da FederParchi e dal Ministero Ambiente e mira a far conoscere al grande pubblico il miracolo della migrazione degli uccelli, a sensibilizzare sui gravi pericoli che li minacciano e far maturare la consapevolezza che tutti insieme possiamo e dobbiamo salvarli. L’EuroBirdwatch, coordinato da BirdLife International, la più grande rete mondiale di associazioni per la tutela della natura e degli uccelli selvatici (LIPU è il rappresentante italiano), prevede il coinvolgimento di partecipanti nell'osservazione diretta della fauna selvatica. Protagonisti in questo periodo sono ovviamente gli uccelli migratori che si spostano dal nord europa verso sud transitando e sostando anche in Italia: Fenicotteri, Falchi di palude, Anatre, Aironi saranno quindi tra gli animali osservabili. La manifestazione, che si tiene nell’ambito del 2010 Anno Internazionale della Biodiversità e si svolgerà contemporaneamente in 32 Paesi europei, si terrà in Italia nelle 32 Oasi e Riserve gestite dalla LIPU e, inoltre, in altre decine di siti naturalistici (parchi, riserve, siti di Rete Natura 2000, aree importanti per gli uccelli “IBA”). Grazie al supporto delle decine di migliaia di persone che aderiranno all’Eurobirdwatch (nell’edizione dello scorso anno i partecipanti in Europa furono quasi 70mila) BirdLife International chiederà ai leader dei Paesi della Convention sulla Diversità Biologica (CBD) di Nagoya (Giappone) un impegno forte e concreto per salvare la biodiversità. In Capitanata, la LIPU propone la visita presso uno dei comprensori naturali tra quelli di maggiore interesse nel Mediterraneo: >  SABATO 2 e DOMENICA 3 alle ore 9.00, la visita è prevista alla Riserva Naturale delle Saline di Margherita di Savoia. Questo evento gode del patrocinio del Comune di Margherita di Savoia e di AtiSale e della guida del Corpo Forestale dello Stato, gestore della Riserva. Le osservazioni ornitologiche effettuate nel corso delle visite saranno raccolte all’interno di un database europeo ed elaborate per fornire indicazioni sulle specie. Alle Saline le osservazioni saranno elaborate anche dal Corpo Forestale dello Stato - Ufficio della Biodiversità, per la stesura della statistica nazionale relativa alle specie di uccelli acquatici migratori. INFORMAZIONI  e AVVERTENZE PER I PARTECIPANTI: 2 e 3 ottobre 2010 - ore 9.00   Durata 3 ore circa Raduno presso Centro percorsi Cultura-Natura, Via Africa Orientale, 50 a Margherita di Savoia Muniti di mezzo di trasporto La visita è gratuita ed è necessaria la prenotazione presso il Museo della Salina Tel/fax 0883 657519 cell. 338 6216349 - mail: info@museosalina.it  www.museosalina.it Informazioni sull'evento: lipu.fg@tin.itwww.lipucapitanata.it -  www.lipu.it (EQUIPAGGIAMENTO: Scarpe da ginnastica, abbigliamento comodo e di colore in sintonia con l'ambiente naturale. Si suggerisce cappello, zainetto, borraccia, guida tascabile per le piante e gli animali, taccuino e matita, binocolo, macchina fotografica)

CAPOVACCAIO: LIBERATI TRE ESEMPLARI ALL’OASI LIPU GRAVINA DI LATERZA (Ta)

LIPU: “L’OBIETTIVO E’ EVITARE L’ESTINZIONE DELLA SPECIE” Il progetto è della LIPU e del CERM, con finanziamento della Provincia di Taranto.FB_hacking_2010_4 Due esemplari su tre sono già partiti per la migrazione. Avvistato in Puglia il capovaccaio Arianna, liberato quattro anni fa nell’oasi pugliese e migrato nel Mali, in Africa  Tre giovani esemplari di capovaccaio, un avvoltoio che in Italia è gravemente minacciato di estinzione, sono stati liberati nei giorni scorsi nello splendido scenario dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, grazie a un progetto della LIPU-BirdLife Italia e del CERM (Centro Rapaci Minacciati) di Rocchette di Fazio (GR), diretto da Guido Ceccolini. Il delicato progetto ha potuto contare su un contributo dalla Provincia di Taranto, Assessorato Ambiente e Aree Protette, presso cui è anche l'Ente Gestore del Parco Regionale Terra delle Gravine, in cui ricade l'Oasi, e ha ricevuto il patrocinio dell'Ufficio Parchi della Regione Puglia. Due esemplari su tre hanno già lasciato l’Oasi per intraprendere il lungo viaggio migratorio verso l’Africa. E a dare man forte al progetto che aiuta questa specie in grave difficoltà arriva la notizia che Arianna, il Arianna con radiocapovaccaio liberato nel 2006 all’Oasi LIPU Gravina di Laterza, è stata individuata quest’estate tra la Puglia e la Basilicata, dopo essersi recata nel Mali a svernare il primo anno e dopo vari spostamenti migratori tra Nordafrica e Sahel, a Sud del Sahara, negli anni successivi. Arianna, che in questi giorni sta volando verso l’Africa dove trascorrerà l’inverno, è stata osservata e filmata da Matteo Visceglia, ornitologo di Matera: lo straordinario evento è visibile su You Tube alla pagina www.youtube.com/watch?v=vCUjHifBjmk <<Dopo tre o quattro anni passati in Africa  – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca LIPU - questi animali ritornano verso il quinto anno di vita nei luoghi di origine, nel Mediterraneo, per nidificare. Lo scopo di questo progetto è quello di ricostituire nel tempo , dopo vari rilasci, una popolazione importante che impedisca a questa specie di estinguersi>>. Dei tre giovani capovaccai liberati, Sirio e Teo sono nati da una coppia che si riproduce nel CERM, mentre Brandy è nato da una coppia del Parco zoologico e botanico di Jerez de la Frontera (Andalusia, Spagna) che lo ha donato all’Italia per contribuire al programma di ripopolamento in natura. Nati nello scorso mese di maggio, i capovaccai hanno trovato nell’Oasi LIPU, spettacolare canyon nei pressi di Laterza, in provincia di Taranto, l’ambiente ideale per muovere i primi voli in libertà per poi prepararsi al viaggio migratorio. Per i capovaccai è stato utilizzato il metodo Hacking: gli animali sono stati ospitati nei primi giorni all’interno di una cavità di una delle pareti di roccia presenti nell’oasi, e riforniti di acqua e cibo dai ricercatori. Una rete li ha trattenuti all’interno della cavità fino a quando, tolta la protezione, i giovani capovaccai hanno iniziato a spiccare in autonomia i primi voli. Per seguire il loro viaggio e ottenere dati costanti sulla loro posizione, Teo e Brandy sono stati dotati di radio satellitare di soli 25 grammi, un dispositivo in grado di fornire informazioni ai ricercatori anche per cinque o sei anni grazie a una cellula fotovoltaica che alimenta costantemente la batteria. Per questi uccelli è fondamentale aggregarsi ad altri capovaccai adulti, preziosi compagni di viaggio che li condurranno con loro attraverso il Mediterraneo fino all’Africa sub sahariana. I rilasci di capovaccai, specie ridotta in italia ormai a sole sette coppie, sono cominciati nel 2004 con la liberazione del capovaccaio Laerte, seguita nel 2005 da Ali e Turchino. Nel 2006 fu rilasciato il capovaccaio Arianna: questo esemplare è stato rintracciato quest’anno nella zona tra Puglia e Basilicata, proprio grazie ai dati trasmessi dalla radio satellitare che gli fu applicata al momento della liberazione. Con questi tre esemplari salgono a159618 12 i giovani capovaccai sinora liberati in Italia. Grazie a questa tecnologia, si è potuto studiare il tragitto migratorio di questo esemplare, che è poi comune a tutta la popolazione italiana di capovaccaio: partito a fine agosto 2006 dall’Oasi LIPU Gravina di Laterza, l’animale ha percorso 4mila chilometri fino al Mali, paese africano a Sud del Sahara. La radio ha trasmesso ai ricercatori gli spostamenti effettuati da Arianna negli anni successivi fino a quest’anno, quando ne è stata accertata la presenza in Puglia (dettagli su www.capovaccaio.it). Nei giorni scorsi Arianna era segnalata tra l’isola di Marettimo (Egadi) e Capo Bon in Tunisia, impegnata nella migrazione verso l’Africa. LIPU-BirdLife Italia - 1° settembre 2010

Giornata Mondiale Migratori

Il progetto Rapaci migratori della LIPU : AQUILE e GRIFONI nel CANALE di SICILIA

La LIPU pugliese: a rischio CAPOVACCAIO e GRILLAIO, ZONE UMIDE e COSTE

Sei esemplari del raro Grifone, un esemplare di Aquila imperiale e un'Aquila anatraia minore. Sono le rarità osservate dalla LIPU-BirdLife Italia alla vigilia della Giornata Mondiale degli uccelli migratori che si terrà domani in tutto il mondo e organizzata da UNEP/AEWA e UNEP/CMS nell'Anno mondiale dedicato dall'ONU alla Biodiversità. In Italia la LIPU celebra la giornata mondiale sullo stretto di Messina (dove sta svolgendo anche un campo antibracconaggio) e nelle isole di Marettimo, Pantelleria, Panarea e Ustica, dove è in atto dal 20 aprile scorso fino al prossimo 20 maggio, uno studio sulla migrazione denominato Progetto Rapaci migratori. Sono stati già osservati migliaia di rapaci, a cui si aggiungono numerose cicogne. Secondo lo studio LIPU-Ministero Ambiente, su 75 specie di "non passeriformi" nidificanti in Italia, tra cui molte specie di rapaci, 33 si trovano in uno stato di conservazione cattivo (semaforo rosso), tra cui Capovaccaio, Aquila di Bonelli, Gallina prataiola, Coturnice e Averla cenerina, 35 si trovano in uno stato di conservazione inadeguato (semaforo giallo) mentre solo sette sono risultate con uno stato di conservazione favorevole (semaforo verde). In Puglia la LIPU rilancia l’evento per richiamare l’attenzione sulle specie di migratori che qui sono minacciate soprattutto dal degrado dei territori e dal bracconaggio. Il Piano di sostegno al raro avvoltoio Capovaccaio, con il rilascio di diversi giovani esemplari presso l’Oasi LIPU della Gravina di Laterza, rischia di essere gravemente vanificato: piantagioni di torri eoliche di grossa taglia previste nel comprensorio potrebbero dare il benvenuto ai giovani esemplari rilasciati che, ora in Africa, faranno ritorno da adulti nel comprensorio tarantino. Le zone umide della Daunia sono sempre più accerchiate da fenomeni di bracconaggio e degrado. Enormi distese fotovoltaiche sono impunemente autorizzate in aree sensibili attraverso relazioni ambientali farsa. Le colonie del falco Grillaio che da anni ha ripreso spontaneamente a nidificare nella piana di Capitanata e seguite dalla LIPU vedono sempre più trasformarsi le aree cerealicole e incolte in cui alimentarsi. Sulla costa pugliese - da Porto Cesareo alla laguna di Lesina, da Massafra a Cagnano Varano, a Peschici…- si intensificano le proposte progettuali di estese lottizzazioni da centinaia di ettari, a danno di aree strategiche per la Natura e per molte specie di migratori. La LIPU pugliese da anni si oppone con determinazione e in tutte le sedi opportune a queste aggressioni speculative e deleterie per il territorio e per gli habitat delle specie minacciate. "La Giornata Mondiale degli uccelli migratori è dedicata quest'anno alla crisi delle specie - dichiara Claudio Celada, Direttore Dipartimento Conservazione Natura LIPU-BirdLife - circa l'11% di essi è globalmente minacciata o entrata di recente nella lista rossa (near threatened), mentre sono 31 le specie classificate come "in pericolo di estinzione in modo critico" (critically endangered). In Europa un esempio di questo tipo è rappresentato dalla Berta delle baleari, mentre in Italia lo sono il Capovaccaio, ridotto a pochissime coppie, e l'aquila di bonelli. Possiamo sperare di salvare queste specie solo creando o intensificando i piani d'azione e proteggendo l'habitat in cui vivono e si riproducono". 8 maggio 2010                                                                        LIPU  Puglia

Rinnovabili: BASTA ipocrisie, BASTA milioni di euro alla speculazione !

Il FarWest energetico continua a ipotecare migliaia di ettari di territorio senza alcuna sostenibilità ambientale. La LIPU rilancia le verità oscurate.

Non basta partire da giusti principi e poi promuovere acriticamente le fonti energetiche rinnovabili. L’abuso vergognoso e speculativo sta umiliando l’urbanistica e perfino la geografia del Paese con l’ausilio dei più vecchi metodi speculativi.

Un liberismo sfrenato, promosso con la falsa copertina della “ecocompatibilità”, sta compromettendo e mettendo a repentaglio risorse territoriali di inestimabile valore: Biodiversità, Assetto Urbanistico, Paesaggi, Identità culturali, Storia, Archeologia…. E non sono da trascurare deprecabili fenomeni di condizionamento delle fragili democrazie nelle piccole comunità, in svendita per fare cassa. Cosi come lo “strozzinaggio” ai danni dell’agricoltura, ostaggio della crisi e quindi costretta a concedere larghe opzioni d’uso dei terreni a queste industrializzazioni camuffate. La LIPU pugliese da anni lancia l’allarme, avendo seguito con interesse il fenomeno e la assoluta aggressività con cui si è manifestato nel Mezzogiorno, attenzionando centinaia di progetti. Ma i media nazionali non sembrano avere lo stesso coraggio, né una qualsivoglia capacità (o volontà !) di giornalismo di inchiesta che dovrebbe fare oggettiva luce per il bene collettivo e per la stessa qualità d’informazione. Studi ambientali generalmente superficiali, valutazioni scandalosamente disinvolte degli Enti preposti, regole farsa, minacce di ricorsi, cumuli di progetti a cui dare riscontri: situazioni indecenti, vergognose che meriterebbero ben altre attenzioni da parte di Amministratori deputati al (corretto) governo del territorio e dei politici di turno. Invece, stanno per approdare in conferenza Stato - Regioni le, pur gravemente tardive, Linee Guida nazionali per le Autorizzazioni di impianti energetici da fonte rinnovabile. Non si stabilisce alcun obbligo di tutela in capo alle Regioni, non si tiene in alcun conto della moltitudine di pareri ambientali positivi già espressi per migliaia di macchine eoliche, non si argina la pericolosa e incontrollata deriva di impianti da 1MW, solo per citare alcuni aspetti. Insomma, un provvedimento che ha il sapore di una legittimazione al disastro ambientale piuttosto che un orientamento a “salvare il salvabile”. Sull’eolico, un dato tanto oggettivo quanto occultato basta a rendere il senso del VERO stato dell’arte inquadrato su vasta scala dalla LIPU con l’ausilio di numerose realtà locali: considerando non solo impianti realizzati e in esercizio (che non è poco), ma tutti quelli con pareri ambientali già espressi e quindi prossimi ad essere realizzati, la Nazione è silenziosamente ipotecata da oltre 11.000 MW di capacità eolica (*), in gran parte concentrati nel Mezzogiorno ma con un “contagio” che sta massicciamente interessando tutto Paese !  Dato ancora più scandaloso se si pensa che il “position paper” dello Stato Italiano ne prevede 10.000 (più 2000 off-shore) !!!! Dati abilmente oscurati, quindi, per nulla gestiti dalle istituzioni (Governo e Regioni) e men che meno analizzati dai media. Hanno cosi facile gioco i ricatti e i lamenti della stessa lobby per rivendicare, ingiustamente, una scarsa penetrazione dell’eolico in Italia e un conseguente ampliamento del banchetto finanziario -speculativo. Dati desolanti, conseguiti senza alcun dibattito preventivo o qualsivoglia forma di pianificazione o valutazione seria e multidisciplinare su ampia scala, nemmeno quando previsto per legge, e che basterebbero a ricercare con forza un momento di riflessione e di stop a questa vera e propria aggressione. Enormi estensioni fotovoltaiche sugli ecosistemi agrari, invece, sono l’ennesimo insulto all’uso intelligente del territorio, fratturato e frammentato nella sua omogeneità con tutte le conseguenze immaginabili e con una esponenziale impennata alla deleteria dinamica di consumo di territorio. Anche un bambino capirebbe che tali insediamenti industriali possono costituire l’eccezione; la regola dovrebbe imporre lo sfruttamento di coperture e di aree già compromesse. Come pure in diversi casi (spontanei) si è avuto lodevole esempio. Basti ricordare l’impianto integrato su tetto più grande d’Italia, realizzato ad Altamura (Ba) su un capannone industriale ! Le fonti rinnovabili devono servire a salvare il pianeta. Non possono continuare ad essere il “cavallo di troia” per ulteriori deturpamenti territoriali, per di più plurisovvenzionati con incentivi pubblici, i più alti d’Europa e forse del mondo. Non è più accettabile la retorica comunicativa di cui per anni ha beneficiato la speculazione eolica, e oggi anche quella del fotovoltaico : o sei con le rinnovabili (comunque e dovunque) o sei per il nucleare e le fonti fossili. Esiste una terza via: la VERITA’ dei FATTI, oggettiva e soprattutto scevra da interessi. Con queste verità, la LIPU pugliese rinnova con forza la vertenza e il suo impegno di denuncia delle aggressioni e degli usi sconsiderati del territorio rurale, oscenamente declassato a mero ricettacolo di invasive centrali eoliche e assurde distese fotovoltaiche. Sulle rinnovabili vi è un approccio qualunquista con una devastazione del territorio in cambio di denaro, e allora BASTA milioni di euro di incentivi a queste speculazioni ! BASTA ulteriori aberrazioni ambientali ! Governo e Regioni, a cominciare da quella Pugliese, non rimangano a guardare di fronte alla macelleria urbanistica che si sta consumando in completa anarchia ! Ne prendano oggettivamente atto e alla prossima conferenza Stato – Regioni corrano ai ripari. Puglia, 28.04.2010                                                  LIPU - delegazione Puglia (*) Nota: La potenza in MW esprime la potenza massima istantanea (o di targa) che un impianto è in grado di sviluppare in condizioni ottimali di funzionamento, cosa ben diversa dalla energia prodotta che invece dipende dall’effettivo regime di funzionamento dell’impianto.

“CACCIA NO LIMITS” APPRODA ALLA CAMERA. La LIPU pugliese scrive ai deputati.

caccia selvaggiaApprovata in Commissione Agricoltura la norma che permette di estendere la stagione venatoria. Martedi’ 20 aprile sara’ in aula alla CAMERA.

FERMIAMOLA !

PIAZZA MONTECITORIO A ROMA  -   PRESIDIO DALLE ORE 9 di martedi

Anche la LIPU pugliese si mobilita e scrive ai Deputati eletti in Puglia

La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato un articolo, il 43 della legge Comunitaria, che contiene una pessima norma. E’ il comma 2 lettera b,  che permette alle regioni di estendere la stagione di caccia oltre l’attuale limite del 31 gennaio. La stagione venatoria, che già oggi si protrae per cinque mesi arrecando non pochi danni alla Natura ma anche danni e disturbi alle persone, potrà dunque essere estesa al delicatissimo mese di febbraio. Un grave danno agli animali. La caccia nel mese di febbraio ha un impatto molto negativo sugli uccelli migratori che proprio in quei giorni partono per il nord Europa, dove si riprodurranno, o arrivano dall’Africa per nidificare in Italia. Permettere la caccia, anche a poche specie, significa danneggiare gli individui più robusti e importanti per la riproduzione,  arrecando un danno molto rilevante alla conservazione delle specie e alla natura. 2010, ANNO DELLA BIODIVERSITA’ Questo, peraltro, avviene nel 2010, che è l’anno mondiale della Biodiversità. L’Italia dovrebbe promuovere sempre migliori politiche di tutela della natura. E invece, se il parlamento approvasse definitivamente questa legge, il primo provvedimento del 2010 sarebbe la riduzione delle tutele per la Natura e la Biodiversità! Un danno e un serio disturbo alle persone. Ma l’emendamento è grave anche perché va considerato che in Italia, caso quasi unico in Europa, i cacciatori hanno libero accesso nei terreni privati delle persone, senza che queste possano realmente opporsi (salvo realizzare costosissime recinzioni intorno alla proprietà). Questo arreca grande disturbo e danno alla tranquillità delle persone, che per cinque mesi all’anno (da settembre fino alla fine di gennaio), devono tollerare questo fastidio e anche sopportare i non pochi rischi comportati dalle armi dei cacciatori. Ecco: non basta ancora che questa sorta di “tortura” (tale è per molte persone) duri per cinque mesi all’anno. Se l’emendamento sarà definitivamente approvato, la stagione di caccia sarà ancora più lunga. Cosa ne pensano gli italiani che vivono in campagna o quelli che passeggiano o vanno in bicicletta per i boschi e i sentieri escursionistici? saranno contenti? IGNORATO IL PARERE SCIENTIFICO. Nella norma è previsto che le regioni, prima di estendere la stagione di caccia, debbano chiedere il parere dell’ISPRA, che è l’autorità scientifica nazionale preposta alla materia. Il punto è che l’ISPRA, sulla caccia a febbraio, ha già dato parere negativo, ricordando quanto sia dannosa per gli uccelli migratori. Dunque, verosimilmente, accadrà che le regioni, su pressione delle lobby venatorie, chiederanno parere all’ISPRA, che sarà quasi certamente negativo e dunque sarà ignorato. MA LA BATTAGLIA NON E’ PERSA. L’emendamento è stato approvato in Commissione Agricoltura della Camera ma non è ancora legge. Martedì 20 aprile si voterà in aula alla Camera. Bisogna fermare questa brutta norma, farla cancellare dall’articolo 43 della legge Comunitaria. La LIPU promuove un presidio di protesta a Montecitorio dalle ore 9 di martedì 20. Al contempo la LIPU pugliese CHIEDE pubblicamente ai deputati eletti nella Circoscrizione Puglia fare proprie le preoccupazioni della LIPU e di oltre l’80 % delle persone che non condivide la deregolamentazione sulla caccia, impegnandoli a votare e a votare NO a questo emendamento sull’articolo 43 della legge comunitaria. Ovviamente la LIPU pugliese commenterà a consuntivo del voto l’atteggiamento espresso per l’occasione dai parlamentari pugliesi, riservandosi di “divulgare” alle successive tornate elettorali la posizione da essi assunta. 18.04.2010             LIPU  Puglia

ogni giorno salviamo una parte di natura: la Tua