Eolico selvaggio. Zamparutti e LIPU Puglia:

Le procedure per l’impianto di Francavilla Fontana sono illegittime.
 
Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente è intervenuta sul progetto che prevede la realizzazione a Francavilla Fontana di 53 torri eoliche per 153 MW da parte della società “South Wind 2 srl”.
Dopo la presentazione di un’interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole, la parlamentare è intervenuta con la LIPU Puglia, con una diffida alla Provincia di Brindisi.
L’avviso pubblicato dalla “South Wind 2 srl” è nullo o totalmente irregolare avendo previsto l’ avvio della procedura di VIA riferendosi a soli 45 gg di tempo per produrre osservazioni in palese contraddizione con i 60 gg imperativamente previsti dal DLgs 152/2006.
“E’ dovere delle pubbliche amministrazioni mettere in grado i portatori di interesse di esercitare i loro diritti di partecipazione alle procedure, accedendo alla documentazione e presentando osservazioni. Diversamente si creano situazioni che avvantaggiano i proponenti gli impianti” ha dichiarato Elisabetta Zamparutti che con la LIPU Puglia ha trasmesso la diffida alla Provincia di Brindisi affinchè il procedimento sia bloccato alla luce dell’avviso fuorilegge.
A preoccupare sono anche altre due richieste pendenti d’impianti eolici ai confini di Francavilla Fontana, quelli delle società “En.It. Puglia srl” e “New Energy Snc Alla Natural Energy” per un numero complessivo di generatori che dovrebbe superare le 50 unità che, aggiunti ai 53 della “South Wind 2 srl”, avrebbero l’effetto di stravolgere il paesaggio di Francavilla Fontana compromettendo oasi di protezione e zone di ripopolamento e cattura oltre che ulivi monumentali e come tali tutelati dalla legge.
"Ma i progetti eolici e fotovoltaici sono migliaia in tutti gli angoli delle Regioni meridionali”, fanno sapere dalla LIPU Pugliese che da anni segue criticamente il problema, “e gli uffici preposti alle procedure non sono in grado di arginare aggressioni al territorio.”
Per contenere questo fenomeno di espansione fuori controllo in particolare nel mezzogiorno d’Italia, la Zamparutti chiede al Governo la concreta realizzazione di un’anagrafe pubblica degli impianti e un’ulteriore revisione del sistema degli incentivi.

APPELLO PER UNO SVILUPPO ED UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE

Inceneritori, rifiuti, discariche abusive, trivellazioni, ecomafie: ormai non c’è giorno in cui nella nostra provincia, ma più in generale in Puglia, non vengano diffuse notizie relative a disastri ambientali. locandina-cm-jpeg Questi primi otto mesi dell’anno sono stati davvero emblematici. La città di Foggia è stata investita da una pesantissima emergenza ambientale causata dal mancato smaltimento dei rifiuti solidi urbani, effetto diretto della disastrosa gestione (anche e soprattutto in termini politici-economici) della Azienda municipalizzata A.M.I.CA., ormai sommersa da svariate decine di milioni di euro di debiti. Ma questo potrebbe essere anche l’anno del via libera definitivo alla Centrale Termoelettrica della ENPLUS di San Severo e all’Inceneritore di Borgo Tressanti di proprietà del Gruppo Marcegaglia e benedetto anche dal Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, reo di aver incoraggiato tali devastanti strumenti dimenticandosi frettolosamente delle campagne sul riciclo dei rifiuti da lui stesso promosse anni addietro. Anzi, la Regione ha previsto in alcune aree che sia garantita una quota di rifiuti agli inceneritori, stratagemma senza il quale gli stessi sarebbero economicamente svantaggiosi. In questi mesi si è anche assistito alla ripresa del processo per la maxi-discarica di Giardinetto, in cui negli anni furono sversate ed interrate centinaia di tonnellate di scarti industriali altamente tossici e probabilmente responsabili dell’aumento dell’incidenza tumorale nelle zone circostanti; così come molto pericolosa resta la situzione relativa al Cementificio nella zona di Apricena. Dulcis in fundo, l’autorizzazione all’avvio di trivellazioni esplorative concesse dal Ministero dell’Ambiente alla società irlandese “Petroceltic” al largo delle Isole Tremiti in cerca di improbabili giacimenti petroliferi. La situazione risulta ormai di una gravità sconvolgente, e ancor più imbarazzante è l’inadeguatezza della classe politica locale sulle questioni che riguardano la salute e la tutela del territorio. Anche noi tutte e tutti abbiamo avuto comportamenti che non possono più essere definiti solo “incivili”, ma anche di effettiva “complicità” con l’attuale classe politica, le cui scelte rischiano di compromettere il futuro delle nuove generazioni. Si continua a pensare alla “monnezza“ come un rifiuto da scartare, accumulare o peggio bruciare; non è mai stato approntato un piano programmatico e di lungo periodo per la risoluzione pratica, ma anche culturale, dell’emergenza rifiuti, fattore che non ha permesso di sfruttare perfino quelle occasioni in cui i fondi erano stati stanziati in favore della raccolta differenziata porta a porta dall’istituzione regionale. Scarsissimi sono stati gli incentivi, non solo di natura economica, pianificati per quelle aziende che investono (creando posti di lavoro) in energie pulite promuovendo uno sviluppo sostenibile a scapito delle vetuste, ma quanto mai in voga, fonti fossili. Certo, le energie non devono essere solo “rinnovabili”, a prezzo di un gigantesco consumo di territorio divorato dagli speculatori con migliaia di ettari agricoli seppelliti da distese fotovoltaiche e “piantagioni” di mega pale eoliche. Dovrebbero essere anche “sostenibili”, ad esempio allocando pannelli sulle superfici già urbanizzate di cui “purtroppo” abbiamo già ampia disponibilità. Quest’appello chiama alla mobilitazione (su due ruote!) per Sabato 3 Settembre (ore 18:30 dinanzi alla Villa Comunale) la città di Foggia e la sua Provincia per un grande appuntamento di denuncia, riscatto e proposta concreta di una sostenibile mobilità urbana : Critical Mass Event II! INVADIAMO le strade della nostra città con centinaia di biciclette! RAGGIUNGIAMO dinanzi ai palazzi della potere per manifestare il nostro dissenso rispetto all’assenza di politiche ecologiche e di difesa del territorio! ABBATTIAMO l’emissione di gas di scarico rilanciamo pratiche finalizzate alla mobilità eco-sostenibile! RIBADIAMO il nostro secco e deciso NO a qualsiasi progetto di smaltimento dei rifiuti mediante inceneritori e alla distruzione del nostro patrimonio ambientale mediante trivellazioni! DIMOSTRIAMO che i cittadini della Capitanata meritano di vivere in città ecologicamente sostenibili, pulite ed in cui la raccolta differenziata sia l’unica soluzione al problema dei rifiuti!Link Kollettivo Foggia Unione degli Studenti – Foggia Rete della Conoscenza – Puglia Associazione di Volontariato Cicloamici Foggia FIAB Comitato spontaneo contro gli Inceneritori in Capitanata Comitato contro gli Inceneritori – Foggia Rete NO CENTRALE – San Severo Comitato Ambiente Territorio e Salute – Apricena Comitato contro le Trivellazioni nel Mare Adriatico L.I.P.U. – Foggia Legambiente “Circolo Gaia” – Foggia V.A.S. – Verdi, Ambiente e Società Small Town Foggia

Speculazioni edilizie a S. Cesarea (Le)

Valutazioni ambientali scadute e irrispettose della Natura si aggiungono a iter autorizzativi ambigui.

  LIPU: giuste le rivendicazioni di “Save Salento” e comitati. Basta oltraggi al territorio !

La LIPU pugliese condivide le proteste di Save Salento e comitati locali ed esprime l’apprezzamento per l’impegno ambientalista delle parlamentari Zamparutti e Sbarbati. Le lottizzazioni del comparto 13 e del comparto 14 nel comune di S. Cesarea sono incompatibili con il territorio, intollerabili moralmente e contro un serio sviluppo turistico. A corollario di un iter urbanistico all’insegna dell’ambiguità, sul progetto Comparto 13 denominato “Onda Vitae Residence” (loc. porto Miggiano) emergono anche carenze in ordine alla valutazione ambientale. Al di là dei contenuti di merito opinabili, il parere ambientale fu reso dalla Regione nel 2005 e, in ossequio alla normativa regionale in materia, esso ha perso di efficacia essendo abbondantemente trascorsi i 3 anni di validità. La procedura deve essere pertanto rinnovata ! Nello stesso atto, inoltre, la Valutazione di Incidenza per verificare gli effetti a carico di una sola parte del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) ivi presente non è stata invece espletata per verificare gli effetti sull’IBA (Important Birds Area) n.147 “Costa da Capo d’Otranto a Capo S. Maria di Leuca” su cui la lottizzazione ricade interamente. Le IBA sono aree fondamentali per le specie di uccelli a rischio. Secondo la giurisprudenza comunitaria ma anche secondo le interpretazioni del Ministero Ambiente, ampiamente rese da tempo in numerosi casi analoghi, le IBA sono equiparabili alle ZPS (Zone di Protezione Speciale) e soggette al loro stesso regime di tutela ai sensi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, ovvero con la Valutazione di Incidenza. Pertanto, i proponenti devono anche presentare istanza di Valutazione di Incidenza in relazione agli effetti di tutta la lottizzazione sull’IBA. (vedi ortofoto area lottizz S. Cesarea) Inoltre, gran parte dell’area interessata dal progetto edilizio comparto 13 risulta percorsa dal fuoco nel 2002, integrando la vincolistica di cui alla L353/2000 che precisa : (……) È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l’incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione. Sebbene l’area sia stata tipizzata per “nuove espansioni turistiche” dal PRG comunale nel lontano 1971 (!), non risulterebbero essere state emesse “autorizzazioni o concessioni” specifiche per il progetto antecedenti il 2002 per questo progetto. Per di più ecco un aggravio della situazione con l’avanzata di un nuovo progetto cementizio, il cosiddetto comparto 14s. E’ palese allora la elusività insita in questi passaggi: le valutazioni, soprattutto quelle di carattere ambientale e territoriale, non possono essere effettuate separatamente su più progetti frammentati ma devono avere un carattere complessivo per verificarne correttamente gli effetti cumulativi. La LIPU ritiene quanto mai opportuno un determinato intervento della Regione in ordine alla tutela di questo tratto di costa pugliese, la cui bellezza e importanza non appartiene solo ai pochi avvantaggiati dagli interessi economici del mattone ma a tutta la comunità Salentina e non solo. Progetti simili appartengono a una logica speculativa e vetusta che si richiama ai peggiori interessi edilizi di vecchia memoria, già oltraggio delle coste più belle. Foggia, 30.07.2011                                LIPU - coord. regionale Puglia

Mega impianto solare a Masseria Giardino

7 ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE RICHIEDONO L’ACCESSO AI DOCUMENTI 

[caption id="attachment_1140" align="aligncenter" width="450" caption="Mass Giardino- foto LIPU Fg (click to enlarge)"]Mass Giardino- LIPU Fg[/caption]

Sette Associazioni ambientaliste di Foggia CSN, FAI, Italia nostra, Legambiente, LIPU, VAS, WWF vogliono vederci chiaro sul progetto dell’Amministrazione comunale di realizzare un mega impianto fotovoltaico a ridosso del Parco dell’Incoronata, del corridoio ecologico del Cervaro, di un’area già dichiarata d’interesse europeo e storicamente legata alle via tratturali, e hanno fatto formale richiesta di accesso a tutta la relativa documentazione.

Le Associazioni ricordano che il progetto dell’Amministrazione comunale prevede di realizzare, trasformando il verde agricolo in zona industriale per aggirare vincoli e normative, su di un’area di duecento ettari, un impianto fotovoltaico da 60÷80 megawatt, seppellendo così con una distesa di pannelli al silicio un prezioso patrimonio storico, culturale e naturalistico. Il provvedimento che dà il via a questo incredibile mostro ambientale ammazza Parco regionale e ammazza Masseria Giardino è la “Deliberazione del consiglio comunale n. 50 del 24/06/2011”. Relativamente ad essa sono state già evidenziate una serie di anomalie (vedi precedente intervento NDR). La modifica urbanistica, già preventivata, di trasformazione del verde agricolo in zona industriale, in antitesi con tutti i ben noti programmi di valorizzazione delle aree agricole periurbane, deve essere obbligatoriamente sottoposta a verifica di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e Valutazione di Incidenza. Di tutto questo, osservano le Associazioni, non vi è cenno alcuno nella delibera, demandando il tutto al Responsabile del Procedimento perché siano intraprese le necessarie procedure. Inoltre si stabilisce subitamente il carattere di "pubblico interesse" senza richiamare alcuna normativa mentre è noto che questi impianti possono assumere detta qualifica solo dopo il conseguimento dell’Autorizzazione regionale. In linea con i canoni della corretta gestione del territorio di realizzare impianti di piccola potenza, privilegiando la microproduzione di energia elettrica, costruendo centrali solari su siti di scarso valore ambientale come aree davvero industriali o urbanizzate, le associazioni ambientaliste CSN, FAI, Italia nostra, Legambiente, LIPU, VAS, WWF nel proporre istanza di accesso agli atti, invitano ancora una volta l’Amministrazione comunale di Foggia a fare un passo indietro e abbandonare l’assurdo progetto della gigantesca centrale solare, approvato in palese contraddizione con i processi partecipativi promossi dalla stessa Amministrazione sul redigendo Piano Urbanistico comunale la cui adozione è costantemente differita.

Foggia, 28.07.11                                                                                               Csn Foggia

FAI   Foggia

Italia Nostra  Foggia

Legambiente  Foggia

LIPU   Foggia

VAS Foggia

WWF Foggia

Perché la Regione Puglia ha smantellato l’Ufficio parchi?

La denuncia di LIPU, Pro-Natura e WWF

 Da un anno e mezzo l'Ufficio parchi della Regione Puglia è privo del proprio dirigente. Lo denunciano le sezioni regionali di LIPU, Pro-Natura e WWF.

Da quando infatti, all'inizio del 2010, l'ing. Francesca Pace è passata a dirigere il Servizio Assetto del Territorio, il posto vacante non è stato più stabilmente ricoperto, a parte due iniziali brevi periodi nei quali si sono rapidamente succedute nel ruolo l'ing. Caterina Dibitonto e l'avv. Lucia Anna Altamura. Al seguito dell'ing. Pace si sono trasferiti altri due funzionari, tanto che oggi all'ufficio parchi lavorano solo dei professionisti con contratti temporanei, peraltro il più delle volte occupati per altre mansioni. Questa situazione di precarietà è poi aggravata dal fatto che anche il servizio ecologia, a cui gerarchicamente afferisce l'ufficio parchi, è privo di dirigente da quando l'ing. Antonello Antonicelli ha assunto il ruolo apicale di dirigente d'area. Da ciò consegue che il dirigente d'area è costretto a svolgere anche le due funzioni sottostanti (servizio ecologia ed ufficio parchi) con immaginabili ripercussioni sui carichi di lavoro e sulla tempestività delle decisioni. Le conseguenze negative di questa situazione non si sono fatte purtroppo attendere. Sono ormai lontani gli anni della spinta propulsiva che, seppur con alcune contraddizioni e lacune, aveva dato la prima giunta Vendola alla tutela delle aree protette con lo sblocco degli iter istitutivi dei parchi regionali previsti dalla legge, con l'ampliamento della rete Natura 2000 e con l'avvio dei piani di gestione di SIC e ZPS. Oggi lo stallo dell'ufficio parchi rappresenta lo specchio dello stallo nella politica regionale di tutela delle aree protette e la scommessa fatta dall'ex assessore Losappio di affidare la gestione delle aree protette regionali agli enti locali si può dire persa. Infatti i parchi istituiti da Vendola sono finora rimasti solo sulla carta, non avendo ancora approvato alcuno strumento di programmazione e mostrando una totale incapacità di spendere i (pochi) fondi che la regione ha loro attribuito, o in altri casi rimangono allo stadio embrionale sotto lo schiaffo di opposizioni strumentali e speculative, fino ad arrivare all'esempio eclatante del parco regionale dell'Incoronata che, sotto la fallimentare gestione del comune di Foggia oberato dai debiti, rischia di vedersi spuntare accanto una distesa di 200 ettari di pannelli fotovoltaici su terreni di proprietà comunale che per questo saranno trasformati da agricoli a industriali. Ma vi è anche il caso del parco del Medio Fortore, un fantasma che ha visto solo l'individuazione e l'adozione delle misure di salvaguardia e che da un anno e mezzo è in attesa della definitiva approvazione in consiglio regionale. O ancora il parco dell'Ofanto, ancora senza organi di gestione dopo un'istituzione travagliata, mentre nessun ufficio parchi vigila su una situazione indefinita. Anche la delega affidata alle province sulle valutazioni di impatto e di incidenza ambientale sta mostrando tutti i suoi limiti, con l'approvazione di decine di progetti, soprattutto in campo energetico ed edilizio, che di sostenibile non hanno nulla e che contraddicono palesemente le linee programmatiche propugnate dal Governatore Vendola. Di pari passo con la cessione delle competenze agli enti locali e la loro responsabilizzazione nella gestione dei territori protetti ci doveva essere, a parere di LIPU, Pro-Natura e WWF, un analogo rafforzamento delle capacità di controllo da parte delle strutture regionali che, libere dalla quotidiana gestione delle pratiche, avrebbero potuto concentrarsi sulla programmazione di livello regionale e sulla verifica delle attività svolte dalle strutture delegate. La seconda giunta Vendola è andata invece nella direzione opposta optando per lo smantellamento dell'ufficio parchi che negli anni scorsi rappresentava un punto di riferimento per tutte le regioni meridionali. Se si proseguirà su questa strada, lo Stato Italiano si troverà a dover affrontare una nuova ondata di procedure di infrazione comunitaria poiché l'unica possibilità che resterà alle associazioni per tutelare le aree protette regionali sarà quella delle denunce alla Commissione europea. Bari, 18/07/2011     LIPU Puglia                                    Pro-Natura Puglia                              WWF Puglia

ogni giorno salviamo una parte di natura: la Tua