Associazioni Ambientaliste, di Categoria, Comitati e semplici, ma dignitosi, Agricoltori più volte hanno incontrato il Presidente della Provincia di Foggia DENUNCIANDO il far west in atto sulla proliferazione di centrali eoliche nella Daunia, con i relativi problemi in ordine alla razionale programmazione e corretto approccio alle risorse del territorio.
A fronte di una informazione a senso unico, già da anni strumentalmente a favore del fenomeno, nel dicembre 2003 una conferenza pubblica presso la sala consiliare della Provincia, con la presenza di Ripa di Meana, Presidente del Comitato Nazionale del Paesaggio, aveva formalmente investito la Provincia del rischio a cui si stava andando con una seconda valanga incontrollata di progetti e della necessità di approdare ad una moratoria che permettesse di affrontare la questione energetica in maniera razionale.
Nuova conferenza pubblica degli ambientalisti presso la sala giunta della Provincia nel 19 marzo scorso che denuncia il nuovo, indiscriminato assalto in atto con decine e decine di progetti, lo scadimento di qualunque forma elementare di rispetto delle regole di trasparenza, l’incoerenza con quella che invece dovrebbe essere una seria programmazione territoriale ed energetica.
Nel frattempo, a farne le spese il territorio, merce di scambio attraverso il ricatto economico di potenti soggetti finanziari; sullo sfondo il protocollo di Kyoto sempre più estraneo a questi colossali interessi economici e un Piano Energetico Regionale assente.
Ulteriori incontri con il Presidente della Provincia: l’Ente è DEPUTATO AL GOVERNO DEL TERRITORIO PER L’INDIRIZZO E LA PROGRAMMAZIONE e perciò si adoperi politicamente nei confronti della Regione, chiedendo urgentemente una MORATORIA sulla realizzazione e gli iter autorizzativi degli impianti. Richiesta già formalizzata alla giunta Fitto da un cartello di associazioni ma senza alcun riscontro mentre la Provincia, in merito, non assume alcuna posizione politica, abdicando al suo ruolo istituzionale. L’unica iniziativa è stata l’adozione di un blocco delle autorizzazioni all’attraversamento degli elettrodotti sulle strade provinciali.
Con sconcertante gravità, l’Ente Provincia non solo non dà riscontro alle numerose istanze della società civile ma sveglia dal letargo l’Apeac (Agenzia Provinciale per l’Energia) per organizzare questo convegno, PUBBLICO (!), a senso unico, l’ennesimo, inaccettabile!
E cosi, mentre alle pre-conferenze regionali per l’istituzione dei Parchi Regionali dell’Appennino dauno si assiste alla sceneggiata di Sindaci che chiedono “tempo” solo per completare l’assalto eolico…
Mentre negli incontri pubblici della Provincia sul percorso di costruzione del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) emerge con chiarezza la preoccupazione per la proliferazione eolica selvaggia…
Mentre autorevoli personalità nel mondo scientifico, dell’archeologia, dell’imprenditoria agricola, del sindacato agricolo della Daunia esternano la propria contrarietà a questa che sta assumendo sempre più i contorni della VERGOGNA D’ITALIA, ….
….la Provincia preferisce il ruolo di spettatore passivo dello scempio del proprio territorio. Tutto quello che strumentalmente riesce a balbettare è, ancora una volta, un fantomatico patto per l’eolico con un “accordo volontario” per il quale si mette su un bel convegno !!!! E pensare che negli studi preliminari dell’Ente Provincia, commissionati con soldi pubblici della comunità europea (!) si legge “….area vasta di estremo pregio per le valenze paesaggistiche e architettoniche la cui salvaguardia costituisce un momento importante per il suo rilancio…” !
Questo convegno rappresenta in realtà l’ultimo atto con cui la Provincia di Foggia sembra ormai voler sancire la volontà di CONSEGNARE IL TERRITORIO ALLE SOCIETA’ EOLICHE PRENDENDO PER I FONDELLI LA SOCIETA’ CIVILE !! Neanche a fronte di assalti e scelte cosi evidenti e palesi, come quella di Troia, dove l’Amministrazione comunale (il cui Sindaco viene ammesso alla tavola rotonda del convegno!!!) ha approvato 11 centrali eoliche, e altre sono state proposte, per centinaia di pale, la Provincia ha ritenuto di adottare una posizione politica forte e inequivoca nei confronti della Regione. E Troia è solo la punta dell’iceberg del tramonto politico di Amministrazioni a braccetto delle società: Alberona, Faeto, S. Agata, Rocchetta, Roseto… si farebbe prima ad individuare quali Amministrazioni non siano coinvolte… se ce ne sono!
Oggi siamo presenti a questo convegno con il solo scopo di presidiare la “solita informazione” e i soliti ricatti economici e occupazionali di bassa lega che siamo abituati ad ascoltare da anni. NON SIAMO PRESENTI PER DARE UNA PATENTE DI DEMOCRAZIA A QUESTA INIZIATIVA !
Tutto questo non può passare inosservato. L’inadeguatezza e la compiacenza con cui un fenomeno di simili proporzioni di modifica del territorio è affrontato nelle sale politiche della Provincia, ci spinge a chiedere CON URGENZA e senza mezzi termini UN INCONTRO monotematico ai MEMBRI di GIUNTA e ai GRUPPI POLITICI della Provincia.
VOGLIAMO CAPIRE fino in fondo dove risiedono le responsabilità politiche E ARRIVARE AL DUNQUE di questa deprecabile situazione.
16.05.2005 L I P U ITALIA NOSTRA V A S
con il supporto dei Comitati contro l’eolico selvaggio in Capitanata e COMITATO NAZIONALE del PAESAGGIO
I numeri, gli interessi, le responsabilità, gli impatti, i percorsi autorizzativi, i finanziamenti, le proposte….: questo ed altro sarà alla base di interessanti documenti che saranno esposti sul grave fenomeno di proliferazione incontrollata delle centrali eoliche in Puglia, con particolare riferimento alla Capitanata, che sta per modificare per sempre e pesantemente il volto del territorio con gravi ripercussioni sulle aspettative di uno sviluppo equilibrato e sostenibile.
Quanto accennato sarà esposto nell’ambito di una importante Conferenza Stampa organizzata dalle Associazioni Ambientaliste Italia Nostra e LIPU, con il supporto del Comitato Nazionale del Paesaggio e la partecipazione del coordinamento di Comitati spontanei contro l’eolico selvaggio, che si terrà Sabato 19 marzo 2005 alle ore 10.30 presso la Sala Giunta della Provincia di Foggia, p. XX Settembre.
Eolico: il saccheggio dei Monti Dauni.
Sono invitati gli Organi di Informazione, Presidente, membri di Giunta e di Consiglio dell’Ente Provincia, la Commissione Ambiente e gli organi Tecnici della Provincia, il Prefetto, la Cittadinanza della Capitanata.
In relazione agli importanti contenuti che saranno esposti sarà estremamente gradita la presenza dei giornalisti.
Foggia, 17 marzo 2005
LIPU – Sezione Prov.le Foggia Italia Nostra – Sezione Prov.le Foggia
Sulla scia della conferenza pubblica tenuta dalla LIPU e dal Comitato Nazionale del Paesaggio in Monte S. Angelo sulla problematica legata all’impatto delle centrali eoliche, desta forte preoccupazione la disinvoltura con cui alcuni amministratori e giornalisti affrontano la questione, incuranti delle conseguenze permanenti causate da questo genere di impianti industriali.
Di buona parte del sub appennino dauno, dopo le installazioni selvagge di centrali eoliche, non sono rimasti che brandelli di territorio. Tutto questo con una modifica pesante e pressoché permanente non solo dei luoghi ma anche delle identità sociali e culturali locali che sono, con il territorio stesso, la componente primaria per l’unico sviluppo a cui sono vocate queste aree: quello legato al turismo di qualità (naturalistico, storico, culturale, ecc) tipico di queste zone. Giorno dopo giorno questa vocazione viene pesantemente condizionata in sfregio alle più elementari regole di programmazione, di pianificazione e di valutazione ambientale. E in molti casi si richiamano gli introiti (discutibili) derivanti per i comuni che accolgono questi impianti. Basandosi su queste argomentazioni, piuttosto che fare informazione, si promuove la "svendita" del territorio.
Di fronte a questa vera e propria anarchia la LIPU e il CNP (Comitato Nazionale del Paesaggio) chiedono una moratoria immediata sull’installazione delle centrali eoliche, affinché non siano portati ulteriormente a compimento altri scempi ambientali e paesaggistici, in assenza del rispetto della pianificazione territoriale. In tale ottica si rendono disponibili ad incontrare i cittadini, amministratori e i comitati locali che volessero approfondire tale questione ormai sempre più identificabile in una dinamica affaristica.
L’energia eolica va inquadrata e riportata alle suo vero identikit:
1) Sono già avvenute gravissime perdite di aree naturali e di paesaggio a causa dell'eolico. Se anche si riuscisse a giungere ad installare soltanto 5000 MW con 7000/8000 (!!!) torri si coprirà il 3,3% del fabbisogno di energia elettrica, corrispondente, si badi bene, all'1,1% del consumo totale di petrolio e combustibili fossili in Italia (che concorrono all'effetto serra). Una percentuale che viene fagocitata tranquillamente dall’aumento annuo del consumo complessivo di combustibili fossili (2,5%). Infatti quello che concorre per 2/3 (!) al consumo dei combustibili fossili sono i trasporti (1/3), il riscaldamento domestico e le produzioni industriali. 1/3 è generato dalla produzione di energia elettrica.
2) A marzo di quest'anno le richieste di connessione alla rete di trasmissione nazionale erano già insostenibili: 518 nel complesso (di cui ben 91 centrali per la preziosa Sardegna (corrispondenti a un numero fra 1000 e 2700 torri eoliche). 35 per la Puglia, 36 per la Campania. 45 in Basilicata. 63 in Calabria. 75 in Sicilia. A queste (per il momento) vanno aggiunti gli impianti già esistenti. E ancor più grave, stiamo parlando di centrali oltre i 10 MW. Al di sotto di questa soglia nessun ente territoriale ha previsioni e spuntano centrali secondo accordi siglati (incredibile ma vero!!!!) unicamente con il mercanteggiamento tra società dell’eolico e amministrazioni comunali.
3) I siti interessati: sono quelli più preziosi dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Non sono stati risparmiati neanche Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone di Protezione Speciale (ZPS), IBA (Important Bird Areas), arrivando a proposte del tutto oscene come per le coste del Salento o per la Murgia o il Gargano e le aree protette in genere.
4) Gli aereogeneratori producono energia apprezzabile in termini economici solo quanto il vento è compreso tra i 5 e i 20-25 m/sec di velocità. In Italia le ore utili in un anno per questa esigenza ammontano mediamente a circa 2000 ore annue mentre nel nord europa ad oltre 6000. Una torre eolica è alta mediamente 75 m. ma sono in dirittura d'arrivo torri alte complessivamente fino 107 m. (un edificio da 25 piani) e potrebbero esserne installate anche da 140m (più della cupola di S.Pietro in Roma). Ogni centrale necessita di strade adeguatamente ampie costruite per portare i materiali in quota con i TIR. Ogni torre ha bisogno di enormi fondamenta in cemento con pesi complessivi di centinaia di tonnellate che ben difficilmente si potrà rimuovere. E quindi di cabine di trasformazione, elettrodotti, ecc.. Tutto questo ha bisogno di materie prime attraverso cave di inerti ed altre conseguenze indirette. Le imprese impegnate in queste opere industriali hanno capitali sociali da poche 10ine di milioni di .... vecchie lire!!! Quindi i rischi in caso di danno ambientale sono praticamente pari a zero.
5) Grazie ad un distorto sistema di incentivi (i cosidetti certificati verdi, commerciabili anche in borsa) per le energie rinnovabili, l'eolico è diventato un affarone per le imprese e per i comuni (che rischiano di svendere il proprio territorio in cambio di briciole) facendo man bassa di quelli che invece potrebbero essere incentivi anche per le altre forme di energia, ancora meno sviluppate ma molto meno impattanti, come il solare fotovoltaico. Proprio il solare che, paradossalmente, nel sud italia non trova ancora una sponda di sviluppo come invece è accaduto nella meno soleggiata Germania. E quale sviluppo potrà mai avere il risparmio energetico con simili incentivi per i quali è più vantaggioso produrre piuttosto che risparmiare? E quando termineranno gli incentivi o vi saranno forme di produzione energetica più conveniente (come ritiene necessario il premio nobel Rubia)? Nessuna fidejussione, nessuna clausula. Cimiteri di pale eoliche rimarranno a memoria dell’incapacità umana. E del resto è obiettivamente anche problematico bonificare un area disseminata da basamenti di cemento.
6) L'eolico porta lavoro (!). Solo nella fase della realizzazione, poi è assolutamente insignificante. In compenso ha reso grazie a diversi Sindaci ed Assessori, spesso diventati parte integrante dell'amministrazione del locale parco eolico. Anzi, chi sul territorio aveva le vere attività ecocompatibili (agriturismo, ecc) ha dovuto subire inerme. Infatti non va trascurata la decadenza del valore immobiliare dei terreni e delle abitazioni presenti nei comprensori interessati.
7) Valutazione Impatto Ambientale Strategica (per valutare gli impatti cumulativi) inesistente; P.E.R. (Piano Energetico Regionale) non ancora redatto; Valutazione di incidenza (per le aree di interesse comunitario) non sono minimamente prese in considerazione; cambi di destinazione d'uso urbanistico, da agricolo ad industriale, adottati nel giro di qualche settimana. I vari vincoli ambientali rapidamente superati ...
Ecco il potere degli incentivi "verdi" sull'eolico: grandi affari nella massima anarchia. Foggia, 14 ott 2002
LIPU - Sezione prov.le Foggia CNP - Comitato Nazionale del Paesaggio
Il Comitato Nazionale del Paesaggio - CNP e la LIPU Sez. prov.le di Foggia organizzano, il giorno 20 settembre p.v. in Monte S. Angelo (Fg), alle ore 11.00 presso la Sala Conferenze della Comunità Montana del Gargano in viaS.Antonio Abate, una Conferenza pubblica per informare e sensibilizzare opinione pubblica e amministratori sulla energia eolica e i risvolti legati all’insediamento di queste centrali, con riferimento alla realtà locale della Puglia e alle Aree protette.
In particolare il CNP presenterà la questione eolica in Italia con l’ausilio di video e documenti.
Sono invitati cittadini e organi di informazione, Sindaci e partiti politici, Assessori e uffici competenti, Presidenti di Comunità Montana del Gargano e dell'Ente Parco Nazionale del Gargano, Associazioni ambientaliste e di categoria.
Tra i relatori vi sarà il Presidente del Comitato Nazionale del Paesaggio Ripa di Meana.
Per l’evidente interesse e importanza che l’argomento riveste per la gestione del territorio e delle popolazioni che lo abitano sarà estremamente gradita la presenza di amministratori e politici.
Foggia, 07.09.2002 LIPU sezione prov.le Foggia- CNP segret. nazionale