EOLICO: dalla Moratoria alla Sanatoria.

 Ovvero: V.I.A. , da Valutazione di Impatto Ambientale…. a “VIA libera” a tutti i progetti !

Prosegue l’analisi della LIPU sulla speculazione che ha trasformato l’energia eolica in una grande vergogna per molte aree territoriali. E i risultati sono impietosi ! Passati al setaccio i gravi pareri ambientali rilasciati negli anni dagli uffici dell’Assessorato Ambiente regionale, emerge un quadro sconcertante: affermazioni autoreferenziali e prive di conforto scientifico, istruttorie carenti, procedimenti irrispettosi delle norme di riferimento... Un consuntivo impressionante, che offende e svilisce lo spirito della legge sulla V.I.A.. I dati VERI parlano chiaro a dispetto della disinformazione emersa dalla campagna “Vai col Vento”, presieduta e sponsorizzata dalle società eoliche, quindi in palese conflitto di  interessi. Senza pianificazione territoriale o energetica, in Puglia sono ormai 1366 torri eoliche per quasi 1900 MW di targa tra impianti realizzati o con parere positivo, in attesa di realizzazione. Incredibile a dirsi ma, di questi, ben 1268 torri eoliche per 1700 MW non sono stati assoggettati a V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) godendo dell’esclusione da tale procedura grazie alla disinvolta “valutazione” operata dai dirigenti dell’ufficio regionale. Sebbene, precisa la LIPU, il Comitato VIA, quanto coinvolto, era ed è scientemente privo di esperti in fauna selvatica e avifauna, la componente più critica da valutare in questo genere di impatti. E’ come se su molti comprensori ci fosse un unico progetto di intere “piantagioni” eoliche vergognosamente insediato senza V.I.A., ancora peggio per alcune aree di confine regionale, complice un analogo, irresponsabile atteggiamento della regione Campania. Inoltre, questo iter semplificato di valutazione ambientale (cosiddetto screening) favorisce anche “l’oscurità” del progetto, in quanto comporta il deposito del progetto con una evidenza pubblica limitata al solo l’albo pretorio comunale, quindi del tutto insufficiente a garantire un coinvolgimento e una consapevolezza dell’opinione pubblica su una scala degna delle dimensioni di tali progetti, che invece si avrebbe con la pubblicazione sul Bollettino Uff. Regionale e su un quotidiano nel caso della vera e propria procedura di VIA. E’ cosi che la società civile viene tenuta all’oscuro di tutto fino al compimento dei giochi, con la complicità di enti locali che ben si sono guardati dal concertare, di fronte alle offerte delle società. La LIPU rileva come, secondo un consolidato copione nell’iter valutativo, gli uffici regionali dell’Ass. Ambiente, nel peggiore dei casi, concludono solo con il taglio di qualche torre sul progetto complessivo esprimendosi con il “consueto” parere positivo. Non meraviglia quindi la cifra sconcertante di impianti che ad oggi hanno concluso l’iter con parere ambientale negativo : Z E R O ! Una cifra emblematica delle responsabilità espresse negli anni da tali uffici su un totale complessivo di 84 centrali eoliche industriali. Un risultato tutt’altro che limpido, se si pensa che in realtà c’era stato un impianto (uno solo !) sottoposto a VIA, conclusasi con parere negativo. Ma tale parere veniva revisionato ed emesso positivo su istanza della società, con procedure del tutto irregolari ! La moratoria di giugno 2005 - maggio 2006 sui procedimenti, quindi, si è trasformata in una sostanziale sanatoria. Risultato: impianti allocati in aree sensibili, impatti cumulativi, pesante degrado dei valori del territorio, trasformato in un vuoto a perdere, con l’aborto dei Parchi reg.li, l’irruzione e l’assedio di SIC, ZPS e IBA, le aree strategiche per la biodiversità. E’ la dimostrazione di come, prima ancora che il protocollo di kyoto, abbia nettamente prevalso un becero interesse economico quantificabile in un fatturato di oltre 700 milioni di euro all’anno con questi “primi” 1900 MW. Uno scenario, evidenzia la LIPU, che riflette una dinamica ormai degradata oltre misura. Paradossalmente, però, si assiste a visite di cortesia dell’Assessore Losappio presso impianti eolici gravemente realizzati all’interno o a ridosso dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria) o al pericolosissimo decentramento delle funzioni di valutazione ambientale alle province, con quello che ne consegue rispetto alle centinaia di progetti ancora in ballo e ai limiti di questi Enti.     Foggia – 01.10.07                                            LIPU  coord. regionale Puglia