CON LA PROVINCIA DI TARANTO E IL COMUNE DI LATERZA.
LIPU: “CRESCE L’INTERESSE VERSO L’OASI, 5MILA PRESENZE OGNI ANNO”
Proseguirà anche per i prossimi tre anni la gestione LIPU dell’Oasi di Gravina di Laterza, in provincia di Taranto, 800 ettari di territorio che rappresentano l’habitat ideale per il rarissimo Capovaccaio, una delle specie più minacciate di estinzione nel nostro Paese, e per 85 specie di uccelli, di cui 48 nidificanti. La firma della nuova convenzione, siglata da LIPU, Provincia di Taranto e Comune di Laterza, è avvenuta questa mattina nella sede della Provincia di Taranto. Nata nel giugno del 1999, l’Oasi LIPU Gravina di Laterza è diventata un laboratorio importante per lo svolgimento di attività educative e turistico-culturali e per importanti azioni di conservazione, come quella sul Capovaccaio, una specie rarissima in Italia (solo 5-6 coppie a livello nazionale). Inoltre, all’interno della più ampia Zona di Protezione Speciale (ZPS) delle “Gravine”, sono stati condotti in questi ultimi anni studi su altre specie di primissima importanza conservazionistica come il Lanario, il Nibbio bruno, il Biancone, il Gufo reale e il Grillaio. Tra le specie nidificanti nell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, e incluse nell’allegato I della Direttiva “comunitaria “Uccelli” troviamo, Grillaio, Biancone, Lanario e Succiacapre. Millecinquecento studenti ogni anno visitano l’Oasi, che è diventata meta anche per tesisti e ricercatori delle Università e di altri enti di ricerca. “L’interesse verso l’Oasi prosegue in modo intenso – ha dichiarato Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU – Attualmente registriamo 5mila presenze ogni anno tra ecoturisti e studenti. Numeri che ci confortano e ci stimolano a proseguire sul cammino intrapreso di sensibilizzazione e divulgazione anche per il futuro” Dal dicembre 2005 l’Oasi LIPU Gravina di Laterza fa parte interamente del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, all’interno del quale l’Oasi LIPU è attualmente l’unica struttura dell’area protetta che svolge attività di conservazione, sensibilizzazione, educazione e accoglienza dei visitatori per tutto l’anno. Anche quest’anno, all’interno del progetto “Por Puglia” (1) sono stati reintrodotti in natura due esemplari di capovaccaio nati in cattività, che dopo un periodo di ambientamento nel territorio dell’Oasi hanno lasciato l’area per iniziare la migrazione, seguiti da una radio satellitare che ne sta ancora oggi monitorando i movimenti. Uno degli esemplari, Arianna, ha effettuato 4mila chilometri per arrivare nel Mali, in Africa, fornendo, per la prima volta, preziose informazioni agli studiosi sulla rotta migratoria di questi splendidi animali. L’Oasi svolge inoltre un vasto e articolato monitoraggio, oltre che su decine di specie di uccelli, su anfibi (sul fondo della gravina vive il raro Ululone Appenninico) e mammiferi, nonché una costante difesa del territorio dalle aggressioni ambientali. (1) “Piano d’azione per la conservazione del Capovaccaio e azione di conservazione del Grillaio, Nibbio reale e del Nibbio bruno nella ZPS e pSIC Area dell Gravine” Taranto, 17 novembre 2006