LIPU contesta il “taglia e cuci” speculativo sulla perimetrazione proposto dai consiglieri Losappio e Lonigro in Commissione Ambiente regionale.
Nuovo colpo di mano per trasformare istituti di corretta gestione territoriale in giocattoli con cui favorire utilizzi opachi delle risorse ambientali. E’ approdata in V Commissione Ambiente del Consiglio Regionale la proposta di legge per modificare la perimetrazione del Parco Regionale del Bosco Incoronata a firma dei consiglieri Lonigro e Losappio (SEL). (Clicca qui per vedere la proposta) Si propone di tagliare l’area fluviale a monte, oltre la SS655 Foggia Candela, su cui per altro insiste anche il SIC (Sito di Importanza Comunitaria) “Valle del Cervaro – Bosco Incoronata”, adducendo fantomatici “studi di alto contenuto tecnico” a conforto della inutilità di quell’area e, in chiave generica e sibillina, “realtà imprenditoriali con elevati standard tecnologici e innovativi in materia di tutela ambientale e sicurezza sul lavoro a rischio per i vincoli che l’area protetta comporta”. “Ma se queste attività si caratterizzano “….con elevati standard tecnologici e innovativi in materia di tutela ambientale…” – afferma Enzo Cripezzi della LIPU pugliese – che bisogno c’è di promuoverne la fuoriuscita dall’area protetta? In realtà appare chiara l’ennesima furbata promossa per favorire la cava fluviale della Conglobix, anzi, un suo prevedibile ampliamento di 13 ettari oggi ricadenti nell’area protetta, cosi come già richiesto anni fa tra le polemiche che ne seguirono.” Per completare la farsa, i consiglieri Lonigro e Losappio hanno previsto di compensare la proposta oscena barattandola con l’ampliamento della perimetrazione su zone agricole contermini al bosco e al santuario, con contorno di carciofeti, serre e capannoni. La LIPU esprime fermamente la propria opposizione a questo disegno che non ha alcun fondamento scientifico. Taglio della ZPS (Zona di Protezione Speciale) nell’area più delicata della laguna di Lesina a beneficio di notabili di turno e cacciatori; tagli al Parco Regionale dell’Ofanto a beneficio di speculatori e politicanti antiparco; aborto dei Parchi regionali dei Monti Dauni a beneficio di parchi finti, quelli eolici; vergognosa deregolamentazione della VIA per impianti rinnovabili con proliferazione anche di impianti a semplice DIA (Dichiarazione di Inizio Attività); conferimento della delega delle procedure di VIA al ventre molle delle Province con risultati disastrosi …. “Un curriculum poco ecologista quello di Losappio – aggiunge Cripezzi –, da quando era assessore nella precedente Giunta regionale, più che assessore all’ambiente si è rivelato un “assessore aggiunto all’industria”, quella eolica, come fu da noi ribattezzato. Una politica che oggi si replica contro il Parco del Bosco Incoronata in una Commissione che di Ambiente ha ben poco”. E infatti la proposta di legge contro il Parco del Bosco Incoronata è stata presentata in Commissione Ambiente invitando ufficialmente Amministrazioni e alcune Associazioni ma non, ovviamente, la LIPU ! Dimenticanza? Certo che no: la firma della convocazione (vedi qui la convocazione) è quella del Presidente di Commissione, Pentassuglia (PD), antiparco contestato dalla LIPU (vedi anche precedenti comunicati e video youtube) che ne chiese le dimissioni dopo la sua la proposta di “legge – fuorilegge” per aprire la caccia nel Parco delle Gravine, o dopo quella per il peggioramento delle norme in materia di attività venatoria su tutto il territorio regionale. “La LIPU ha rispetto per le istituzioni – conclude Cripezzi – ma ciò non significa accettare giochi di bassa lega a scapito di natura e territorio. Le attività produttive si possono conciliare e armonizzare nell’ambito della compatibilità ambientale e del redigendo Piano di Gestione del Parco. Disponibili al confronto in tal senso ma non accettiamo provocazioni o approcci speculativi. Intanto sono inaccettabili e scandalose le posizioni di assenso espresse dal Sindaco Mongelli, dal delegato comunale Pontone (PD) e dal dirigente della Provincia D’Attoli: sono contro gli interessi della collettività. Intraprenderemo le dovute azioni nei confronti delle istituzioni interessate.” Foggia, 29.05.2013 LIPU PugliaArchivi tag: losappio
Rinnovabili: domani le sorti (residue) del territorio pugliese
Le Commissioni del Consiglio Regionale valuteranno il provvedimento adottato dalla Giunta in attuazione delle Linee Guida quadro nazionali.
Domani la V Commissione (Ambiente e Urbanistica) è convocata in seduta congiunta con la IV Commissione (Industria e Agricoltura) per pronunciarsi sul regolamento regionale adottato dalla Giunta in attuazione del DM del 10.09.2010 (cosiddette Linee Guida nazionali) in materia di rinnovabili.
Sarà un passaggio delicato, la cartina al tornasole per verificare se l’occasione si trasformerà ancora nel solito gioco al ribasso firmato dalla miseria politica, subalterna ai poteri finanziari, che in questi anni ha determinato la più grande speculazione territoriale del Mezzogiorno. O se invece vi sarà una presa di coscienza e quindi l’immediata approvazione del provvedimento, con le integrazioni migliorative proposte dalla LIPU. Aleggia, infatti, tutto il peso della lobby delle società eoliche, del settore Energia di Confindustria regionale e dell’ANEV (Associazione dei produttori scandalosamente mascherata da Associazione Ambientalista !) che pretendono di continuare ad avere mano libera sull’assoggettamento indiscriminato del territorio, la vera eccellenza pugliese, malgrado i disastri visibili o in attesa di essere compiuti. La LIPU giudica abbastanza positivamente il provvedimento predisposto dalla Giunta seppur nei limiti imposti dal Decreto Nazionale e considerando, tuttavia, la pesantissima ipoteca di impianti indiscriminatamente disseminati, anche con logiche umilianti delle più elementari regole di governo urbanistico. Basti pensare alla sconcertante deregolamentazione delle macchine eoliche da 1 MW con semplice DIA e a quella per il fotovoltaico fino a 15 MW con l’esclusione dalla Valutazione Ambientale. Azioni del recente passato ma che oggi si stanno evidenziando senza che nessuno sappia nemmeno quante centinaia di impianti si stiano aggiungendo ad un consuntivo già triste. La scomoda eredità dell’ex Assessore allo Sviluppo Economico Frisullo e dell’ex Assessore all’Ecologia Losappio, in realtà Assessore aggiunto all’industria, quella eolica, è stato il punto di partenza con cui hanno fatto i conti gli Assessori oggi protagonisti della stesura del provvedimento (Barbanente, Capone, Nicastro, Stefàno). Tuttavia la LIPU ha trasmesso agli Assessori interessati nonché alla Commissione Consiliare Ambiente una articolata nota per chiedere con determinazione integrazioni fondamentali per tutelare una serie di aree di pregio, in alcuni casi già intaccate da tali insediamenti, fino allo stop definitivo sulle aree già devastate da concentrazioni eccessive di impianti eolici e fotovoltaici (realizzati o in attesa di esserlo perché già autorizzati). Nella stessa richiesta la LIPU ha chiarito quanto gia espresso pubblicamente in occasione della presentazione della bozza delle Linee Guida Regionali: il provvedimento va semmai migliorato, qualunque trattativa al ribasso non può essere negoziabile perché determinerebbe un contesto ancor più intollerabile. Qualunque arretramento rappresenterebbe il colpo di grazia su un territorio già abbondantemente martoriato e su cui a breve sarà visibile l’ipoteca complessiva delle oltre 2000 torri eoliche per quasi 4000 MW di targa, tra centrali realizzate e in attesa ormai di esserlo grazie a pareri ed autorizzazioni già espresse. Sul fronte fotovoltaico invece pesano già la mortificazione di centinaia e centinaia di ettari agricoli scandalosamente regalati alla speculazione energetica ! Il tutto condito dalla cappa di immoralità che ormai permea un settore da sempre privo di griglie regolamentari selettive a fronte di incentivi sconsiderati. Foggia 14.12.2010 LIPU - Sezione regionale della PugliaEolico: convegni ad uso e consumo della speculazione eolica
La LIPU contesta le posizioni di Losappio
Quello eolico è sempre più uno scenario degradato oltre ogni limite, con una speculazione imperversante e il mancato rispetto delle più elementari regole di pianificazione e gestione. Per di più agevolate da un Regolamento Regionale che, fatte salve le aree protette, consente di fare man bassa del bene irriproducibile per eccellenza: il territorio. Al danno si aggiunge la beffa: convegni in cui vengono propinati esempi di pianificazione eccellente ma che invece rappresentano un miserevole assoggettamento del territorio ai desiderata della lobby eolica. Il prossimo quello previsto a breve in Foggia nell’ambito della campagna “Vai col vento”. Convegni a cui la LIPU a declinato l’invito a relazionare con il preciso scopo di non conferire alcuna fuorviante patente di legittimità a eventi dalla chiara matrice speculativa e dai risvolti profondamente disinformativi. La LIPU contesta con determinazione questo tipo di comunicazione in cui si promuovono esempi tutt’altro che virtuosi di redazione di PRIE, come quello di Gravina – Poggiorsini (Ba). Su questo PRIE, come su altri, tra gli innumerevoli in corso di redazione “occulta”, la LIPU ha proposto e controdedotto, pur nella consapevolezza che il Regolamento regionale in materia rappresenta un provvedimento più scenografico che non realmente utile allo scopo. Ebbene, le deduzioni al PRIE in parola proposte dalla LIPU come da altre figure associative locali, malgrado la fondatezza scientifica, sono state in massima parte ignorate. Non solo ma è stata sufficiente la richiesta del committente (Comune di Gravina) nei confronti dei redattori del PRIE (Aforis) per revisionare al ribasso anche alcuni elementi di valore presenti nel PRIE, cosi da gratificare le pressioni delle società eoliche con i progetti da tempo pronti alle porte dell’Amministrazione comunale. Che razza di pianificazione è questa? Come può un Assessore all’Ambiente promuovere un PRIE approvato da una amministrazione….. prima ancora che esso sia sottoposto al vaglio tecnico e politico degli organi regionali ? Allora i giochi sono già fatti ???!!! Un esempio triste, quello citato, ma che bene rappresenta la dinamica dei PRIE: strumenti “lasciapassare” per alterare tutto il territorio possibile piuttosto che strumenti urbanistici. Eppure basta un elementare dato agghiacciante per esemplificare il ritardo sconcertante su cui la Regione ancora non ha agito, preoccupandosi paradossalmente di camuffare una ulteriore quanto indiscriminata e disinvolta espansione di piantagioni di manufatti industriali, i più grandi mai realizzati dall’uomo, con una convegnistica estremamente opinabile. Dopo ANNI di pareri ambientali positivi l’incapacità della Regione è ancora tale da impedire di adottare il PRIMO (!!!) parere ambientale negativo, riproponendo un copione puntuale e vergognoso in cui si taglia solo qualche torre eolica approvando però l’intero progetto. Un ulteriore elemento di preoccupazione è la presenza dell’Ass. al Territorio A. Barbanente: anche in tal caso la LIPU si chiede come sia possibile, di fronte all’evidente disastro su un territorio ipotecato e che sta per essere sempre più fagocitato dalla virulenza incontrastata del fenomeno eolico, non preoccuparsi di promuovere misure di tutela degne di questo nome, piuttosto che relazionare su un corretto inserimento di tali impianti già compromesso in partenza da norme inadeguate ? Fallita ogni istanza di revisione di tale indirizzo insostenibile adottato dagli organi regionali, la LIPU evidenziarà pubblicamente, con il supporto dei media che vorranno fare VERA informazione, tutti gli scandali che la questione eolica continua ad accumulare, trasformando un’energia pulita nella più grande speculazione territoriale e finanziaria che la Puglia e il Mezzogiorno d’Italia abbiano mai conosciuto dopo quella edilizia dei primi anni 60-70. Foggia, 10.09.07 LIPU Sezione prov.le FoggiaEOLICO: OLTRE OGNI LIMITE ! L I P U: Inaccettabile la strategia dei ricorsi al TAR
Irruzione persino in Aree Protette, SIC e ZPS
E' di alcuni giorni fa l'appello dell’Assessore Regionale all’Ecologia agli ambientalisti contro la aggressione giuridica di alcune società eoliche, animate dall’aspettativa di metter comunque e dovunque le mani sul territorio, senza limiti e senza ritegno, con l’obiettivo affaristico di intercettare colossali sovvenzioni.
Ma, ricorda la LIPU, non senza la compiacenza di amministratori locali attraverso il ricatto “soldi in cambio territorio”. Compiacenza a cui non si sottrae la politica, fino alle responsabilità di funzionari preposti a valutare i progetti, troppo spesso disattendendo le già esigue norme di riferimento. In tale contesto è approdato il Regolamento Regionale sull'eolico che, evidenzia la LIPU, non è nulla di veramente severo e, anzi, pur dopo anni di aggressioni territoriali inarginate, pone serie preoccupazioni in ordine ad aspetti urbanistici, alla trasparenza e alle garanzie di tutela ambientale, per altro ancora senza alcun obbligo di V.I.A.. Tra queste minime garanzie vi è l'esclusione dell’eolico da Aree protette, SIC (Siti di importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciale)… pur senza una fascia di rispetto degna di questo nome depotenziando cosi tali vincoli (cosi come per i siti archeologici o storici o paesaggistici). Una frazione di territorio, ultima testimonianza della ruralità, del suo paesaggio e di quello che rimane della sua fauna selvatica, in molti casi specie rare e minacciate a livello globale. …..DOPO aver degrado i valori di molte aree strategiche con impianti gravemente autorizzati negli anni, assoggettando migliaia di ettari, con la scomparsa di uccelli rapaci…. .....DOPO aver costretto all'aborto la gestazione dei Parchi regionali prossimi alla nascita in Capitanata per rimpiazzarli con una moltitudine di “parchi” eolici, termine abusato per mitigare null’altro che centrali eoliche industriali, in sfregio all’etica e agli interessi autentici della collettività… ......DOPO la mancanza di tutela di ambiti di importanza internazionale per l’avifauna come le IBA (Important Birds Areas), giuridicamente equiparate dalla Unione Europea alle ZPS, con il rischio sempre più concreto di una vertenza e relativa procedura di infrazione della Comunità Europea..... …. Le società eoliche sferrano l'assalto dell'ultimo angolo di territorio per farlo "fruttare" con piantagioni di torri eoliche, ancora più mastodontiche, fino a 140 m di altezza. Una sagra finanziaria, un fiume di milioni e milioni di euro, altro che “imprenditoria”. Ed ecco una moltitudine di progetti irricevibili ma non solo ! Alcune imprese, assaltano direttamente il Regolamento eolico regionale con ricorsi al TAR perchè anche l'ultimo stadio di questo disegno scellerato possa compiersi. Rimuovere l'ultimo ostacolo per dilagare nelle residue Aree Protette e siti Natura 2000 (SIC, ZPS), e garantirsi cosi non solo licenza di assediare ma anche di irruzione all’interno degli avamposti di Natura e di Paesaggi. Un tentativo inqualificabile per scardinare i pur esigui paletti di tutela ambientale a cui la LIPU dice N O , accogliendo l’appello della Regione e sostenendo inoppugnabili ragioni ! Alla Regione Puglia la LIPU chiede di ridimensionare la “disponibilità” nei confronti di un fenomeno che si è mostrato con tutta la virulenza, ieri fin troppo prevedibile, oggi ingestibile. Si faccia del Piano Energetico Ambientale Regionale in dirittura di arrivo la vera svolta nella pianificazione dell’energia eolica, ponendo un limite serio al dilagare inarrestabile di piantagioni di torri eoliche industriali. Perché almeno le identità irripetibili delle aree più conservate del territorio (paesaggi, agricoltura di qualità, biodiversità, aree archeologiche, centri storici, …. ) rappresentano l’ENERGIA perenne per il motore della Puglia e della Nazione, e pertanto NON NEGOZIABILI ai diktat delle imprese energetiche. Sulle prossime sentenze del TAR Puglia la LIPU auspica serenamente la massima coerenza e ragionevolezza: lo sfondamento giuridico dell’eolico in tale ambito cancellerebbe per sempre valori irrinunciabili della Puglia. A TUTTA la Politica, la LIPU chiede di riappropriarsi del ruolo che le compete, quello del buon governo della cosa pubblica, nella consapevolezza di dover incrinare schemi che hanno imposto alla politica il ruolo di battistrada di scelte già compiute dal potere economico. Ai massimi organi di Governo dello Stato- Ministero dell'Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico - la LIPU chiede un intervento ormai improcrastinabile . L’alternativa irresponsabile, a fronte di incentivi finanziari sproporzionati e alla carenza di regole, sarà quella di assistere ad una ulteriore e irreversibile devastazione in Puglia come nel resto del Paese. L I P U - Coordinamento Regionale della Puglia – 28.12.2006Eolico. seminari a porte chiuse, solo per i sindaci: le critiche della LIPU
“Gestire la risorsa eolica per il territorio”, un seminario di formazione gratuito A PORTE CHIUSE organizzato dall’Istituto Nomisma lunedì 6, presso il palazzo Amgas in Foggia, rigorosamente riservato ad Amministratori locali, allo scopo di comprendere i “reali” impatti sull’ambiente e sul paesaggio, i rischi e le prospettive dopo il Regolamento eolico regionale e in vista del PEAR, la bontà dei progetti rispetto alla giungla di offerte delle aziende… con tanto di relazioni di istituti bancari e di esponenti di società eoliche. E quindi A PORTE CHIUSE si discuterà in realtà di come fare soldi con l’eolico, demandando la soluzione degli impatti alle …. stesse società (!) in un perfetto CONFLITTO DI INTERESSI ormai gravemente consolidato sull’argomento. Questo accade in uno scenario, la Capitanata, che ha perso già migliaia di ettari devastati dall’ingordigia “eco-compatibile” dell’eolico industriale sovvertendo ogni ordine urbanistico. Eolico industriale che, ancor più gravemente e silenziosamente, si appresta a divorare ulteriori migliaia di ettari e ogni angolo di ruralità con centinaia e centinaia di torri eoliche industriali grazie alla farsa di pareri ambientali positivi già emessi dagli uffici regionali senza contare tante altre valutazioni in dirittura d’arrivo. Uno scenario fin troppo silenzioso che ha visto soccombere miseramente la politica, con l’imposizione e l’addomesticamento delle regole (PRIE docet) e l’aggiramento illegittimo delle norme. Uno scenario dove faccendieri senza scrupoli si aggirano nelle campagne per strappare contratti di concessione, generando timore negli agricoltori con lo spauracchio degli espropri e proponendo un piatto di lenticchie rispetto all’affarone (milioni e milioni di euro). Dov’è la politica? Dove le istituzioni? E’ proprio vero: quando arriva la speculazione indotta dagli affari della ”torta” eolica la Politica vacilla ed esce rovinosamente dalla scena mentre la democrazia partecipata abdica in favore dei giochi economici. Rimane solo la “copertina” patrocinante del Assessorato Regionale all’Ecologia e di quella del Comune di Foggia. Quest’ultimo, forse, dovrebbe (pre)occuparsi non solo di patrocinare eventi opinabili come questo ma anche di aprire il confronto sulle due centrali eoliche industriali (e non solo) progettate nel capoluogo Dauno e su cui permane da tempo un alone di black-out informativo. Almeno fino a quando saranno riservatamente approvate in consiglio comunale. Ma si può stare tranquilli, ironizza la LIPU: l’iniziativa si realizza nell’ambito di “energETICAmente”, settimana dell’educazione all’energia sostenibile. ALLA FACCIA DELL’ETICA ! Foggia, 05 nov 2006 LIPU - Sezione Prov.le Foggia