Archivi tag: gallina prataiola
CASO STEPPE PEDEGARGANICHE:
AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA LIPU “SALVIAMOGLI LE PENNE, SALVIAMOCI LE PENNE”
PER LA TUTELA DELLE SPECIE DI UCCELLI A RISCHIO DI ESTINZIONE Dal 30 novembre al 6 dicembre si può donare un euro con un SMS al numero 48.588 (due euro da rete fissa Telecom Italia)
Prende il via la nuova campagna della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) “Salviamogli le penne, salviamoci le penne” per salvare le specie di uccelli a rischio di estinzione, indicatori di un ambiente malato che minaccia anche la nostra salute. Sono 44 le specie che secondo un recente studio della LIPU hanno urgente necessità di una tutela, pena il rischio di un grave declino o addirittura dell’estinzione, a causa dei cambiamenti climatici, della distruzione dell’habitat, dalla pesca industriale e dall’uso di prodotti chimici in agricoltura. In pratica, delle 88 specie che nidificano in Italia, e che sono particolarmente protette dalle direttive comunitarie, una su due soffre di un cattivo stato di conservazione. La nuova campagna della LIPU, nell’immediato futuro, si concentrerà su cinque specie (Capovaccaio, Tarabuso, Pernice bianca, Berta maggiore, Gallina prataiola), alcune delle quali si trovano in pericolo di estinzione, mentre per altre il cattivo stato di salute dell’ambiente le minaccia da vicino.
L’SMS DAL 30 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRE - Per sostenere la campagna “Salviamogli le penne, salviamoci le penne”, dal 30 novembre al 6 dicembre 2009 si potrà donare un euro con l’invio di un sms al numero 48588 da telefonino personale TIM, Vodafone, Wind e 3 oppure donare 2 euro con una chiamata allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia.
LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA - La nota agenzia di Pubblicità Ogilvy and Mather di Milano ha realizzato, a titolo completamente gratuito, la nuova Campagna Pubblicitaria “Salviamogli le penne, salviamoci le penne” per salvare l’ambiente e noi stessi, che è stata declinata in: spot televisivo, radiofonico, campagna stampa e web che verrà promossa sui media nelle prossime settimane, e in particolare in quella in cui sarà attivo il numero solidale.
STEPPE PEDEGARGANICHE, VERSO LA CONDANNA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA.
STEPPE PEDEGARGANICHE: LIPU CRITICA L’ACCORDO TRA COMUNE DI MANFREDONIA E REGIONE PUGLIA PER RISOLVERE LA PROCEDURA D’INFRAZIONE APERTA NEL 2004 DALL’UE
“LE MISURE DI COMPENSAZIONE NON BASTERANNO A RISOLVERE LA PROCEDURA D’INFRAZIONE SE NON VERRA’ FERMATA LA DISTRUZIONE DELL’HABITAT”
“Le misure di compensazione non basteranno a risolvere la procedura d’infrazione se le istituzioni non fermeranno la distruzione dell’habitat tutelato dall’Unione Europea”. La LIPU-BirdLife Italia critica il protocollo d’intesa firmato oggi dalla Regione Puglia e dal Comune di Manfredonia che prevede la compensazione tra i 400 ettari di Zona di Protezione Speciale (ZPS) trasformata dalle attività produttive del Patto d’area di Manfredonia e un’area di 500 ettari a Sud del Lago Salso, con l’intento di risolvere la procedura d’infrazione aperta dalla Commissione Europea nel 2004 in seguito al ricorso LIPU del 2001 per la distruzione delle steppe pugliesi tra Foggia e Manfredonia. La procedura d’infrazione, l’anno scorso, ha visto la condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia a causa delle continue violazioni alla Zona di protezione Speciale costituita dalle aree substeppiche più vaste della Puglia e dove vivono specie di uccelli rare quali la Gallina prataiola, l’Occhione, la Calandra, il Capovaccaio, l’Averla capirossa, la Monachella, il Calandro e la Calandrella. L’industrializzazione dell’area ha inoltre causato la distruzione di 400 ettari di specie vegetali importanti e imposto imponenti “spietramenti”, causa, appunto, della distruzione irreversibile dell’habitat steppico. Quasi un terzo dell’area infine, ossia 7mila su 30mila ettari di ZPS, è stato occupato da attività produttive, che hanno determinato la distruzione del 90% delle aree più pregiate dal punto di vista naturalistico. <<Nel metodo, questo protocollo d’intesa - dichiara Claudio Celada, Direttore Area Conservazione LIPU – difetta della mancanza di dialogo tra società civile e istituzioni. Nei contenuti, ci auguriamo che venga seguito un metodo scientifico per la definizione delle misure di compensazione che, secondo noi, deve prevedere un monitoraggio delle specie di uccelli presenti ad oggi nell’area e la comprensione in profondità dei processi ecologici chiave che hanno effetti diretti su queste specie e sull’habitat. Ma non solo: si deve adottare, con tempi e modi ben definiti, dei provvedimenti in grado di riportare le popolazioni di queste specie nelle stesse condizioni che precedevano l’insediamento industriale>>.<<Inoltre – prosegue Celada – è necessario mettere a punto un sistema di valutazione per misurare il successo, ed eventualmente i potenziali effetti negativi, delle misure proposte, attraverso monitoraggi continui e seri>>. Sul ruolo del Ministero dell’Ambiente, la LIPU auspica che venga giocato <<un ruolo di primo piano nella valutazione a monte del progetto, in modo da evitare che la Commissione europea arrivi a bocciare le misure adottate>>. <<Vigileremo affinché le misure proposte – conclude Celada – siano effettivamente quelle corrette dal punto di vista scientifico e rilevanti per le specie danneggiate, soprattutto considerato l’enorme rilevanza del sito in questione>>. 5 luglio 2006 Ufficio stampa LIPU-BirdLife Italia