Prove tecniche di devastazione, danneggiati i pascoli dell’area !
Energas e Comune si incontrano: dalla società chiacchiere, dal Comune si aspettano atti concreti. Associazioni chiedono “Inchiesta Pubblica” sulla VIA e incontro al Parco del Gargano. Nei giorni scorsi è stato reso noto un incontro tra Amministrazione Comunale di Manfredonia e Energas Spa circa il “progetto-bubbone” del deposito industriale di GPL. Ne è emersa la contrarietà del nuovo governo cittadino, con un cambio di rotta rispetto allo sconcertante immobilismo della precedente amministrazione. Ma nel frattempo emerge un episodio molto grave: a fine luglio attivisti LIPU hanno constatato l’aratura sistematica della zona di progetto, con la distruzione dei prati aridi ivi presenti, cancellando preziose nidificazioni in atto e sottraendo notevoli risorse alimentari per altre specie protette. Tutto in barba a Regolamenti Regionali. La LIPU ha presentato una articolata denuncia al Corpo Forestale dello Stato. Associazioni ma anche Consiglieri, Partiti, parlamentari…. Nessuno vuole Energas. Come i cittadini, che continuano a firmare il proprio NO nella petizione promossa dal Coordinamento di Associazioni. Il Comune avrebbe sposato cosi le tante voci contrarie (a cominciare dal Coordinamento Cittadino di cui è parte la LIPU) che da un anno e mezzo incalzavano il silenzioso Sindaco Riccardi, a capo della vecchia (e nuova) amministrazione. Tuttavia i termini di tale incontro non sono chiari e la LIPU ne ha chiesto il verbale in nome di una trasparenza che sulla questione tarda ad arrivare. Il comune di Manfredonia ha già perso troppo tempo! Alle recenti affermazioni di contrarietà devono fare seguito atti concreti nei confronti dei procedimenti autorizzativi ! A fronte della notifica oltre un anno e mezzo fa sull’avvio del procedimento di VIA a cura del Ministero Ambiente, il Comune è rimasto silente malgrado le sollecitazioni della società civile. Si rischia seriamente che la VIA si concluda senza alcuna determinazione del Comune ! Lo stesso dicasi per il procedimento autorizzativo che sta per avviarsi al Ministero allo Sviluppo Economico. “Il Comune – evidenzia Cripezzi della LIPU – in autotutela può ancora affermare e motivare un netto NO, sia nell’ambito del procedimento di VIA, per l’importanza ambientale dell’area e le diverse prospettive di indirizzo che dovrebbe avere, e sia nell’ambito della procedura al MISE dove è necessario ciò che la LIPU predicava senza ascolto già a margine della condanna comunitaria per il danneggiamento della ZPS: riportare da industriale ad agricola la cosiddetta insula DI49”. Ancor più oggi nello spirito del Piano Paesaggistico Regionale. “Siamo stufi delle chiacchiere di Energas osannate dall’ing. Marino – continuano alla LIPU – , con il progetto sarebbero consumati quasi 20 ettari di prezioso territorio e una più enorme estensione del circondario ne verrebbe frammentata con effetti inaccettabili per biodiversità, paesaggio e urbanistica, in spregio alle più avanzate logiche di concezione di questo bene inalienabile. Per la collettività nessun vantaggio concreto e durevole, solo danni e rischi esponenziali. Né si intravede alcuna coerenza con una seria pianificazione energetica. L’unico vantaggio– taglia corto Cripezzi – sarebbe la crescita di contanti nelle tasche di Energas”. Anche per questo sono inqualificabili le posizioni di Energas che, per rivendicare il rapido rilascio della VIA, interpreta minacciosamente l’art. 41 della Costituzione richiamando che “L'iniziativa economica privata è libera”. Ma è un’appropriazione indebita della Costituzione, di cui si omette allo stesso articolo che tale iniziativa “…non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. E che all’art.42, precisa che La proprietà privata è riconosciuta e garantita ….. allo scopo di assicurarne la funzione sociale …..., con buona pace delle pretestuose aspettative di Energas. Intanto LIPU e Coordinamento Cittadino hanno chiesto al Ministero dell’Ambiente la indizione urgente di una “Inchiesta Pubblica” sul procedimento di VIA, mentre al Presidente e al Direttore del Parco del Gargano un incontro urgente sul parere in capo a tale Ente circa la Valutazione di Incidenza. Foggia, 6.8.15 LIPU - sezione prov.le FoggiaArchivi tag: deposito gpl
Mega impianto Energas-Q8 in ZPS a Manfredonia
LIPU: degrado territoriale a scapito di interessi collettivi.
E dopo la UE scrive a Parco del Gargano e Regione Puglia. Comune ancora assente.
Sulla vertenza Energas-Q8 la LIPU ribadisce netta opposizione al mastodontico progetto: una iniziativa industriale che comprometterebbe, direttamente e indirettamente, un’enorme area della Zona di Protezione Speciale, per di più sul confine di quel Parco Nazionale del Gargano, a suo tempo individuato con confini speculativi (ora è più chiaro perché). La colonizzazione territoriale e “mentale” di Energas è inaccettabile – afferma Enzo Cripezzi, esponente della LIPU -, stiamo assistendo a una carovana di bugie e di omertà mediatiche tipiche di queste situazioni in cui prevale la pretesa di un potere economico a esclusivo vantaggio di pochissimi soggetti ma con la sottrazione di valori territoriali a scapito della collettività.”. Nell’ambito del procedimento di VIA, cui la LIPU aveva prodotto controdeduzioni, il Ministero Ambiente sembra piegarsi all’aggressività di Energas, complice anche la latitanza delle istituzioni locali sebbene sollecitate dalla società civile. Istituzioni, paradossalmente (e utilmente), non coinvolte dal Ministero nella predetta procedura di VIA. Quella di Energas è una storia di procedimenti e ricorsi, di un perimetro del Parco condizionato, di interpretazioni farlocche sul valore ambientale delle aree interessate e di strumentalizzazioni sulla chiusura della procedura di infrazione comunitaria (innescata dalla LIPU, proprio per la distruzione cagionata dalla industrializzazione fuorilegge del contratto d’area di Manfredonia nella ZPS), fino alla condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia europea. Condanna che fu insabbiata con cosidette “compensazioni” ambientali, senza che però arginassero le fameliche mire industrialiste sulla ZPS. Energas ne è l’esempio sfacciato, interpretandole a suo uso e consumo, come se le compensazioni fossero omnicomprensive di ulteriori saccheggi, in stile “chell che è stato e stato scordammece o’passato…”. Un atteggiamento intollerabile che la LIPU sta stigmatizzando nei confronti della stessa Commissione a Bruxelles. La LIPU ha anche trasmesso una nota all’Ente Parco Nazionale del Gargano e agli organi politici e amministrativi della Regione Puglia affinché assumano le determinazioni del caso, anche alla luce della condanna comunitaria che la LIPU sta “risvegliando” alla Commissione Europea, e che si costituiscano in ricorso al Tribunale Amministrativo per scongiurare la distruzione di questo pezzo di territorio. Come si posizioneranno Parco e Regione ? Appare quindi stucchevole la querelle apparsa sulla stampa, a cominciare dalla presunta legittimità dei procedimenti sbandierata da Energas: comunità locali ed Enti interessati non sono stati coinvolti e, guarda caso, la pubblicazione dei documenti di VIA sul sito Ministeriale è stata gravemente tardiva, quindi fuorilegge, rispetto all’avviso di deposito del progetto formulato da Energas. E’ solo uno degli elementi che potrebbero rientrare in una denuncia di carattere penale per il mancato rispetto delle norme procedurali. Ma alla LIPU auspicano anche un miracolo. Che politici e parlamentari di Capitanata con responsabilità di governo escano allo scoperto e che il Comune di Manfredonia batta un colpo: nulla si sa del suo operato mentre Energas sostiene di aver “riscontrato un rinnovato interesse a livello locale” (!!!). “Sindaco Riccardi aspettiamo un suo contributo, concreto e fattivo, ora, prima che i giochi siano fatti. Ci permettiamo di segnalare - concludono dalla Associazione ambientalista - che questo mega impianto ricade sul SUO territorio!”. Chiedere è lecito, rispondere è cortesia…. Foggia, 10.03.15 LIPU prov.le Foggia