Da Anev attacchi intollerabili. LIPU alla RAI: solidarietà alla fiction, basta 20 anni di omertà mediatica.
Nell’ultima puntata (13 ottobre) della serie TV su Rai1 “Imma Tataranni – Sostituto procuratore” (disponibile su RaiPlay ), è riportato magistralmente in chiave romanzata e sintetica (4 minuti – link) un frammento realistico dei caratteri invasivi dell’eolico, emblematico dell’agonia paesaggistico territoriale, dell’ingiustizia e dell’inquinamento morale con cui questa tecnologia colpisce vaste aree del Mezzogiorno. Modalità aggressive e senza concertazione sociale degli insediamenti eolici, rumore assordante per quanti lavorano o addirittura sono costretti a viverci in prossimità, bellezza del territorio rurale trasformato in una “via crucis”, uccelli colpiti dai rotori eolici…. sono stati il dialogo descrittivo degli attori. Un passaggio di verità più unico che raro sullo schermo TV, considerando 20 anni di omertà dei grandi media e del servizio pubblico RAI sullo scempio del Sud, con un qualunquismo imperante nei talk nazionali, estromettendo dalla parola chi è costretto ad ospitare questi impianti. Un contesto falsificato in nome della “energia pulita” usata (a torto) come ricatto per imporre centinaia e centinaia di questi impianti industriali, con annessi sbancamenti, elettrodotti, stazioni elettriche. Sconcertante, quindi, la reazione scomposta dell’Anev (l’Associazione degli industriali del vento) che, per una volta (!), ha visto minato il condizionamento mediatico che esercita e ha attaccato la serie televisiva RAI sciorinando ipocrisie a sostegno dell’eolico, addirittura con la pretesa minacciosa di “… provvedimenti in modo tale da riparare a quanto trasmesso”. Una richiesta di censura intollerabile! Altro che le bufale dell’Anev! Non c’è che l’imbarazzo della scelta per constatare di progetti eolici, massivamente autorizzati e in autorizzazione a danno delle comunità rurali, con procedimenti privi delle più elementari attenzioni in materia di tutela territoriale e della biodiversità, o con piani paesaggistici, cosi come pianificazione di “Aree non idonee”, tenuti in ostaggio. E questa NON E’ FICTION ! Quella dell’ANEV è un’offesa per una situazione inqualificabile che dilaga in tutto il Sud grazie a una iper deregulation regalata dalla mala politica, è la reazione di chi ha le mani nella marmellata e difende un business lucrosissimo (tra sussidi ed extra profitti) irrispettoso di una crisi economica senza precedenti. Per di più con la maschera da “salvatori del mondo”, a dispetto di una analisi energetica sull’eolico che in Italia è impietosa: gli 11.000 MW di capacità eolica contribuiscono per circa l’1,5% di tutto il fabbisogno energetico complessivo della Nazione (elettrico, termico, trasporti, ecc). E di scarsa qualità poiché intermittente, con costi aggiuntivi per compensarne la produzione aleatoria. “Esprimiamo gratitudine per i 4 minuti che hanno interpretato la realtà e il diffuso risentimento delle popolazioni meridionali sull’eolico – dichiara Enzo Cripezzi, referente LIPU per Puglia e Basilicata -, nonché piena solidarietà a regia, sceneggiatori e interpreti della fiction di Imma Tataranni per il deprecabile attacco dell’ANEV”. “Anche noi – concludono alla LIPU - per ragioni opposte all’ANEV, chiediamo un riscontro urgente ai vertici RAI e alla prossima Commissione parlamentare di Vigilanza della TV pubblica : paradossalmente quella tratteggiata nella fiction è stata solo una goccia di verità, troppo poco nell’irrispettoso mare di narrazione fiabesca sull’eolico, con le conseguenze che oggi presentano il conto”. Foggia, 18.10.22 LIPU odv – coord Puglia e BasilicataArchivi categoria: Eolico/Fv
Giornata del Paesaggio. Giornata della vergogna!
[caption id="attachment_3029" align="alignright" width="300"] eolico e fv da webgis Puglia - incompleto e non aggiornato[/caption]
Dal Governo ancora imposizione di grandi centrali eoliche sulla Puglia martoriata. AAA Regione cercasi!
14 marzo: Giornata Nazionale del Paesaggio. Evento celebrativo promosso dal Ministero della Cultura per uno dei valori costituzionali fondativi della Nazione italiana. Mai come quest’anno una giornata cosi importante quanto grondante di ipocrisia, soprattutto per il Mezzogiorno.
Proprio qualche giorno fa il Governo ha scandalosamente esercitato l’ennesima imposizione autoritaria per ulteriori, grandi centrali eoliche sui territori già devastati, nel tentativo di curare la crisi energetica con l’effetto PLACEBO.
In 3 mesi il Governo esaspera all’inverosimile e senza uno straccio di attenzione l’aggressione degli impianti rinnovabili nel Mezzogiorno con 14 ulteriori impianti eolici (1) e in particolare in Puglia dove ne ricadono 8, tutti nella martoriata Capitanata. Aggiungendo cosi, al colabrodo di impianti realizzati e già autorizzati da parte di Regione e Province (quindi prossimi alla realizzazione!), queste nuove centrali eoliche di competenza del MITE. Progetti pessimi, che avrebbero dovuto essere respinti alla luce dei pareri conseguiti nella procedura di VIA ma che vengono rimessi alla decisione del Governo che autorizza d’imperio.
“Nella giornata nazionale del Paesaggio, la Regione Puglia – chiede Cripezzi, della LIPU regionale - prenda atto che esiste un Piano Paesaggistico Territoriale Regionale brutalmente calpestato, esca dall’immobilismo e dalla mancanza di azione di governo sulla tutela del territorio, la smetta di fare spallucce condannando la Puglia e la Capitanata al ruolo di giocattolo speculativo delle società eoliche e fotovoltaiche, dimostri capacità di azione e la smetta di appiattirsi sulle tesi dell’altro ambientalismo, quello spregiudicato del SI a tutto, in nome della parola magica “rinnovabile”! ”.
La Giunta Emiliano intraprenda il ricorso al TAR sulle autorizzazioni governative espresse per tutte le 8 centrali eoliche imposte in Capitanata!
E poi irrobustisca le tutele contenute nel Regolamento Regionale di settore e assorbite nel PPTR. Questa facoltà non è ancora stata abrogata dalle aggressive norme nazionali.
E il Consiglio Regionale pugliese, invece, cancelli le irresponsabili norme regionali deregolamentari che hanno permesso la degenerata proliferazione di impianti.
“Se c’è, la Regione batta un colpo. Ad oggi non abbiamo mai avuto il piacere di un riscontro alle nostre comunicazioni in merito”, concludono alla LIPU.
14.3.2022 LIPU OdV – coord della Puglia
(1) Centrali eoliche autorizzate dal Consiglio dei Ministri, Governo Draghi
Seduta del 10 Marzo 2022
impianto eolico nel comune di Castelluccio dei Sauri (FG) – 43,2 MW;
impianto eolico "Salice-La Paduletta", nei comuni di Cerignola e Orta Nuova (FG) – 58,5 MW;
impianto eolico nel comune di Sant'Agata di Puglia (FG) – 39,6 MW;
impianto eolico "Montaratro", nel comune di Troia (FG) – 121,9 MW; (NDR che ha GIA' 213 MW di eolico oltre ai più estesi impianti fotovoltaici d'Europa!)
potenziamento impianto eolico “Nulvi Ploaghe” (SS) – 121,5 MW;
impianto eolico "Corona Prima", nel comune di Tricarico (MT) – 33 MW.
Seduta 18 febbraio 2022
impianto eolico nel comune di Melfi (PZ), loc. Monte Cervaro – 34 MW;
impianto eolico "Serra Giannina", nei comuni di Genzano di Lucania e Banzi (PZ) – 31,5 MW.
Seduta 3 dicembre 2021
impianto eolico Cerignola Veneta Nord (FG), 50,4 MW
impianto eolico Cerignola Veneta Sud (FG), 79,80 MW
impianto eolico Orta Nova (FG), Lampino Wind srl 79,80 MW
impianto eolico Ascoli Satriano (FG), Wind Energy 43,20 MW
impianto eolico Banzi, "La Regina" (PZ), EDP Renewables 33,6 MW
impianto eolico Montemilone, Venosa, ecc (PZ), "Milonia" 60 MW
Rinnovabili. Ecco l’ “Elenco della Vergogna” nascosto alle comunità.
LIPU: Puglia prostituita tra prepotenze di Governo e ipocrisie di Regione e Province.
Con le falsità di certi media e della politica, stanno cancellando la Puglia dalle carte geografiche! “Come previsto – ricorda Enzo Cripezzi della LIPU pugliese – l’irresponsabile mancanza di iniziativa politica, soprattutto regionale, se non di deprecabile complicità, continua a spianare la strada alla speculazione territoriale, perfino con imposizioni autoritarie del Governo come quella del 3 dicembre scorso.”. Interessi per CENTINAIA di milioni di euro (ANNUI e NOSTRI !) si muovono silenziosamente a braccetto con CENTINAIA di nuovi procedimenti autorizzativi. Per di più, nell’oscurità degli uffici, senza alcuna concertazione o consapevolezza delle comunità locali. E’ la sintesi dell’ “ELENCO della VERGOGNA”, mai reso pubblico : una VALANGA dioltre 400 PROGETTI in ATTESA di AUTORIZZAZIONE presso le Province (delegate alle valutazioni dalla Regione), definita 2 mesi fa da dirigenti provinciali e regionali in audizione alla Commissione Regionale Bilancio presieduta dal consigliere FABIANO AMATI. Che, paradossalmente, ha pure invocato deregolamentazioni per favorire tali progetti, nella più totale ipocrisia. “Lo divulghiamo noi – denunciano alla LIPU - visto che Regione e Province non hanno uno straccio di sensibilità. Altri grattacieli eolici alti 250m e migliaia di ettari di fotovoltaico al suoloche stanno per estinguere quel che rimane della celebrata ruralità Pugliese. Ancor più aberrante, ben il 60% di queste nuove istanze è concentrato nel Foggiano dove solo il fotovoltaico occuperà ULTERIORI 15.000 ETTARI!” Un primato da PROVINCIA degli ORRORI,già stuprata da quasi 1500 torri eoliche e centinaia su centinaia di ettari di fotovoltaico e, come Ente territoriale, accondiscendente ad accogliere nuove istanze. I vari Amati non si accorgono (!) del morbillo di migliaia di impianti eolici e fotovoltaici che hanno GIA’ VILIPESO da anni la Puglia e il suo PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale)?!? Basterebbe guardare in giro. O la mappa su webgis regionale degli impianti realizzati, pur incompleta e non aggiornata da anni. A questi si aggiunge il fiume occulto di impianti AUTORIZZATI da queste Province, in primis quella di Foggia. Quindi NON VISIBILI MA PROSSIMI AD ESSERE REALIZZATI. MA… a questo colabrodo (impianti realizzati + autorizzati e in attesa di realizzazione localmente) SI AGGIUNGONO PROGETTI EOLICI OLTRE la SOGLIA dei 30 MW, quindi in iter di VIA ministeriale. Anche qui, PROGETTI PESSIMI e CARENTI …. approvati con gli “AIUTINI” (in spregio ai valori faunistici, ambientali e paesaggistici), per candida ammissione dello stesso dr. Atelli, Presidente della Commissione VIA nazionale (Sole24ore, 19.02.21) ! Di questi progetti nazionali, OLTRE 40 sono fermi a causa di pareri divergenti nella VIA nazionale da parte degli enti coinvolti. Ma dove ricadono questi progetti? In gran parte in PUGLIA e in particolare … ancora in CAPITANATA ! E tra le lagne pro rinnovabili il Ministro Cingolani STA PORTANDO IN CONSIGLIO dei MINISTRI per imporre umilianti APPROVAZIONI per DECRETO. Ancora ! L’ULTIMO, VERGOGNOSO INSULTO il 3 DICEMBRE scorso: ALTRE 4 MEGA CENTRALI EOLICHE per oltre 250 MW! Tutte nella Daunia (Cerignola, Ascoli S., Ortanova e Stornara). E quasi 100 MW nel potentino, già crocifisso come in Puglia. Il solito copione delle procedure ministeriali: Soprintendenze e/o uffici VIA regionali (NON i politici) esprimono valutazioni negative, la politica regionale fa propaganda del diniego senza aver mosso un dito, poi il Ministero Ambiente porta i pareri divergenti in CdM. Che impone le autorizzazioni. E la Regione? MUTA ! Infine, grazie a nuove deregolamentazioni e incentivi del Governo,le società del FOTOVOLTAICO hanno presentato a VIA nazionale (competente da qualche mese per impianti oltre 10 MW) quasi un centinaio di istanze su aree rurali, 52 NUOVI PROGETTIsolo in Puglia, di cui 28 ancora NEL FOGGIANO : ALTRI 1150 MW e 1800 ETTARI. Ma anche il Salento (il Brindisino in particolare) sarà massacrato. Nel barese, Spinazzola avrà uno schiaffo con oltre 200 ettari. Per non parlare della PROLIFERAZIONE di cosiddetti“mini” impianti (eolici e fotovoltaici) di sola concessione comunale, che “mini” NON LO SONO affatto! “Ribadiamo il nostro BASTA! SMETTETELA di seppellire l’identità dei luoghi ! MITE, Regione e Provincia DIANO CONTO di questa deriva intollerabile , RISPONDANO alla nostra richiesta di CONFERENZA PUBBLICA con i portatori di interessi collettivi – conclude Cripezzi - e Regione Puglia onori una buona volta il ruolo di Ente deputato al governo del territorio e, almeno, ricorra contro le ultime aggressioni!”. Intanto, dopo 230 MLD di sussidi, gli attuali 33.000 MW di eolico e fotovoltaico installati (quasi tutti nel Mezzogiorno) contribuiscono con un 3,5% sui consumi energetici totali del Paese (elettrico, trasporti, termico). Quanto basta per una riflessione! LIPU Puglia, 07.12.2021Mega Eolico: la Provincia di Foggia continua ad approvare progetti insostenibili.
Consorzio ProOfanto, Italia Nostra e LIPU: “Nostre deduzioni ignorate. Regione intervenga, una buona volta!”
Da tempo la Capitanata sta vergognosamente soccombendo sotto l’aggressione spregiudicata di società eoliche. Queste hanno ben intuito il ventre molle della Provincia di Foggia, improvvidamente delegata oltre 10 anni fa dalla Regione Puglia alla valutazione ambientale di progetti fino a 30 MW di potenza. Il settore Ambiente della Provincia non esita ad approvare uno dei peggiori impianti di sempre, con il consueto copione della riduzione delle macchine, poi compensate dal raddoppio della potenza. L’ennesimo caso è un progetto della Daunia Work (Srl nata dal gruppo della Margherita srl, società che ha spadroneggiato da sempre in Capitanata con mega eolico e fotovoltaico): 4 torri eoliche da 185 m di altezza e quasi 4 MW l’una, sulle colline che dominano l’Ofanto e l’invaso di Capacciotti, al confine tra Ascoli Satriano e Cerignola, a ridosso del Parco regionale dell’Ofanto e del Sito di Importanza Comunitaria “valle d’Ofanto”. Un impatto paesaggistico e territoriale intollerabile, in continuità con altre macchine che la Provincia aveva autorizzato alla stessa Margherita srl (con un altro parere, ad avviso degli ambientalisti, censurabile), aggravando un effetto cumulativo che la stessa Provincia incredibilmente ha omesso di considerare, in spregio ai valori del PPTR, rinnegando i valori paesaggistici dello stesso PTCP – Piano Territoriale Coordinamento Provinciale - e in palese distonia con il Contratto di fiume Ofanto/Ente Parco/Prov. BAT che persegue la tutela, la valorizzazione territoriale e la mobilità dolce nelle medesime aree. Come se non bastasse, senza applicare la Valutazione di Incidenza ! Sebbene il procedimento fosse già avviato, LIPU, Italia Nostra e Consorzio ProOfanto hanno a più riprese evidenziato gravi carenze, omissioni, irregolarità del progetto, incredibilmente avallate dal Comitato VIA e dal Settore Ambiente che lo sovrintende. Studi privi di rigore scientifico hanno sminuito l’effetto detrattore a carico del Parco Regionale dell’Ofanto, gli effetti su Nibbio reale, Nibbio bruno, Lanario, Grillaio, Biancone, Albanella minore ed altre specie minacciate, l’impatto paesaggistico pesantissimo e cumulativo sul territorio circostante, sui tratturi e masserie storiche, sul complesso monumentale di Torre Alemanna, sul lago Capacciotti, sulla valle dell’Ofanto e ovviamente sul confinante territorio lucano (inesistente secondo la Provincia!), dove, paradossalmente, la Regione Basilicata ha invece adottato un vincolo per fermare questi impianti a tutela dell’Ager venusinus. Malgrado le oltre 40 pagine di deduzioni puntualissime e incontrovertibili di LIPU, Italia Nostra e Consorzio ProOfanto, la peggiore Provincia d’Italia non fa altro che favorire i signori dell’eolico. E cosi, e solo dopo richieste della Regione, il dirigente del settore Ambiente dr. D’Attoli e i membri del Comitato VIA hanno formalmente dovuto richiamare le osservazioni dalle citate Associazioni, ma senza esprimere alcuna analisi; 3 righe, soltanto (!), per confermare semplicemente il parere ambientale positivo a favore della società. Insomma, uno sforzo “titanico” e una gestione “esemplare” del territorio ! Su prescrizione della Regione, inoltre, il dirigente D’Attoli, che pretendeva di assolvere con il solo parere di VIA anche alla compatibilità paesaggistica ai sensi del PPTR (!) è stato costretto a valutare in maniera specifica tale aspetto. Purtroppo anche i membri della Commissione Paesaggio provinciale insieme al dirigente D’Attoli, esprimevano ancora un atto favorevole alla società in plateale omissione delle controdeduzioni degli ambientalisti. E ancora, le stesse Associazioni hanno fatto notare anche un parere negativo della Provincia BAT (DD 1233 del 3.11.2017), per di più consolidato da una sentenza TAR (n.40 del 7.1.2021). Questi atti argomentavano proprio con analoghe controdeduzioni un diniego esemplare, in toto e senza riduzioni farlocche, ad un altro progetto eolico sull’opposto versante ofantino sud (Canosa di P.), con 7 macchine di taglia inferiore (1 MW e 100 m di h) e in un’area meno critica. Nemmeno per tale incoerenza la Provincia ha agito. “BASTA superficialità sulla “pelle” del territorio! – affermano Enzo Cripezzi/Lipu, Pina Cutolo/Italia Nostra e Michele Marino/Consorzio ProOfanto – la Provincia di Foggia continua a favorire questi impianti, saturando il territorio. Come è possibile che gli stessi valori e perfino le stesse aree (!), bistrattate dalla Provincia di Foggia, siano invece tutelati con pareri negativi dalla Regione Puglia in altri progetti a VIA nazionale? La politica Regionale – concludono gli ambientalisti - sia parte attiva in questa ed altre vicende poco chiare. Impugni gli atti illegittimi, rimuova la disastrosa delega alle Province, irrobustisca il Regolamento Regionale in materia! E al Presidente della Provincia, Nicola Gatta, chiediamo: per quanto ancora la Capitanata dovrà subire questo modus operandi?”. Foggia, 30.8.2021 Consorzio ProOfanto – Italia Nostra Fg – LIPU FgLa bellezza non deve soccombere
Appello al Governo Italiano
È necessario guardare
[caption id="attachment_3182" align="alignright" width="300"] Daunia rurale - ph Lipu Fg[/caption]
con favorevole attenzione il proposito internazionale di mitigare le emissioni di CO2 nell’atmosfera attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili e non inquinanti di energia. Infatti sarebbe sbagliato sottovalutare il valore di ogni tentativo virtuoso volto a indicare un possibile cammino verso l’uscita dalla crisi climatica che attanaglia il destino degli abitanti del Pianeta. Ciò tuttavia non significa accettare acriticamente che questo scopo venga considerato senza eccezioni come sovradimensionato rispetto ad altre, egualmente inaggirabili, priorità. Purtroppo non è ingiustificato il timore che le priorità culturali, legate alla storia, agli affetti identitari, alla biodiversità, alla consapevole interiorizzazione della bellezza naturale, stiano per essere stritolate dagli ingranaggi del Recovery Plan. Questo grandioso progetto, volto verso un futuro sostenibile, appare oggi condizionato da vecchie soluzioni industrialiste, artatamente riverniciate di verde e sostenute da potenti lobbies, entro le quali spesso si sono infiltrati gli interessi della malavita organizzata.
La strada non può essere questa.
Appare dunque opportuno e necessario ribadire oggi, prima che sia troppo tardi, che le emergenze architettoniche, le testimonianze archeologiche e storiche, i paesaggi identitari, gli ambienti naturali con fauna e flora protette da norme e direttive comunitarie, gli stessi panorami, vanno tutelati e dovranno continuare ad essere tutelati, anche nei loro valori estetici, senza cedere a provvedimenti maldestri e devastanti, giustificati dall’iper-enfatizzazione dell’emergenza. Certo, l’emergenza è reale, ma non può essere usata come lasciapassare per giustificare a priori qualunque manomissione. Se appare inevitabile giungere a compromessi, è necessario pretendere chiaramente che tali compromessi vengano affrontati e risolti su un reale piano di parità tra le diverse esigenze e non, come sembra stia accadendo, riproponendo lo schema del “Superior stabat lupus”.
In particolare, con questo documento intendiamo esprimere il nostro pieno appoggio all’opera meritoria delle Soprintendenze, vere sentinelle sul territorio, al Ministero dal quale dipendono, nonché a quelle associazioni ambientalistiche che – pur favorevoli in linea di principio al ricorso alle rinnovabili – portano avanti da anni la difesa del patrimonio culturale italiano, della biodiversità, delle aree naturali protette, del significato dei paesaggi identitari, ad onta del tenace disinteresse dei media per tali problemi e dell’esplicita diffidenza dello stesso Ministro della Transizione Ecologica.
Le suddette associazioni da tempo avevano avanzato la richiesta dell’istituzione di un tavolo tecnico nazionale, delegato a stabilire dove gli impianti industriali per la produzione di energia dal sole e dal vento possono essere previsti senza arrecare danni ad altri valori, e dove invece non dovranno essere realizzati né ora né in futuro.
Da come il ministro Franceschini e il Governo avranno attenzione per i valori sanciti dall’Articolo 9 della Costituzione dipenderà il destino di buona parte del paesaggio, della biodiversità e della ricchezza culturale dell’Italia. Un sentito plauso va dunque al presidente Sergio Mattarella, il quale proprio in questi giorni ha pubblicamente dichiarato che “gli insulti al paesaggio e alla natura, oltre a rappresentare un affronto all’intelligenza, sono un attacco alla nostra identità”. Non si poteva dire meglio.
Firmano:
Carmine Abate, scrittore, opinionista, romanziere
Maria Giulia Amadasi Guzzo, già ordinario di Epigrafia Semitica, Sapienza Università di Roma
Paolo Berdini, urbanista e saggista
Luisa Bonesio, già ordinario di Estetica e Geofilosofia del Paesaggio, Università di Pavia
Salvatore Bragantini, economista, editorialista, già commissario CONSOB
Duccio Canestrini, docente a contratto di Sociologia e antropologia del Turismo, Università di Pisa
Carlo Spartaco Capogreco, storico, ordinario Università della Calabria
Andrea Carandini, presidente FAI, già ordinario di archeologia classica, Sapienza Università di Roma
Giovanni Carbonara, professore emerito di Restauro architettonico presso Sapienza Università di Roma
Andrea Carlino, ordinario di Storia della Medicina, Università di Ginevra
Gianluigi Ceruti, avvocato, già deputato, estensore della legge 394/91
Paolo Cognetti, scrittore, vincitore del premio Strega 2017
Piero Craveri, storico, già ordinario di storia contemporanea Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
Davide Delfino, archeologo
Vezio De Lucia, architetto, urbanista, Sapienza Università di Roma
Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del Lavoro, Sapienza Università di Roma
Mirella Di Giovine, architetto paesaggista
Donatella Di Pietrantonio, scrittrice, vincitrice del Premio Campiello 2017
Vittorio Emiliani, opinionista, giornalista, Presidente del Comitato per la Bellezza
Giuliana Ericani, museografo, membro del direttivo ICOM
Massimo Frezzotti, già responsabile dell’unità Antartide; presidente comitato glaciologico italiano, ordinario di geologia per la transizione energetica, Università Roma Tre
Simone Gozzano, prorettore vicario Università dell’Aquila, ordinario di Logica e Filosofia della Scienza
Pierluigi Giorgio, regista, attore
Alessandro Gogna, scrittore e guida alpina
Carlo Alberto Graziani, già ordinario di Istituzioni di Diritto privato, Università di Siena
Maria Letizia Gualandi, ordinario di Archeologia, Università di Pisa
Maria Pia Guermandi, archeologa, IBC responsible for cultural heritage European projects
Domenico Iannacone, giornalista RAI
Ferdinando Laghi, presidente internazionale di ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente
Cesare Lasen, già presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, botanico e protezionista
Sandro Lovari, professore senior di Conservation Biology, Università di Siena
Ugo Mattei, ordinario di Diritto Civile, Università di Torino
Laura Marchetti, antropologa culturale, docente di Didattica delle Culture, Università di Foggia
Giovanna Marini, musicista, ricercatrice di canto popolare
Francesco “Pancho” Pardi, già senatore della Repubblica, ordinario di Urbanistica, Università di Firenze
Rita Paris, già Direttore parco archeologico Appia Antica, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna e Storia del territorio e dell’ambiente, Università del Molise
Franco Pedrotti, già presidente Società Botanica Italiana, professore emerito di botanica e ecologia, Università di Camerino
Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione Urbanistica, Politecnico di Milano
Antonio Pinelli, professore emerito di Storia dell’Arte Moderna, Università degli Studi di Firenze
Matteo Righetto, scrittore e romanziere
Francesco Scoppola, architetto, già direttore generale Antichità e Belle Arti del Ministero dei beni e delle attività Culturali e del turismo
Lapo Sestan, professore di Storia della Russia, Università L’Orientale, Napoli
Salvatore Settis, professore emerito, Scuola Normale Superiore di Pisa, storico dell’arte antica
Stefano Sylos Labini, dirigente ENEA
Francesco Tomatis, professore ordinario di Filosofia Teoretica, Università degli studi di Salerno
Chiara Valerio, scrittrice e matematica, conduttrice radio
Giuliano Volpe, ordinario di archeologia del Mediterraneo tardo antico, Università di Foggia, già Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, Mibac
Adesioni raccolte da Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness Italia