Archivi categoria: Aree protette, SIC, ZPS, IBA

Conoscere i siti Natura2000 marini e costieri con la LIPU: Passeggiata Birdwatching a Ippocampo

In occasione del Natura 2000 Day, la giornata europea della Rete Natura 2000 che si celebra il 21 maggio, la Lipu organizza una serie di eventi, tra cui questo, dedicati alla scoperta e alla conoscenza dei siti marini Natura 2000. La Lipu lavora da molti anni all’individuazione delle aree più importanti per gli uccelli marini, le cosiddette IBA, e ne propone la designazione come siti Natura 2000, sia sulla terraferma che in mare. L’evento è promosso nell’ambito del progetto LIFE A-MAR NATURA 2000, di cui la Lipu è partner insieme a: - Federparchi – Europarc Italia, associazione capofila del progetto; - Triton Research, un’organizzazione specializzata in progetti e comunicazione sull’ambiente marino; - Fundaciòn Biodiversidad, una fondazione pubblica del Ministero dell’Ambiente per la Transizione Ecologica e la Sfida Demográfica in Spagna. Il progetto è finanziato dal Programma LIFE, lo strumento che l’Unione Europea utilizza per finanziare progetti di conservazione della natura e dell’ambiente, ed è co-finanziato dal Parco nazionale dell’Asinara, dal Parco nazionale dell’Arcipelago toscano e dal Parco nazionale delle Cinque Terre. La Rete Natura 2000 è una rete europea di aree protette, la più grande al mondo, che racchiude migliaia di piccoli siti individuati per la conservazione della biodiversità, che tutelano habitat e specie, sia piante che animali, rare o minacciate in Europa. Questi siti svolgono quindi un ruolo fondamentale nella tutela della biodiversità europea e del nostro paese. La rete Natura 2000 si estende sia a terra che a mare. Tra gli animali che vivono in ambiente marino ci sono anche molte specie che volano sulla superficie, gli uccelli marini, che passano quasi tutta la loro vita in mare e toccano terra ferma solo per riprodursi. Per questo il progetto LIFE A-MAR NATURA 2000 ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei siti Natura 2000 marini, promuovere presso gli enti di gestione l’individuazione a l’attuazione di misure di conservazione efficaci, e informare le persone che fruiscono dei siti Natura 2000 costieri e marini (dai pescatori, gestori di attività ricettive/turistiche/nautiche ai turisti, diportisti, ecc.) riguardo alle buone pratiche da mettere in atto per arrivare a una gestione più sostenibile delle attività umane e a un equilibrio tra queste e la fattiva conservazione della biodiversità tutelata dalla Rete Natura 2000. L’evento di oggi, organizzato per festeggiare il Natura 2000 Day, è finalizzato quindi non solo a scoprire questi siti, l’importanza e la bellezza di questi luoghi, ma anche a capire cosa possiamo fare noi per proteggerli. L'appuntamento è Domenica 19 Maggio alle 9.45, località Ippocampo, bar ristorante "La Masseria" - SS159, km 10,805 (Manfredonia) - la partecipazione è gratuita, preavvisando al 389 7686760 (cell e WA) o via Messenger dalla pagina FB della Lipu Capitanata Foggia, 16.5.2024                                      LIPU odv - Sezione prov.le Foggia

La strada nel Parco Nazionale del Gargano

ANAS presenta un progetto per la realizzazione di una strada nel Parco Nazionale del Gargano pur in presenza di un esplicito divieto mettendo a rischio paesaggi e biodiversità

[caption id="attachment_3061" align="alignright" width="300"] Biancone - ph M.Mendi[/caption]

 

Con l’istituzione del Parco Nazionale del Gargano, D.P.R. 5 giugno 1995, fortemente voluta da un mondo trasversale di istituzioni, enti, associazioni, studiosi si sono poste le basi per la conservazione di un luogo meraviglioso unico a livello internazionale. Oggi a distanza di circa 30 anni ANAS propone una sciagurata strada di oltre 35 km che taglia tutto il promontorio da Vico del Gargano a Mattinata attraversando alcuni dei paesaggi più straordinari d’Italia in piena Zona 1 del Parco, quella a massima protezione, in evidente contrasto con le misure di salvaguardia della legge istitutiva che all’art. 4 comma 1 lettera g) ne vieta la realizzazione. È sorprendente che un ente pubblico come ANAS presenti un’opera contro legge; evidentemente consapevole di questa contraddizione ANAS nella attuale fase di Valutazione di Impatto Ambientale ha escluso dalla valutazione i tratti dove la strada è vietata, andando però in contrasto con altre normative nazionali ed europee che vietano l’artificiosa frammentazione di un’opera unitaria. Appare molto probabile che è proprio il contrasto con il Parco che ha indotto ANAS a presentare un progetto ridotto essendo di fatto improponibile per legge. Su richiesta delle associazioni ambientaliste è stato elaborato, dallo studio di Gianluigi Ceruti, padre della legge quadro sui parchi nazionali 394/1991, un esposto trasmesso agli enti competenti che disvela il tentativo di ANAS di eludere la normativa di Valutazione di Impatto Ambientale e chiede il rispetto delle procedure attraverso la presentazione del progetto intero. Gli impatti della strada non sono solo su habitat, specie, paesaggio, geomorfologia, idrogeologia, qualità della vita ma interferiscono con aspetti legati alla sicurezza e all’uso di risorse pubbliche. Sono previsti molti tratti di strada ex novo, decine di viadotti e gallerie che andranno ad alterare habitat, visuali paesaggistiche, sistemi carsici profondi e di superficie in contrasto con le norme di tutela del Parco Nazionale, il Piano Paesaggistico della Regione Puglia e molte altre norme dell’Unione Europea. Saranno intercettati preziosi habitat di interesse comunitario come i pascoli mediterranei, le pinete, le leccete, le cerrete, le grotte e gli inghiottitoi, interrompendo le connessioni ecologiche tra le aree interne e la costa, lo stesso studio di impatto afferma “Per alcune specie (es. invertebrati) anche una strada larga soltanto 6 metri costituisce una barriera invalicabile. In presenza di un flusso veicolare elevato (oltre 10.000 veicoli/giorno) l’ostacolo diventa totale, con separazione netta di popolazioni che vivono in territori adiacenti”, evidenzia i notevoli impatti sulla fauna e riporta “alla luce dell’elevato pregio delle aree attraversate dall’opera ricca di biodiversità faunistica, considerato l’alto grado di tutela cui sono assoggettati i chirotteri e che il tracciato attraversa per tutta la sua lunghezza una Important Bird Area, il rischio di investimento e di collisione lungo la tratta è da considerarsi alto e significativo”. In termini di sicurezza il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha chiesto ad ANAS “… di dimostrare con un'analisi quantitativa del rischio, l'esigenza di prevedere un cunicolo parallelo per le gallerie di lunghezza superiore a 500 m” …” ANAS nella sua risposta non sembra dimostrare con certezza l’assenza di rischi giustificando la mancata realizzazione del cunicolo parallelo con una serie di risposte vaghe senza analisi quantitative che dimostrino la totale assenza di rischio. Lo stesso Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nella valutazione dell’opera ha stigmatizzato che “non esiste, nella fattispecie, alcuna convenienza economico-sociale per promuovere l’investimento perché l’opera de qua non risulta interamente finanziata”. Inoltre: “presenta un rapporto Benefici/Costi inferiore all’unità tale da dimostrare con chiarezza la non convenienza economico-sociale ad intraprendere l’investimento di cui trattasi”. Per realizzare i circa 35 km complessivi dell’opera attualmente occorrono un miliardo cinquecento cinque milioni di euro, ANAS ha disponibili attualmente solo 315 milioni di euro come risulta dall’avviso pubblico. Il rischio di iniziare un’opera che resterà incompleta ed incompiuta per molti anni con danni enormi per la vivibilità del territorio e le sue attività economiche è attuale e realistico. Bari 13.07.23 LIPU PUGLIA – Presidente: Vincenzo Cripezzi, Foggia ITALIA NOSTRA PUGLIA – Presidente: Maria Raffaella, Cassano, BARI WWF FOGGIA – Presidente: Maurizio Marrese, FOGGIA CO.N.AL.PA FOGGIA - Presidente: Gabriella Miccolis, FOGGIA

Manfredonia, progetto mega impianto GPL Energas

Dopo 22 anni, che sia un diniego.

E’ la sintesi dell’ultima nota dei gruppi #NoEnergas trasmessa al Governo Meloni. In un ultimo, ennesimo documento, associazioni, enti e gruppi #NoEnergas ribadiscono l’opposizione e chiedono il rispetto della città di Manfredonia al Governo, chiamato ad esprimersi in via conclusiva sull’autorizzazione al più grande impianto GPL d’Europa targato Energas. L’obiettivo è il diniego finale al procedimento autorizzativo. Come già con il Governo Draghi, i firmatari evidenziano e richiamano le ragioni territoriali, sociali, pianificatorie ed energetiche a conforto del NO a questo impianto. Anzitutto la NON strategicità del GPL, combustibile funzionale a una ridotta area di consumi, soddisfatti da altre infrastrutture in aree industriali costiere italiane. Il GPL, infatti, NON è utilizzato per la produzione elettrica, come il gas Metano. Incomprensibile, quindi, che rientri tra le “Opere, impianti e infrastrutture necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC)”, grazie a una manina che ha inserito questi progetti (ovvero l’unico, quello di Manfredonia!) nel Decreto “Semplificazioni bis” del 2021. La sicurezza, a rischio con la vicinanza all’aereporto militare di Amendola spacciato nel progetto a una distanza di 40 km invece dei 12 km reali, oltre che a una distanza irrisoria dal centro abitato. Ma anche con il costante rischio di una nuova “Viareggio”, per il continuo trasporto di GPL sulla SS89 (unica strada tra Manfredonia/Gargano e Foggia), e su ferrovia: ogni anno 200 convogli da 480 tonnellate, in 12 ferrocisterne transitanti nell’unico nodo ferroviario, quello inglobato nella città di Foggia. La sostanziale mancata analisi e valutazione del rischio sismico, correlato alla presenza di diverse faglie attive che interferiscono con l’area di impianto, così come testimoniato dagli eventi sismici catalogati dalle cartografie neotettoniche d’Italia. Non è dimostrato che l’impianto non sia a rischio rottura delle tubazioni GPL e dei serbatoi di accumulo con eventi sismici ad elevata magnitudo come catalogati dall’Ist. Naz. di Geofisica. La stessa dinamica di degrado causerebbe la riapertura della procedura di infrazione comunitaria (causa C388/05) che portò alla condanna dell’Italia (sentenza della Corte 20.9.2007) per alterazione di habitat con la industrializzazione nella stessa ZPS oggi nuovamente coinvolta. Questo impianto industriale, ricadrebbe in ZPS e ZSC (già SIC) e su habitat prioritari, oltre che sul confine del Parco Nazionale del Gargano, cancellando valori paesaggistici e naturalistici. Non ultimo, le conseguenze di carattere sociale per il mancato rispetto della volontà popolare, dopo OLTRE 20 ANNI di lotta e innumerevoli iniziative, ricorsi, manifestazioni, fino al NO plebiscitario nel referendum cittadino del 2016. La comunità di Manfredonia ha ancora viva la cicatrice dell’esplosione del petrolchimico ANIC ed è reduce da una trascorsa ed ancora attuale tragedia causata dall’ex EniChem, che l’ha vista ridotta in uno dei territori più inquinati d’Italia, con una bonifica tuttora incompleta e sofferenze indicibili. Manfredonia ha pagato un prezzo altissimo. Ora chiede di essere artefice del proprio futuro economico, a cominciare dalla valorizzazione delle attività produttive locali e del patrimonio ambientale e culturale (ironia della sorte gli scavi archeologici di importanza europea sorgono proprio sul tracciato del gasdotto GPL). Nella ponderazione finale degli interessi sottesi al progetto da parte del Consiglio dei Ministri, pertanto, non possono essere derubricati quelli collettivi e indubitabilmente preponderanti, rispetto a quelli che si rivelano del tutto privatistici e in capo alla società Energas. Manfredonia, 28.2.23 LIPU Puglia il coord. Vincenzo Cripezzi; Italia Nostra Gargano terre dell’Angelo Presidente Michele Conoscitore; Associazione Politico Culturale Manfredonia Nuova,   La Presidente Iolanda D’Errico; Fareambiente Puglia,   Presidente Francesco Bacchelli Caons, Comitato associazioni operanti nel sociale Il Presidente   Ing. Starace Matteo; Coordinamento Salute e Ambiente La Presidente Maria Rosa Porcu; UCIIM: Unione Cattolica Insegnanti Presidente Arcangela Bisceglia; AMCI: Associazione Medico Cattolici Italiani Il Presidente Giuseppe Grasso; AMMI: Associazione Mogli dei Medici Italiana La Presidente Mariantonietta Totta; Operatrice Turistica Manfredonia Vittoria De Salvia; Magliette Bianche Portavoce Luigi Starace; CittadinanzaAttiva Referente per Manfredonia Eleonora Pellico; Ufficio Pastorale della salute, Arcidiocesi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Direttore dott. Giuseppe Grasso; Europa Verde -Verdi Manfredonia, Cooportavoce Alfredo De Luca e Innocenza Starace Cooperativa Pescatori Sirio, La Presidente Michela Di Candia; Yachting club Marina del Gargano, Presente Luigi Tridello Rotary club Manfredonia, il Presidente dott. Lorenzo Mantuano Centro Studi Serricchio, Presidente Andrea Pacilli; Associazione Armatori Manfredonia Presidente Nunzio Stoppiello

Manfredonia, non c’è pace per la zona di S. Spiriticchio. E non solo!

LIPU, una domanda ai Candidati Sindaci.

 A braccetto con il progetto di mega impianto industriale Energas, nella stessa località di S. Spiriticchio arriva la richiesta di grandi impianti fotovoltaici. E’ il nuovo cancro al territorio della Daunia, nei cui confronti la politica continua irresponsabilmente a guardare, se non complice. E infatti anche nell’agro manfredoniano sono centinaia (!!) gli ettari aggrediti con proposte oscene di simili impianti che rischiano di stravolgere l’assetto territoriale, sulla scia di una speculazione altrettanto sconsiderata, quella eolica. E’ l’ennesima Srl emanazione di grandi compagini industriali che pescano a strascico in Capitanata, la Blu Solar - gruppo immobiliare Maresca Spa di Pescara -, ad avanzare una richiesta per una distesa fotovoltaica a S. Spiriticchio, a sud della SS89, in area contigua a quella pretesa da Energas e al Parco Nazionale del Gargano per oltre 13 ettari in ZPS. Anche in tale procedimento, in valutazione presso la Provincia di Foggia, ancora una volta la LIPU ha presentato controdeduzioni a tutela delle emergenze faunistiche e contro la piaga del consumo di territorio. Per altro rilevando che ci sono ulteriori due progetti nella stessa zona, contigui all’area industriale a nord della SS89 : uno da oltre 8 ettari , della stessa BluSolar, più uno da oltre 2 ettari. Ma la LIPU rileva come sia tutto l’agro manfredoniano oggetto di numerose istanze per enormi impianti fotovoltaici, già in iter autorizzativo al Servizio VIA della Provincia di Foggia e che rischiano di assoggettare oltre 900- 1000 ettari agrari di grande importanza naturalistica, stante la grave superficialità dell’azione valutativa dimostrata ad oggi da questo Ente. “Sarebbe intollerabile – ha affermato emblematicamente la LIPU a conclusione delle articolate osservazioni - vedere distese fotovoltaiche al suolo e poi, a pochi passi, le coperture immacolate di capannoni industriali “! Questa è l’ennesima dimostrazione del totale fallimento della cosiddetta “compensazione ambientale”, operata in ossequio alla condanna comunitaria conseguente alla procedura di infrazione innescata dalla LIPU, a causa degli abusi perpetrati con l’insediamento della zona industriale manfredoniana nella ZPS pedegarganica. “Ricordo bene, essendo stato parte attiva di quel processo e avendo partecipato direttamente ai tavoli concertativi – specifica Enzo Cripezzi, della LIPU di Capitanata – come le istituzioni (Regione e Comune) decisero di nascondere la polvere sotto il tappeto prevedendo, poi, pseudo “compensazioni” al lago Salso con mezzo milione di euro (!), senza nemmeno arginare le pretese di alterazione territoriale nella ZPS, puntualmente avanzate ancor oggi da società come Energas.” Tutelare l’ambiente e salvaguardare l’integrità territoriale è il primo comandamento per mantenere posti di lavoro veri e favorire un’economia sana e resiliente (questione Enichem docet). Allora rivolgiamo una domanda ai Candidati Sindaci di Manfredonia, chiedendo loro di rispondere solennemente ma soprattutto con rispetto futuro delle eventuali affermazioni. La vertenza della Lipu insieme alla comunità cittadina sulla questione Energas sancisce come da oltre 20 anni Manfredonia non conosca pace sulla zona di S. Spiriticchio. E mai ne conoscerà! Perché quell’area, senza tutele specifiche, continuerà a fare gola alle società energetiche fino a quando non sarà occupata. I Candidati Sindaci non ritengono di voltare pagina e mettere, almeno qui, finalmente la parola fine ai reiterati assalti restituendo questa zona al Parco Nazionale del Gargano, con espressa richiesta di reintegrarla nella perimetrazione ? Foggia, 29.10.2021                                LIPU OdV – Sezione prov.le Foggia